COPPOLA79

Nuovo Iscritto
Salve a tutti,
il professionista se sbaglia a prendere le misure (come e successo a me) risponde anche il proprietario del suo ERRORE?
GRAZIE
 

acquirente

Nuovo Iscritto
Nel mio caso altezza appartamento 2,7 m allo stato di fatto 2,6 m. (appartamento anni 40 condonato nel 1999).
GRAZIE

pero' la casa tu l'hai vista prima di firmare....................................non ti sei accorto che era un po' bassina????
Certo il professionista ha fatto un lavoro da cani...................caspita 10 cm di meno si vedono ad occhio.
 

mtr

Membro Attivo
Penso che 'noi professionisti' abbiamosviluppato un 'occhio' che non si può pretendere da un altro soggetto che svolge altra attività.
Certo, sul latte versato si possono fare mille 'se' e 'ma'..
Solo che il danno è fatto, e se si tratta di atti firmati o controfirmati dal proprietario ECCOME se quest'ultimo risponde: ad esempio per quanto riguarda l'agibilità...
 

Gatta

Membro Attivo
Il quesito di coppola si articola in due domande.
1.Professionista che erra nel prendere le misure.
2.Coinvolgimento del proprietario nell'errore a fronte eventuale,probabile richiesta danni acquirente.
Per quanto concerne il punto 1.è pacifico che il professionista (geom.,perito,ing.) risponde personalmente ex art.2222 cc (contratto d'opera).Egli infatti risponde dei danni arrecati non avendo adempiuto al dovere di diligenza professionale (cfr.1176 e nello specifico 2236).Tra l'altro si osserva che un semplice computo metrico non comporti particolari problemi.Anzi.
2.Il proprietario sarebbe comunque esposto in prima persona all'eccezione della parte acquirente perchè evidenziabile il c.d."errore essenziale" (v.1428,1429 e segg.cc) nella conclusione del contratto.
Le conseguenze della situazione comporterebbero,quindi,le seguenti soluzioni:
a)revisione del prezzo e contratto di compravendita "sanato" a seguito accordo delle parti,professionista incluso responsabile in via principale;
b)resistenza del venditore che,citato,chiamerebbe in causa il professionista per venir manlevato dalle sacrosante eccezioni dell'attore.Spese ed onorari a carico del responsabile.
Gatta
 

Jrogin

Fondatore
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Professionista
Salve a tutti,
il professionista se sbaglia a prendere le misure (come e successo a me) risponde anche il proprietario del suo ERRORE?
GRAZIE
A mio parere si se ha garantito in atto ciò che il tecnico ha relazionato.
Naturalmente in caso di richiesta danni ha diritto di rivalersi sul tecnico che ha svolto male il proprio lavoro.
 

COPPOLA79

Nuovo Iscritto
Il quesito di coppola si articola in due domande.
1.Professionista che erra nel prendere le misure.
2.Coinvolgimento del proprietario nell'errore a fronte eventuale,probabile richiesta danni acquirente.
Per quanto concerne il punto 1.è pacifico che il professionista (geom.,perito,ing.) risponde personalmente ex art.2222 cc (contratto d'opera).Egli infatti risponde dei danni arrecati non avendo adempiuto al dovere di diligenza professionale (cfr.1176 e nello specifico 2236).Tra l'altro si osserva che un semplice computo metrico non comporti particolari problemi.Anzi.
2.Il proprietario sarebbe comunque esposto in prima persona all'eccezione della parte acquirente perchè evidenziabile il c.d."errore essenziale" (v.1428,1429 e segg.cc) nella conclusione del contratto.
Le conseguenze della situazione comporterebbero,quindi,le seguenti soluzioni:
a)revisione del prezzo e contratto di compravendita "sanato" a seguito accordo delle parti,professionista incluso responsabile in via principale;
b)resistenza del venditore che,citato,chiamerebbe in causa il professionista per venir manlevato dalle sacrosante eccezioni dell'attore.Spese ed onorari a carico del responsabile.
Gatta

GRAZIE, nel mio caso:
ho acquistato un appartamento nel 2010 (condonato nel 1999), sulla planimetria catastale altezza 2.7 m, ma in realta l'altezza 2.6 m (l'ho verificata di persona), il perito della Banca (per il mutuo) ha fatto risultare altezza 2.7 m, successivamente ho fatto lavori di manutenzione straordinaria presentanto il progetto al comune (spostamento di un tramezzo), con relativa variazione catastale, i tecnici hanno fatto risultare altezza sempre 2.7 metri.
Sia la perizia della Banca che il progetto/ variazione catastale non hanno scritto 2.60 METRI.
Io ho parlato col il tecnico che ha fatto il progetto/variazione catastale, e mi ha detto:
non e un problema(Lui ha fatto riferimento ai dati catastali non aggiornati) si fa una nuova pratica al comune. .
La mia domanda è che devo pagare io per risolvere i loro ERRORI.
grazie a tutti.....

