sergioxcase

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A questo punto, da poveri sudditi!, dobbiamo cercare di ridurre il danno seconda la formula "Io speriamo che me la cavo". Quello che è stata la mia esperienza è che per ottenere un assenso dall'Associazione dovevo iscrivermi, pagare l'iscrizione e dopo pagare anche il lavoro di consulenza al contratto...in vero una cifra sensibile, per questo cercai di fare da solo. Si può sapere al momento come occorre comportarsi? è indispensabile l'iscrizione?, quanto vogliono di "pizzo" per il lavoro di controllo che dovrebbe essere eseguito dai Comuni e che invece è stato "scaricato" sulle Associazioni (a questo punto liete dell'incarico)?. Per un certo periodo di tempo, se non erro, bastava un'autodichiarazione, e se tutto era corretto bastava che a campione venissero fatti controlli "schiantando" chi si approfittava. Molte volte invece di colpire quei pochi che fanno quel che non dovrebbero si penalizzano tutti gli altri (inutilmente), sempre comodo ed ipocrita, ma il nostro mondo non vive di realtà ma di "fantasie" e non solo per piccole cose come queste.....
Leggendo su internet ho trovato che si va dai 50 euro ai 170... ma non ci sono dati precisi, come sempre si fanno le cose ma non esiste trasparenza e certezza, alle solite!, ma i nostri legislatori dove vivono?
Ricordo spesso che ogni giorno non si alza il sole per la nostra nuova giornata...ma siamo noi che "rotoliamo" davanti al sole a 1.200km/ora, siamo tutti su una palletta, sparati nell'univero a 30 Km/secondo... in un Universo ancora sconosciuto... ci volete far vivere quei pochi giorni in modo decente o dobbiamo tribolare inutilmente dentro una Società che di "sociale" comincia ad aver ben poco , visto che dobbiamo arrangiarci da soli in continuazione???? grazie a tutti coloro che comprenderanno ed aiuteranno questa nostra esistenza ad essere più semplice e migliore.:amore:
 

basty

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Conoscevo la circolare ministeriale: in sostanza ritiene che la ratio del decreto sia appunto quella di certificare il diritto alle agevolazioni fiscali. Ergo la ritiene necessaria se si vuole godere delle riduzioni fiscali IMU ecc.

Non mi stupirei che una class action possa produrre un esito positivo contro questa interpretazione, ma nel frattempo chi fa il Don Chisciotte di turno?
 

Gagarin

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A quello che visto io è diventato un obbligo... cosa che prima non era, ed ora si arrabbiano pure se non le convochi...(vedi ultimo link)
Il problema, egregi Signori, è sempre lo stesso: questo Stato non è in grado di controllare l'applicazione delle leggi che lui stesso emana, nè di fare qualsivoglia verifica ed allora, ormai in modo spudorato, ricorre al cosiddetto "terzo responsabile": cioè delega un privato, che, a pagamento da parte del solito Pantalone (cioè del classico "pizzo autorizzato" e, quindi, di una tassa occulta), certifica che la legge è stata applicata e se ne prende la responsabilità, certo al 100% che nessuno mai andrà a controllare. Questa "regola" permette allo Stato di pagare i suoi dipendenti per non fare nulla e, nel contempo, di non avere alcuna responsabilità per gli scarsissimi e praticamente inesistenti controlli. Un altro esempio lampante è quello della certificazione ambientale delle caldaie domestiche; un altro è quello della "certificazione fiscale"; così come un altro era quello del cosiddetto "bollino blu" per i fumi degli autoveicoli e un altro ancora è quello delle revisioni delle autovetture. Ma ce ne sono a decine di esempi da fare.
 

uva

Membro Storico
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contro questa interpretazione,
A mio parere non si tratta di una interpretazione se l'Accordo Territoriale vigente prevede espressamente l'attestazione di conformità.

Faccio l'esempio del Comune di Torino: nuovo Accordo Territoriale siglato a dicembre 2017 con validità da gennaio 2018. C'è scritto che è richiesta la certificazione di congruità rilasciata da almeno una delle Organizzazioni Sindacali se il contratto è stato stipulato senza la loro assistenza.

Se i Sindacati dei proprietari e degli inquilini (che rappresentano i cittadini) hanno siglato l'Accordo formulato così, penso non cambino idea e si avventurino in una class action.
 

enricone

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Proprietario Casa
A mio parere non si tratta di una interpretazione se l'Accordo Territoriale vigente prevede espressamente l'attestazione di conformità.

Uva, concordo nel caso di Torino. A Roma pero' gli accordi territoriali risalgono al 2004 e non sono stati rinnovati dopo il decreto del 2017. Qualcuno (in particolare una signora dell'ASPPI con cui ho parlato al telefono) sostiene che finche' il comune non stipula nuovi accordi l'obbligatorieta' della attestazione non si applica.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
finche' il comune non stipula nuovi accordi l'obbligatorieta' della attestazione non si applica.
Infatti concordo con la risposta che ti ha dato @Nemesis nel post n. #14: nel tuo caso non è richiesta l'attestazione di conformità.

Io stavo commentando il post n.#25 di @basty che, giustamente, ipotizza una class action.
A parte il fatto che non so se in Italia si possano fare queste class actions, eventualmente dovrebbero proporla i rappresentanti (cioè i Sindacati) dei proprietari e magari pure quelli degli inquilini.
Invece questi Sindacati a Torino, e forse anche in altri Comuni, hanno siglato l'Accordo Territoriale prevedendo espressamente l'attestazione di conformità!
 

enricone

Membro Attivo
Proprietario Casa
questo Stato non è in grado di controllare l'applicazione delle leggi che lui stesso emana, nè di fare qualsivoglia verifica ed allora, ormai in modo spudorato, ricorre al cosiddetto "terzo responsabile"

Infatti, con l'effetto che il "terzo responsabile" approfitta della situazione per fare piu' soldi possibili senza fornire verifiche affidabili. Che disastro!
 

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