Franz

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Le "sentenze" non sono Legge e vanno comunque analizzate con attenzione.
In quella si dibatteva di "gioielli" che erano menzionati in documenti e di cui il ricorrente chiedeva una perizia piuttosto che fossero considerati alla stregua di bigiotteria.
La questione "modico valore" ha valenza solo ai fini di una richiesta di nullità per mancanza di atto pubblico.
Che tali "valori" vadano comunque ricompresi nella Collazione è fuori questione ma resta il problema di dimostrare tali donazioni.


Forse mi sfugge qualcosa.
Se il donatario conferma quanto ricevuto non vi è contesa...ma poi scrivi che è il fratello (che non aveva avuto "regalie") a non comportarsi correttamente???




Mancano quantomeno dei particolari.
Per chiarezza, anche il fratello diventato diventato ostile ha ricevuto soldi negli anni dalla madre, ossia 17.000 €....contro i 32.000 negli anni dell'altro fratello.
Solo che riguardo i 17.000 non ci sono prove concrete scritte, mentre riguardo i 32.000 invece ci sono, scritte di pugno dal donatario di sua iniziativa...
Il fatto è che il fratello che ha ricevuto i 17.000 € ora sembra che vuole negare davanti all'eventuale giudice di aver ricevuto quei soldi dalla madre(anche se a suo fratello invece ammette di averli ricevuti), mentre sembra che vuole portare al giudice quel foglio scritto con elencate tutte le regalie per 32.000 € totali, negando però le sue donazioni ricevute
Infatti ha già citato il fratello con la Mediazione obbligatoria......E' strano, ma da questa esperienza ho capito che la gente quando ci sono i soldi di mezzo è capace di tutto, anche se è '' sangue del tuo sangue '', e chissà perchè si sente giustificata di agire scorrettamente dal fatto che non ha soldi ed è in crisi.

Riguardo il Punto 3, di soldi sul conto della madre c'erano solo 1000 €, mentre le sue due case, una da 200.000 € di valore e l'altra da 90.000 €, se ne è già fatta la successione e i due fratelli ora ne sono proprietari al 50 % di entrambe
 

Franz

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se chi ha avuto 30.000 € in 7 anni ammette di averli ricevuti ne deve restituire 15.000 all'altro fratello, chiederà di farlo in 7 anni.

senz'altro dovranno fare a metà; ma le case hanno lo stesso valore?
Le case sono già state volturate(una vale 200.000, l'altra 90.000), e ora sono entrambe al 50 % di quota di proprietà dei due fratelli.....Il fatto è che uno dei due fratelli, quello messo male economicamente, ora accampa pretese sui 32.000 € ricevuti negli anni da suo fratello, senza ammettere, davanti all'eventuale giudice, di aver ricevuto lui sempre dalla madre 17.000 €, negli stessi anni.....portandoci però quel foglio scritto di pugno dal fratello con dettagliati i 32.000 €
Al fratello però di aver ricevuto quei 17.000 € lo ammette.....ma al giudice, se non si troverà accordo con la mediazione obbligatoria da lui attivata, credo proprio di no.
 
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Luigi Criscuolo

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.E' strano, ma da questa esperienza ho capito che la gente quando ci sono i soldi di mezzo è capace di tutto, anche se è '' sangue del tuo sangue ''
c'è una discussione contemporanea a questa dove il fratello del morto, al quale il morto ha lasciato per testamento quanto si trova sul suo c/c, sta portando in mediazione il nipote, figlio di un fratello premorto, che ha avuto un appartamento, ma, quando il de cuius era in vita, nell'intervallo tra la data del testamento e la morte, ha donato al nipote medesimo 80.000 € prelevandoli dallo stesso c/c.
 

Franci63

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Per chiarezza, anche il fratello diventato diventato ostile ha ricevuto soldi negli anni dalla madre, ossia 17.000 €....contro i 32.000 negli anni dell'altro fratello.
Per chiarezza, avresti fatto meglio a spiegare la situazione nel dettaglio da subito, non un poco alla volta.
Certo avranno problemi anche con le case cointestate; meglio farebbero a venderne una o entrambe, se nessuno dei due può rilevare dall'altro, e regolare i conti per sistemare anche la faccenda in sospeso delle "donazioni".
Comunque la differenza tra quanto ricevuto dai due ora sappiamo essere inferiore a quanto detto inizialmente; a me paiono "normali" aiuti ai figli, come fanno molti genitori, che non necessitavano di forma pubblica.
 

