Giuseppe47

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Mi rivolgo a tutti quelli che possano dare una risposta in grado di poter ribaltare il parere dell'ufficio demografico di un comune.
Lo scrivente vive insieme a moglie et due figli in villa di mq 160 catastalmente iscritta in a7. questa villa anche se catastalmente risulta una sola particella praticamente, dal vecchio proprietario è stata suddivisa in due zone con un passaggio comune ma con ingressi, cucine e bagni separati. Attualmente mio figlio ha ristrutturato un pezzo di circa 80 mq e vuole abitarci con la sua compagna. La compagna che è madre singola di una bambina di anni 8 percepisce il reddito di cittadinanza e non volendo perderlo, mi ha chiesto se potevo dargli in uso di comodato gratuito una stanza, un bagno ed uso di cucina per circa mq 25. avendo letto che non essendoci alcun rapporto di parentela o altro poteva fruire del comodato ed avere uno stato famiglia a lei intestato ovvero di non essere inglobata nello stato di famiglia dello scrivente, che attualmente risulta di 4 persone (io, mia moglie e i due figli). Da ricerche fatte su vari siti risulta che quanto su menzionato è possibile.Ma l'ufficio demografico del paesino dove viva (circa 3000 abitanti) fa presente che quanto sopra n on può essere accettato, in quanto la richiesta viene accettata solo per le badanti. Da ulteriori mie informazioni, in una cittadina limitrofa di circa 40.000 abitanti, invece il tutto è prassi normale, e per dare sostanza a quanto deciso l'ufficio della tari provvede a ridurre la quota del cedente ed ad emettere nuovo ruolo per il godente del comodato ad u so gratuito. Mi sono state richieste norme ed articoli di legge a suffragio di quanto richieto. Spero in una vostra risposta esaustiva. Grazie a tutti e buone vacanze Giuseppe
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Probabilmente siamo in presenza di abusi edilizi, per cui occorrerebbe sanarli. Comunque se attualmente l'immobile fosse diviso in due unità, per superare il problema si potrebbe realizzare un varco o sistemare una porta che colleghi direttamente le due unità. Non entro nel merito di quali siano i vincoli da rispettare per continuare a percepire il reddito di cittadinanza.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Probabilmente siamo in presenza di abusi edilizi, per cui occorrerebbe sanarli. Comunque se attualmente l'immobile fosse diviso in due unità, per superare il problema si potrebbe realizzare un varco o sistemare una porta che colleghi direttamente le due unità. Non entro nel merito di quali siano i vincoli da rispettare per continuare a percepire il reddito di cittadinanza.
⁉️
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Non ho intenzione di criticare la singola persona: di fronte a imposte e possibili provvidenze siamo tutti uguali.

Ma certo manchiamo di coerenza: quando ci fa comodo facciamo campagne per ottenere l’equiparazione delle unioni di fatto ad uno stato matrimoniale.

Quando le cose si invertono, rivendichiamo la estraneità.

Certo in un piccolo comune diventa difficile che la situazione reale passi inosservata.
Non so se la Unione di fatto vada convalidata o appunto sia sufficiente “il fatto”, ma credo la problematica nasca da li
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
catastalmente risulta una sola particella
Se ho capito bene, attualmente in quell'unica unità immobiliare risiedono sei persone che vorrebbero mantenere due stati di famiglia anagrafica separati: @Giuseppe47 con moglie e due figli, e separatamente la signora (non coniugata con chi la ospita) con la propria figlia minore.

Per ottenere questo risultato la mamma della bimba dovrebbe dichiarare in Anagrafe che non ha alcun rapporto (né familiare di parentela né affettivo) con le persone che formano la famiglia anagrafica di @Giuseppe47 .
Viste le premesse (la signora è la compagna di uno dei figli di @Giuseppe47 ) sarebbe una dichiarazione falsa.

Forse per questo il Comune è restìo ad accettare tale dichiarazione.
La accetta in situazioni non ambigue. Come quelle delle badanti che con un'assunzione regolare possono dimostrare di convivere con la persona assistita in forza di un contratto di lavoro escludendo qualsiasi legame di parentela o affettivo.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
@basty, cosa ti lascia allibita e dubbiosa?
Primo, ....che non ho cambiato sesso ..... :risata:
Secondo: ... che l'inciso del tuo Sto pensando, .....mi pare piuttosto datato; spero tu non ti sia arteriosclerizzato ....:maligno:

Dulcis in fundo, che la soluzione da te prospettata....:
per superare il problema si potrebbe realizzare un varco o sistemare una porta che colleghi direttamente le due unità.
.... finirebbe per portare ad un esito opposto a quello desiderato. O sbaglio?
 

cozzolino

Membro Attivo
Proprietario Casa
NUOVO REGOLAMENTO ANAGRAFICO VIGENTE A PARTIRE DAL 15 AGOSTO 2015
(G.U. DEL 18 AGOSTO 2015)
Può chiedere di essere iscritta nell'anagrafe senza fissa dimora, dando l'indirizzo che l'ospita. Questo consente di non essere a carico.
- Il decreto del Ministro dell'Interno 6 luglio 2010
(Modalita' di funzionamento del registro delle persone
senza fissa dimora, a norma dell'articolo 2, della legge 24
dicembre 1954, n. 1228, come modificato dall'articolo 3,
comma 39, della legge 15 luglio 2009, n. 94), e' stato
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 165 del 17 luglio
2010.
-
o) l'articolo 20 e' sostituito dal seguente:
«Art. 20 (Schede individuali).
1. A ciascuna persona residente nel comune deve essere intestata una scheda individuale, sulla quale devono essere obbligatoriamente indicati il cognome, il nome, il sesso, la data e il luogo di nascita, il codice fiscale, la cittadinanza, l'indirizzo dell'abitazione. Nella scheda sono altresi' indicati i seguenti dati: la paternita' e la maternita', ed estremi dell'atto di nascita, lo stato civile, ed eventi modificativi, nonche' estremi dei relativi atti, il cognome e il nome del coniuge, la professione o la condizione non professionale, il titolo di studio, gli estremi della carta d'identità, il domicilio digitale, la condizione di senza fissa dimora.
2. Nella scheda riguardante i cittadini stranieri sono comunque indicate la cittadinanza e gli estremi del documento di soggiorno.
3. Per le donne coniugate o vedove le schede devono essere intestate al cognome da nubile.
4. Le schede individuali debbono essere tenute costantemente aggiornate e devono essere archiviate quando le persone alle quali sono intestate cessino di far parte della popolazione residente.»;
p)
 
Ultima modifica:

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Può chiedere di essere iscritta nell'anagrafe senza fissa dimora
Quindi secondo te una persona che in realtà ha un'abitazione (nel caso in discussione quella in cui convive col compagno, anche se non sono coniugati) può dichiarare il falso all'Anagrafe per essere iscritta "senza fissa dimora"?

Capisco che il reddito di cittadinanza, come altri aiuti concessi dallo Stato e dagli Enti locali, sia utile e comunque appetibile; ma si dovrebbe chiedere e ottenere senza dichiarazioni e manovre false e/o truffaldine.
 

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