Aggiunto dopo 42 minuti :

Penso che 'noi professionisti' abbiamo sviluppato un 'occhio' che non si può pretendere da un altro soggetto che svolge altra attività.
Certo, sul latte versato si possono fare mille 'se' e 'ma'..
Solo che il danno è fatto, e se si tratta di atti firmati o controfirmati dal proprietario ECCOME se quest'ultimo risponde: ad esempio per quanto riguarda l'agibilità...

mtr allora se il professionista mi ha fatto acquistare un locale NON agibile!!!
per legge il suo operato ne esce pulito?
 

mtr

Membro Attivo
GRAZIE, nel mio caso:
ho acquistato un appartamento nel 2010 (condonato nel 1999), sulla planimetria catastale altezza 2.7 m, ma in realta l'altezza 2.6 m (l'ho verificata di persona), il perito della Banca (per il mutuo) ha fatto risultare altezza 2.7 m, successivamente ho fatto lavori di manutenzione straordinaria presentanto il progetto al comune (spostamento di un tramezzo), con relativa variazione catastale, i tecnici hanno fatto risultare altezza sempre 2.7 metri.
Sia la perizia della Banca che il progetto/ variazione catastale non hanno scritto 2.60 METRI.
Io ho parlato col il tecnico che ha fatto il progetto/variazione catastale, e mi ha detto:
non e un problema(Lui ha fatto riferimento ai dati catastali non aggiornati) si fa una nuova pratica al comune. .
La mia domanda è che devo pagare io per risolvere i loro ERRORI.
grazie a tutti.....

Aggiunto dopo 42 minuti :



mtr allora se il professionista mi ha fatto acquistare un locale NON agibile!!!
per legge il suo operato ne esce pulito?

Ma proprio per niente, chiamali in causa, TUTTI.
Non ho competenze specifiche di giurisprudenza, se non per esperienze professionali indirette (sono architetto) ma Gatta mi pare abbia enucleato gli articoli del codice civile con molta diligenza. Da qui già si capisce che i para-professionisti che ti hanno lasciato nei problemi devono rispondere eccome.

Per quanto riguarda le responsabilità che ricadono su di te, purtroppo tu hai sicuramente controfirmato gli atti (no?) e questo ha un peso (sempre che non intervenga un collega del FORUM a smentirmi, così imparo qcosa di nuovo anch'io).
Dunque se il tuo immobile, ad una verifica della ASL (imposta -da loro- per controlli, richiesta -da te- per regolarità edilizia..), NON presenta i reqisiti per l'agibilità (per l'altezza: locali principali, stanze, cucina a 270cm; corridoi, bagno a 240cm) sei TU -quale proprietario- ad essere rsponsabile (l'immobile.. èil TUO).
La scappatoia potrebbe essere la verifica delleleggi che rregolano ATTUALMENTE la tua regione, e vedere se per edifici 'storici' possa essere accettata la differente altezza(cioè l'altezza non regolamentare).
Da noi è possibile, previo indicazione -di un Tecnico- che COMUNQUE i requisiti igienico-sanitari sono sufficienti.
A disposizione per chiairmenti ulteriori.

il quesito di coppola si articola in due domande.
1.professionista che erra nel prendere le misure.
2.coinvolgimento del proprietario nell'errore a fronte eventuale,probabile richiesta danni acquirente.
Per quanto concerne il punto 1.è pacifico che il professionista (geom.,perito,ing.) risponde personalmente ex art.2222 cc (contratto d'opera).egli infatti risponde dei danni arrecati non avendo adempiuto al dovere di diligenza professionale (cfr.1176 e nello specifico 2236).tra l'altro si osserva che un semplice computo metrico non comporti particolari problemi.anzi.
2.il proprietario sarebbe comunque esposto in prima persona all'eccezione della parte acquirente perchè evidenziabile il c.d."errore essenziale" (v.1428,1429 e segg.cc) nella conclusione del contratto.
Le conseguenze della situazione comporterebbero,quindi,le seguenti soluzioni:
A)revisione del prezzo e contratto di compravendita "sanato" a seguito accordo delle parti,professionista incluso responsabile in via principale;
b)resistenza del venditore che,citato,chiamerebbe in causa il professionista per venir manlevato dalle sacrosante eccezioni dell'attore.spese ed onorari a carico del responsabile.
Gatta

bentornato, gatta!!!
 

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