Luigi Criscuolo

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Il fatto è che uno dei due fratelli, quello messo male economicamente, ora accampa pretese sui 32.000 € ricevuti negli anni da suo fratello, senza ammettere, davanti all'eventuale giudice, di aver ricevuto lui sempre dalla madre 17.000 €, negli stessi anni.....portandoci però quel foglio scritto di pugno dal fratello con dettagliati i 32.000 €
Cosa vuoi che ti dica qui più la gente ha problemi economici e più è disposta a fare delle lotte che si risolveranno con dei veri e propri bagni di sangue perché chi ci guadagna sono gli avvocati (che si fanno pagare proporzionalmente al conquibus del contendere) i Consulenti di Parte ed il Consulente del Tribunale.
MA fare una ricerca sul c/c della madre? Magari alcune somme elargite al fratello litigioso potrebbero essere dimostrate. Certo che queste ricerche costano.
 

Franz

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Cosa vuoi che ti dica qui più la gente ha problemi economici e più è disposta a fare delle lotte che si risolveranno con dei veri e propri bagni di sangue perché chi ci guadagna sono gli avvocati (che si fanno pagare proporzionalmente al conquibus del contendere) i Consulenti di Parte ed il Consulente del Tribunale.
MA fare una ricerca sul c/c della madre? Magari alcune somme elargite al fratello litigioso potrebbero essere dimostrate. Certo che queste ricerche costano.
c'è una discussione contemporanea a questa dove il fratello del morto, al quale il morto ha lasciato per testamento quanto si trova sul suo c/c, sta portando in mediazione il nipote, figlio di un fratello premorto, che ha avuto un appartamento, ma, quando il de cuius era in vita, nell'intervallo tra la data del testamento e la morte, ha donato al nipote medesimo 80.000 € prelevandoli dallo stesso c/c.
Si ho visto quella discussione sugli 80.000 € della donazione dallo zio, ma il nipote in quel caso era anche erede dello zio, quindi è stato detto che la collazione andava fatta per forza, se non era di modico valore, ripsetto al patrimonio dello zio al momento della donazione

Nel caso di mia madre non serve cercare nessun conto corrente suo, dato che sappiamo per certo per vari motivi che ne aveva uno solo, perennemente con pochi soldi sopra....comunque le ricerche presso l'anagrafe dei conti correnti non costano molto = mi pare che una agenzia investigativa chiede sui 100 € per una tale ricerca

p.s. ora ho capito che intendevi dire di verificare i movimenti bancari del conto.....penso serve poco, perchè la maggior parte dei soldi erano contanti.
 
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Dimaraz

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MA fare una ricerca sul c/c della madre? Magari alcune somme elargite al fratello litigioso potrebbero essere dimostrate. Certo che queste ricerche costano.

Se le modalità di "elargizione" sono le medesime ...diventa difficile trovare prove.


Le case sono già state volturate(una vale 200.000, l'altra 90.000), e ora sono entrambe al 50 % di quota di proprietà dei due fratelli.....Il fatto è che uno dei due fratelli, quello messo male economicamente, ora accampa pretese sui 32.000 € ricevuti negli anni da suo fratello, senza ammettere, davanti all'eventuale giudice, di aver ricevuto lui sempre dalla madre 17.000 €, negli stessi anni.....portandoci però quel foglio scritto di pugno dal fratello con dettagliati i 32.000 €
Al fratello però di aver ricevuto quei 17.000 € lo ammette.....ma al giudice, se non si troverà accordo con la mediazione obbligatoria da lui attivata, credo proprio di no.

Giusto per crearsi un "parafulmine"...il fratello "onesto" Tizio dovrebbe "registrare" (di nascosto) l'altro (Caio) mentre ammette i 17mila (od avere un testimone presente).

