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User_52609
Ospite
Nell'anno 2000 mia madre, a seguito delle pressioni dei miei fratelli, ha donato tutti i suoi beni immobili a noi 4 figli. A me è andata la casa di famiglia, mia madre rinuncio' anche al diritto di abitazione perché la casa si sarebbe deprezzata e io non avrei raggiunto la quota che mi spettava, per cui io sono stata l'unica intestataria di tale immobile dal 2000, anche se naturalmente ci abitavo con lei. La suddetta casa contiene arredi, suppellettili e quadri, una parte dei quali è già stata donata in vita da mia madre ai miei fratelli, in misura diversa tra loro. Purtroppo mia madre è venuta a mancare il 14 febbraio scorso, e naturalmente i miei fratelli, negando di aver ricevuto alcunché in precedenza, pretendono la loro parte. Io non sarei contraria se la cosa venisse fatta con garbo, ma data la natura dei nostri rapporti, temo che non sarà così. Per questo mi è anche difficile sopportare l'invasione della mia privacy, dopo tanti anni in cui ho vissuto nella casa, ho acquistato o fatto riparare mobili, ricevuto in regalo oggetti. Di alcuni ho conservato la fattura, ma non di tutti. E i regali? Se si nomina un valutatore, come fa a distinguere tutte queste cose? E poi dovrà valutare solo le poche cose di un certo pregio o tutto (cioè anche il ciarpame?). Sulla parola di chi? Gli immobili che hanno ricevuto i miei fratelli sono stati venduti da loro senza che io o nessun altro avanzasse pretese sul loro contenuto. Ora loro naturalmente sostengono che non ci fosse niente. Vi sarei grata se mi deste un vostro parere su cosa si deve fare per legge.