Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Più che crocifiggere l' avvocato di parte in quesot caso per la descrizione fatta alla gogna dovrebbe andare il Giudice.

Difesa senza assistenza del legale. Tutti esperti in Legge adesso.
Errare humanum est...e chi è senza "peccato" scagli la prima pietra.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
E' facile inveire contro le decizioni di altri, il giudice decide in base alla documentazione prodotta dai contendenti, se parte delle documentazione non viene prodotta o incompleta, come pretendi che giudichi?
 

quiproquo

Membro Senior
Proprietario Casa
Come si fa a non vedere che una causa vincente la si fa perdere
in apparenza involontariamente, assicurandosi inevitabilmente la
prosecuzione in appello. Roba da ciechi semoventi. Chi ha letto i miei interventi in materia di obbligo assistenza professionale, sa
che io, se necessario, ricorrerei sempre al professionista....Ma vuoi mettere la differenza fra obbligo e facoltà...In fin dei conti si tratta sempre di un contratto dove nel secondo caso (facoltà) il contraente da assistere partirebbe da una posizione meno debole...
Vedete bene la differenza fra un tecnico (Ing.,Arch.,Geometra..) che deve asseverare un progetto, perizia o altro come previsto dalle leggi in materia edile e un avvocato, a mio giudizio, è molto forte..e mi spiego: Il tecnico deve produrre un planimetria dello stato attuale e quella a lavoro finito...più altre "leccornie" , assumendosene la responsabilità...alzi la mano chi su Propit proveniente da altre professioni si senta di produrre delle planimetrie di quel tipo...Credo pochissimi o forse nessuno...Io certamente NO, pur avendo lavorato per oltre 40 anni nel campo
della intermediazione commerciale nel settore Edile, quindi sempre a contatto con i professionisti di cui sopra...Mentre, alzi la mano chi si senta in grado di ricorrere al giudice senza l'assistenza
per aprire un contenzioso col proprio inquilino insolvente finalizzato allo sfratto esecutivo...Io sicuramente Sì!!! E con me credo la maggior parte dei propisti. Comunque la grande differenza che ho sempre indicata è che i professionisti "tecnici"
rispondono anche in termini civili e penali...mentre il signor Avvocato non risponde di niente e se fa perdere la causa per la
dimenticanza (per me omissione...) di un documento risolutorio
come nel caso in discussione non ci saranno conseguenze neanche
risarcitorie. Ecco perchè insisto anche sull'abolizione del secondo grado. Quiproquo.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Direi che il Giudice prima di prendere una decisione deve accertare di chi sia la proprietà.
Qui si spiega che nn era stato prodotto in fase di iscruttoria il "progetto" che indicava la porta
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Generalmente, poiché i giudici non sono notoriamente onniscienti su avvalgono dei C.T.U e le parti dei C.T.P.. In questa controversia non se n'è parlato. La responsabilità di questo errore, se sono stati nominati è la loro perché non sono stati in grado di rappresentare la situazione in modo adeguato.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Direi che il Giudice prima di prendere una decisione deve accertare di chi sia la proprietà.
la proprietà la si stabilisce in base al contratto d'acquisto dal costruttore al momento dell'istituzione del condominio e deve risultare dalle planimetrie giacenti presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Che poi risultasse dal progetto è secondario: quale progetto? quello preliminare? quello definitivo? quello esecutivo?
Io ho comprato casa da un frazionamento: l'appartamento originario posto al primo piano con due ingressi, aveva una scala interna che portava ad un locale posto al piano terra. Questo locale originariamente, nel progetto definitivo, era l'ultima stanza dell'appartamento del portiere. Poi con l'esecuzione dell'edificio si accorsero che il locale caldaia non era a norma, per cui, lo ampliarono in corso d'opera togliendo la cantina al proprietario dell'appartamento che poi io ho comprato. In cambio gli diedero appunto l'ultima stanza dell'appartamento del portiere. L'appartamento è stato frazionato in un quadrilocale al primo piano, che ho comprato io, un bilocale al primo piano, che ha comprato un altra persona, ed un monolocale al piano terra, che ha comprato una terza persona. Prima del frazionamento alla stanza del piano terra si accedeva solo dall'interno dell'appartamento del primo piano. Con il frazionamento avvenuto dopo una venticinquina di anni dopo, i venditori si sono affrettati ad aprire una porta che si affaccia sull'androne condominiale. Un condomino che aveva il dente avvelenato perché non era riuscito ad acquistare tutto l'appartamento per suo fratello ha ostacolato l'apertura della porta della stanza del piano terra facendo causa al proprietario ma l'ha persa perché il proprietario ha portato la variazione del progetto in corso d'opera nella quale si vedeva che questa stanza, trattata a mò di cantina sopraelevata, aveva una sua porta indipendente ed il frazionamento era stato concesso dal comune in virtù della possibilità di riattivare la porta che rendeva indipendente il monolocale.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Forse non mi sono spiegato. Il Giudice deve valutare se la richiesta del Condominio è lecita in quanto l' area in discussione sia di proprietà di un singolo o "comune".
Allegare un "progetto" può servire solo a dimostrare che la presenza della porta era fin da sempre prevista....ma non chi abbia il diritto di disporne in merito.
In questo senso tale "allegato" non era necessario nella causa in questione se come è stato scritto l' atrio è di proprietà di Arcy.
Il Condominio non può impormi di tolgiere una porta che delimita una mia proprietà....e può solo invocare questioni di decoro qualora la cambi con altra di fattura notevolmente diversa da quelle del contesto condominiale (ammesso e non concesso che il Giudice approvi).
 

arcy

Membro Attivo
E' l'ennesimo caso che mi costringe a ripetere che per una
"distrazione" del Legale si finisce in appello, assicurando ai
due "compari" altri succulenti tagli del tacchino imbandito
sul tavolo del giudice...Il tutto comprovato dalla strenua difesa
che la "corporazione" attua a denti stretti e da sempre del secondo grado...che in tanti altri paesi non esiste. Non è più dietrologia la mia...ma semplicemente la fotografia del vissuto e dell'esistente.
E chiudo con l'auspicio che si possa eliminare l'obbligo dell'assistenza...(almeno nel CIVILE) che ho più volte perorato su Propit. Al prossimo...Tacchino...quiproquo.

Condivido pienamente

è un giochetto sporco.....alla fine chi paga lo scotto è il povero contribuente che ha riposto la fiducia nelle mani di un professionista.
Un professionista non degno di essere chiamato così ma che dovrebbe cambiare lavoro......e dedicarsi a lavori più umili....
Non capisco perchè in questi casi gli avvocati non pagano mai gli errori commessi ma è sempre il povero contribuente che oltre al danno subisce anche la beffa.
 

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