Ma se la Dichiarazione di Successione è stata presentata, gli immobili volturati...non è questione di Collazione ma di Riduzione che il fratello Caio vuole intraprendere.
E per ottenere "riduzione" deve dimostrare di aver subito lesione della quota disponibile.

E se anche esibisce uno scritto dove Tizio ammette di aver ricevuto somme per complessivi 30mila Euro...questi potrebbe anche aggiungere che tali somme erano a rimborso di un precedente suo prestito.
Molte cose si possono invocare/inventare...ma non si potrà impedire a Caio di iniziare cause perse.
 

Franz

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Per chiarezza, avresti fatto meglio a spiegare la situazione nel dettaglio da subito, non un poco alla volta.
Certo avranno problemi anche con le case cointestate; meglio farebbero a venderne una o entrambe, se nessuno dei due può rilevare dall'altro, e regolare i conti per sistemare anche la faccenda in sospeso delle "donazioni".
Comunque la differenza tra quanto ricevuto dai due ora sappiamo essere inferiore a quanto detto inizialmente; a me paiono "normali" aiuti ai figli, come fanno molti genitori, che non necessitavano di forma pubblica.
Quello che mi interessava l'ho spiegato subito, ossia volevo sapere se 32.000 € donati a pezzettini in 7 anni dalla madre al figlio rientravano o non nella collazione.
Il fatto che mio fratello abbia avuto a sua volta 17.000 € sempre a rate dalla madre non è determinante per la questione in oggetto.....l'ho scritto solo dopo perchè mi è stato chiesto di spiegare che cosa aveva il fratello da reclamare, ed è quello che ho scritto = accampa diritti sui miei 32.000 € ricevuti di cui ammetto la ricezione, e quasi certamente negherà al possibile giudice i 17.000 € a sua volta ricevuti.....La questione però rimane solo di sapere se i soldi donati a rate negli anni da una madre al figlio rientrano o non nella collazione.
 

Luigi Criscuolo

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volevo sapere se 32.000 € donati a pezzettini in 7 anni dalla madre al figlio rientravano o non nella collazione.
La collazione è obbligatoria quando concorrono all’eredità i discendenti e il coniuge del de cuius.
Art. 737 del c.c. : I figli, e i loro discendenti, ed il coniuge che concorrono alla successione devono conferire ai coeredi tutto ciò che hanno ricevuto dal defunto per donazione [744 c.c.] direttamente o indirettamente, salvo che il defunto non li abbia da ciò dispensati. La dispensa da collazione non produce effetto se non nei limiti della quota disponibile [556 c.c.].
Art. 724 del c.c. : " I coeredi tenuti a collazione [747 c.c.], a norma del capo II di questo titolo [737 ss. c.c.], conferiscono tutto ciò che è stato loro donato. Ciascun erede deve imputare alla sua quota le somme di cui era debitore verso il defunto e quelle di cui è debitore verso i coeredi in dipendenza dei rapporti di comunione.
Art. 751 c.c. : La collazione del danaro donato si fa prendendo una minore quantità del danaro che si trova nell'eredità, secondo il valore legale della specie donata o di quella ad essa legalmente sostituita all'epoca dell'aperta successione. [1277 c.c.]. Quando tale danaro non basta e il donatario non vuole conferire altro danaro o titoli dello Stato, sono prelevati mobili o immobili ereditari, in proporzione delle rispettive quote [725, 727 c.c.].

Rientrano nell’ insieme delle donazioni oggetto della collazione:
- le spese sostenute per avviare un’attività produttiva del figlio;
- i premi pagati sull’ assicurazione sulla vita stipulata in favore dei figli;
- l'importo versato per saldare i debiti del coerede;
- le assegnazioni ai figli a causa matrimonio.
Non vengono intese come donazioni, invece, le seguenti voci di spesa:
- le spese di mantenimento, istruzione ed educazione;
- i regali di nozze;
- le spese mediche;
- le spese ordinarie di abbigliamento;
- le donazioni di modico valore.

L'obbligo di collazione sorge automaticamente a seguito dell’apertura della successione mortis causa (Cassazione, Sezione Seconda Civile, sentenza 25 settembre 2018, n. 22721).
 

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