luongo franchino

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Salve a tutti, volevo sapere se affittando un locale A/10 6+6 e indicando sul contratto come abitazione, in quanto come ufficio non si affittava da molto tempo, cosa vado incontro.
Inoltre è possibile fare il cambio di destinazione a uso residenziale ed eventuali costi da sostenere? Mi trovo nel Comune di Roma, Grazie
 

Nemesis

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affittando un locale A/10 6+6 e indicando sul contratto come abitazione
Devi richiedere e ottenere un cambio di destinazione d'uso, eventualmente usufruendo di quanto previsto dall'art. 3-ter della legge regionale (Lazio) 11 agosto 2009, n. 21. E un contratto di locazione a uso abitativo non può avere durata di sei anni più sei anni. Ma, eventualmente, di sei anni più quattro anni.
 

basty

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Credo che le risposte avute siano corrette tecnicamente: ma farei delle domande ulteriori.

1) Sicuri che la procedura RLI "cassi" una registrazione di tipo abitativo in un immobile di cat. A10?
2) Non è che le conseguenze civilistiche portino a conseguenze diverso da quello fiscale?
3) Quanto alla durata, mi rendo conto abbia poco senso stabilire un 6+6 per una locazione residenziale: la legge prevede una proroga automatica di 4 anni. Ma dubito che una durata di 6+6 venga cassata; sono registrabili anche durate di 1+1 (pur sapendo che possono essere ricondotte su richiesta del conduttore ad un 4+4)

Non conosco poi la legge n.21 del Lazio: in passato per il passaggio da A10 a residenziale, bisognava avere disponibilità di cubatura residenziale. Forse tale legge ha modificato le norme per andare incontro alle mutate esigenze locatizie e del contesto urbanistico.
 

uva

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L'argomento interessa anche me.
Una decina di anni fa un proprietario affittò un quadrilocale A/2 ad una piccola società di consulenze, per cui preparai un contratto commerciale 6 + 6 ad uso ufficio amministrativo.
A distanza di qualche anno il locatore fece la pratica cambio di destinazione d'uso da A/2 a A/10 perché il Comune rilevò una discrepanza tra la TaRi (pagata per uso non domestico) e la categoria catastale.
Ora la società conduttrice ha preannunciato che se il prossimo anno la loro situazione lavorativa non migliorerà lasceranno l'immobile.
Il proprietario mi ha già detto che pensa di mettere in vendita l'immobile, ed è più probabile trovare acquirenti interessati all'uso abitativo. Quindi si dovrà fare la pratica inversa: cambio da A/10 a A/2.
Dalla risposta n. #3 di @Nemesis mi pare di capire che la legge regionale (nel mio caso del Piemonte, l'immobile si trova a Torino) può prevedere delle condizioni o facilitazioni.
 

basty

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(nel mio caso del Piemonte, l'immobile si trova a Torino) può prevedere delle condizioni o facilitazioni.
Credo dipenda anche dalla zona urbanistica: nelle zone centrali o semi centrali era consueto avere destinazioni miste, per cui non dovrebbero sorgere grossi problemi nel cambio di categoria. Almeno me lo auguro anch’io visto che ho un immobile in Piemonte passato da residenziale ad A10.
 

griz

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a naso: il passaggio da A/10 ad A/2 è più facile che il contrario, se già era A/2 i locali sono già a norma
 

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