giasca

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Il fatto è che dopo l'accordo si pensava di non avere più bisogno dei legali salvo che il fratello in questione è tornato a fare i capricci e non si riesce a capire cosa vuole perché non risponde a nessun sollecito per dar corso all'accordo.
 

Luigi Criscuolo

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Il fatto è che dopo l'accordo si pensava di non avere più bisogno dei legali salvo che il fratello in questione è tornato a fare i capricci
il fatto è che la colpa principale l'ha chi ha redatto il testamento ledendo la quota legittima ad un erede legittimario. Molta gente crede che le proprie disposizioni testamentarie siano come i 10 Comandamenti ed invece non è così. E' vero che uno, da vivo, può dare delle disposizioni che più gli aggrada, ma quando muore la palla rimane tra i vivi. Ci sono molti litigi fra gli eredi per questioni di principio che riguardano beni che hanno solo un valore affettivo, figurati quando ci sono di mezzo dei bei soldoni. Cito una per tutte la vicenda degli eredi di Alberto Sordi. Solo chi vive nel rispetto delle volontà paterne o nel timore che questo, a notte fonda, venga a tirarlo per le gambe mentre sta dormendo, si astengono dall'azione di riconoscimento della propria quota legittima.
Poi anche gli eredi beneficiati, anziché leggere il "Conte di Montecristo" (dove ci sono eredi diseredati a gogo) forse era il caso che si leggessero quattro paginette del Codice Civile Italiano dove si parla di eredità.
Tuo fratello pretermesso dalla eredità ha diritto di avere 1/n (dove n sta per tutti voi fratelli al completo) di quote di proprietà su tutti i beni caduti in successione: proprietà indivisa. Per cui se tu hai avuto in eredità un appartamento al momento dell'inserimento di tuo fratello tra gli eredi la tua proprietà sarà di 1-1/n. Per uscire da questa situazione e tornare ad avere il 100% di proprietà o gli paghi l'equivalente in denaro o fai a cambio con altre proprietà, altrimenti non ti rimane altro che rivolgerti ad un Giudice per chiedere lo scioglimento della comunione ereditaria su quella casa (e già che ci sei anche sugli altri immobili caduti in successione). Lui non si può opporre.
Il grande problema è che solo l'erede pretermesso o leso nella entità della sua quota di legittima può farsi avanti per chiedere il riconoscimento di erede legittimario o chiedere il raggiungimento dell'entità della sua quota legittima.
Forse era il caso di pubblicare il testamento e fare la divisione ereditaria come da disposizioni testamentarie ed aspettare che tuo fratello facesse per primo la mossa di farsi riconoscere come legittimario.
 

Franci63

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il fatto è che la colpa principale l'ha chi ha redatto il testamento ledendo la quota legittima ad un erede legittimario.
Forse ti sei perso un pezzo: il fratello che protesta non è stato leso nella sua quota di legittima : semplicemente il de cuius ha destinato la disponibile solo agli altri fratelli, e non a lui.
Questo può fare inc@@@are, ma non da diritto a fare azioni legali, o capricci.
 

Luigi Criscuolo

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Forse ti sei perso un pezzo: il fratello che protesta non è stato leso nella sua quota di legittima : semplicemente il de cuius ha destinato la disponibile solo agli altri fratelli, e non a lui.
ed allora si attacca al tram. Se è stato citato tra gli eredi si prende la sua parte legittima a basta. Gli altri fratelli dovevano da subito chiedere lo scioglimento della comunione.
 

giasca

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Io credo semplicemente che il fratello a cui è stata sottratta la quota disponibile sta creando problemi su problemi per innervosire e ottenere qualche concessione dai fratelli ormai esausti e in cerca del sistema più veloce per andare alla chiusura di ogni questione senza dover perdere temp. Credo che a fermarlo possa essere solo il rischio concreto di perdere quello che ha già ottenuto con l'accordo, vale dire la possibilità di comprarsi l'appartamento A liquidando i fratelli per l'importo dovuto. Solo che per tenere questo sarà con ogni probabilità necessario tornare a mettersi nelle mani del legale. Cosa che potendo si vorrebbe scongiurare per motivi legati alle tempistiche e ai costi.
 

giasca

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Proprietario Casa
Io credo semplicemente che il fratello a cui è stata sottratta la quota disponibile sta creando problemi su problemi per innervosire e ottenere qualche concessione dai fratelli ormai esausti e in cerca del sistema più veloce per andare alla chiusura di ogni questione senza dover perdere temp. Credo che a fermarlo possa essere solo il rischio concreto di perdere quello che ha già ottenuto con l'accordo, vale dire la possibilità di comprarsi l'appartamento A liquidando i fratelli per l'importo dovuto. Solo che per otttenere questo sarà con ogni probabilità necessario tornare a mettersi nelle mani del legale. Cosa che potendo si vorrebbe scongiurare per motivi legati alle tempistiche e ai costi. Nel resto la diffida a trascinare il tempo per le lunghe e la definizione di una scadenza per l'acquisto dell'appartamento oltre la quale si procederà legalmente per chiedere l'invalidazione dell'accordo può essere fatta dai fratelli con una raccomandata con ricevuta di ritorno.
 
U

User_56269

Ospite
Io e mio fratello abbiamo ereditato la casa dei genitori, lui vive in suddetta casa, non voglio obbligarlo a vendere o comprare la mia parte, posso pretendere l'affitto?... Dato che io pago IMU e lui niente..
 

giasca

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Dopo aver firmato ormai da un anno, alla presenza dei rispettivi legali, l'accordo che accettava la pretesa di una sorella erede d'acquistare un appartamento del padre comprando le quote dei fratelli eredi ora la sorella che nel frattempo ha sostituito le chiavi e ha preso in effetti possesso dell'appartamento, ritarda da ormai un anno la firma del rogito e non caccia un soldo occupandolo così abusivamente. Agli inizi non gli andava bene la scelta del notaio. Gli sono così stati consegnati i documenti che sono rimasti nelle sue mani perché ne trovasse uno di suo gradimento ma non si è più saputo nulla ne di lei ne dei documenti salvo far sapere ormai mesi fa che ci doveva ancora pensare. Alla fine dello scorso mese di Giugno, dopo appunto un anno dalla firma dell'accordo, on ha nemmeno risposto alla diffida del legale in cui la si informava che se entro dieci giorni non avrebbe comunicato la data e il notaio dove vedersi per firmare il rogito ci si sarebbe rivolti a un giudice. Dopo l'ennesimo negarsi, considerato che la causa sarebbe fuori sede e considerati tempi e costi, il legale insiste per cercare una soluzione extragiudiziale ma non è che si può aspettarla sul portone di casa.
 

Franci63

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Nel caso specifico, forse si potrebbe ricorrere all’esecuzione in forma specifica dell’obbligazione assunta di comprare l’immobile .
Naturalmente senza leggere quanto firmato, è impossibile fare più che commenti generali.
 

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