arcierone

Nuovo Iscritto
questa situazione pur sgradevole è semplice da dipanare perchè vi sono le tracce che non si possono cancellare. Vi sono contratti e passaggi di danaro. La vendita quindi è facilmente dimostrabile come fittizia. Va ricostruita la somma appartenente al de cuius, il padre, antecedentemente alla vendita e ristabilire le quote legittime. la legge non li tutela affatto.
 

giuseppina fogli

Nuovo Iscritto
Anche sulle vendite effettuate quando il padre era ancora in vita? e precisamente il 45% di due appartamenti di proprietà al 50%? sugli estratti conto chiesti alla banca degli ultimi 10 anni non vi è traccia di quanto ricavato. Chiaramente al figlia di primo letto non ha avuto accesso ai conti correnti degli altri due figli e del coniuge ma solo su quello del padre.
 

arcierone

Nuovo Iscritto
sì, certamente! questo lo so con certezza perchè una mia carissima amica si è trovata nelle stesse condizioni, ma il suo caso era diverso perchè tracce non ve ne erano proprio. qui mi sembra a quel che dici che la vendita c'è stata e il padre non poteva distogliere la legittima della figlia vendendo agli altri figli. sarà il giudice ad avere accesso ai conti. Ma essendo oltretutto una società, tracce devono essere rimaste. e se non ci fossero si andrebbe anche sul penale. Si possono benissimo minacciare pesantemente e portarli ad essere più mansueti una volta che si sono bene informati.
 

giuseppina fogli

Nuovo Iscritto
Speriamo, al momento sembrano ignorare ogni richiesta di conciliazione tantè che a giorni dovrò iniziare la mediazione obbligatoria prima di dover, se fallisse, inevitabilmente andare in giudizio. Così come a distanza di 3 anni continuano ad avere la piena disponibilità del patrimonio, ad oggi ancora indiviso e quindi di fatto universalmente anche di mia proprietà, senza riconoscermi nessun tipo di "affitto/risarcimento". Io purtroppo sono la parte più debole ma non per questo meno tenace: si sono costruiti una protezione su tutti i campi ma un varco ci deve essere, hanno l'abitazione coniugale dove avevano la residenza da oltre 30 anni intestata ad un'altra società, una casa grande di fatto divisa in due alloggi diventata 3 mesi prima della morte di mio padre luogo di residenza fittizia (e quindi intoccabile) e altre 2 società (dove io non subentro per statuto come socia ma solo come erede del socio). Il tutto a quasi 400 km. di distanza dal mio luogo di residenza.
 

arcierone

Nuovo Iscritto
per quanto riguarda l'abitazione coniugale purtroppo è anche giusto che ci continui ad abitare la moglie, ma questo non significa che se era anche di tuo padre o è riconducubile a lui tu non rientri per la tua quota di legittima: moglie e due figli per la quota di tuo padre 33% ognuno. affitto/risarcimamento: saranno prese dal giudice i provvedimenti anche in base alle tue richieste. Addirittura tutto quello che è stato fatto negli ultimi sei mesi prima del decesso non ha valore legale, mi sembra così di ricordare, ma in ogni caso starà ad un avvocato e te ricostruire tutto il patrimonio che ti ripeto non poteva distogliertelo. Puoi cercare di metterti d'accordo con un avvocato e pagarlo in percentuale di quanto riuscirete a riprendere. Molti oramai, essendo in tanti gli avvocati, si fanno pagare anche così. D'altronde a quanto pare mi sembra abbastanza semplice il caso.
 

giuseppina fogli

Nuovo Iscritto
Cosa intendi sul penale? mi interessa.

Aggiunto dopo 10 minuti ....

