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qui lo confermano.
In effetti, la Legge di Stabilità 2016 ha esteso agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici una disposizione che fino a quel momento era valida per quelli di agevolati con Bonus Ristrutturazioni, cioè l'eliminazione dell'obbligo di indicare il costo della manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall'impresa che esegue i lavori secondo quanto previsto dall'articolo 7, comma 2, lett. r), del D.L. n. 70 del 2011.
In realtà, però, non si tratta del costo della manodopera pagata dal cliente finale al fornitore, ma di quello sostenuto da quest'ultima per pagare i dipendenti per le operazioni di posa.

Spiegare questo contorto concetto sarebbe complicato, per cui vi rimando a questo post, che contiene anche i riferimenti alle circolari dell'Agenzia delle Entrate che hanno chiarito cosa si dovesse intendere per "manodopera distinta".

In ogni caso, nelle fatture che comprendono beni significativi quello che deve essere obbligatoriamente evidente (come indicato nella circolare 15/e del 2018) è il costo scorporato di questi ultimi dal resto della fornitura.
Per cui, quando la suddetta è composta da soli beni significativi e manodopera, il modo più evidente per farlo è imputare le due voci di costo, descrivendole in modo distinto.
 

Dimaraz

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In ogni caso, nelle fatture che comprendono beni significativi quello che deve essere obbligatoriamente evidente (come indicato nella circolare 15/e del 2018) è il costo scorporato di questi ultimi dal resto della fornitura.

È cosa mi dice riguardo il "costo" del bene significativo da indicare?

Per chi compra uno di tali beni il valore da indicare è quello al netto di eventuali "ricarichi" (e già qui ci sarebbe da dibattere) quindi facilmente rinvenibile per chi eventualmente "ispeziona"...ma per chi oltre ad installare "produce" il bene significativo...come potrebbero contestare il valore del bene?

Personalmente trovo la cosa una "pagliacciata "...complicare la vita con lo scopo di punire gli errori?
 

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È cosa mi dice riguardo il "costo" del bene significativo da indicare?

Per chi compra uno di tali beni il valore da indicare è quello al netto di eventuali "ricarichi" (e già qui ci sarebbe da dibattere) quindi facilmente rinvenibile per chi eventualmente "ispeziona"...ma per chi oltre ad installare "produce" il bene significativo...come potrebbero contestare il valore del bene?

Personalmente trovo la cosa una "pagliacciata "...complicare la vita con lo scopo di punire gli errori?
Nel caso dei prodotti non è mai stato necessario evidenziare costi vivi e ricarichi in fattura.
Comunque, per ogni approfondimento riguardo "vita morte e miracoli" dei beni significativi la bibbia è sempre la circolare 15/e del 2018 che, fra le altre cose, spiega quali sono i costi da considerare per chi produce il bene significativo e non lo rivende solamente.
Concordo sul ritenere una pagliacciata il vecchio obbligo di rivelare al cliente i costi vivi di manodopera.
 

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