Una casa coniugale si tre mi sembrano troppe. Loro vivono da 30 anni in un alloggio di 500 metri intestato alla società che attualmente gestiscono con annesso cappannone. L'altro immobile composta da villa in collina con due appartamenti indipendenti più un'altro ricavato nel piano mansardato è diventato tre mesi prima della morte di mio padre la loro residenza abituale. Questo fa sì che la mia quota debba tener conto, secondo loro, del deprezzamento che l'immobile ha in quanto casa coniugale. Il paradosso è che così facendo se io chiedessi la divisione giudiziale del patrimonio nel caso non si raggiungesse in accordo questo immobile sarebbe considerato invendibile ed indivisibile in quanto abitazione coniugale nonostante loro non vi abbiano mai vissuto. Ho segnalato la falsa residenza al comune di appartenza loro e mi è stato risposto che non esistono i presupposti per ritenerla tale quando consumi, telefono, bollette, luogo del decesso di mio padre ecc.. ecc... dimostrano che loro abitano abitualmente altrove. Sono avvilita da questa giustizia che non dà ragione a chi è nel giusto ma non demordo, sicuramente si tratta di trovare un buon avvocato, il mio problema è che io abito molto lontano da dove viveva mio padre e non ho grosse disponibilità economiche, sicuramente la soluzione di un avv.to che lavori percentualmente è la soluzione migliore, stò cercandolo.
 

arcierone

Nuovo Iscritto
fai così come ti ho detto: cerca un avvocato che ti affianchi sapendo che una percentuale del ricavato sarà suo. per quanto riguarda il penale si presenterà nel momento in cui loro dovranno presentare tutte le pezze di appoggio che li svincolano dalla morsa dei doveri di vostro padre. Nel momento in cui questi fogli sono stati sottratti, trafugati, falsificati, erronei o inattendibili e quant' altro, là possono essere denunciati.
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
che poi se è valido potrebbe anche darsi di no. Sicuramente non lo ha fatto in presenza di un notaio perchè le disposizioni sono sbagliate. potrebbe anche darsi che non lo ha redatto completamente a mano e sottoscritto. Insomma, prima di dire che è formalmente valido perchè redatto secondo la forma prevista io ci penserei sopra. potrebbe anche darsi che sia facilmente impugnabile.

Bah! io avevo capito che Rosa50 non metteva in discussione la validità del testamento ( e sarebbe stata la prima cosa da fare), dunque mi sembrava più opportuno concentratrsi sulle disposizioni. per quanto riguarda il notaio forse, e dico forse, non deve fare un'indagine accurata sugli averi di chi si presenta da lui a fare testamento e si può limitare a raccogliere le sue volontà.
 

arcierone

Nuovo Iscritto
Bah! io avevo capito che Rosa50 non metteva in discussione la validità del testamento ( e sarebbe stata la prima cosa da fare), dunque mi sembrava più opportuno concentratrsi sulle disposizioni. per quanto riguarda il notaio forse, e dico forse, non deve fare un'indagine accurata sugli averi di chi si presenta da lui a fare testamento e si può limitare a raccogliere le sue volontà.

converrai con me che la situazione è davvero strana: il notaio non deve fare indagini sugli averi, su questo non ci piove, ma uno si rivolge ad un notaio, come ad un idraulico, per avere una situazione regolare, come si dice? a regola d'arte! su tutti i contratti, ma anche nella legge, appare la dicitura "a regola d'arte". Questo testamento invece è stato redatto alla carlona, senza criterio, a roma si direbbe a .....
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
converrai con me che la situazione è davvero strana: il notaio non deve fare indagini sugli averi, su questo non ci piove, ma uno si rivolge ad un notaio, come ad un idraulico, per avere una situazione regolare, come si dice? a regola d'arte! su tutti i contratti, ma anche nella legge, appare la dicitura "a regola d'arte". Questo testamento invece è stato redatto alla carlona, senza criterio, a roma si direbbe a .....

sarei d'accordo con te ma un'amica che per anni ha fatto praticantato presso un notaio racconta spesso di persone che arrivano e, di fronte ai consigli del tipo ribattevano "lei deve fare quello che le dico. avrò i miei motivi!" io e te li avremmo seguiti quei consigli per avere un atto ben fatto che ci consentisse di avvinare quanto più possibile le nostre disposizioni ai nostri desideri ma... tanti ragionano in modo diverso e pensano che basti che il notaio ratifichi le loro volontà per renderle legge per tutti.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto