basty

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Luigi, credo che almeno queste condotto partono o prelevano dallo stesso contatore condominiale, per cui si potrebbero collegare in quel punto. Non credo che chi ha eseguito quei lavori si sia sbizzarrito per fare impianti, a dir poco, disordinati. Poi per poter gestire porzioni d'impianto basta realizzare una centralina. Con un po di buona volontà si può realizzare anche oggi. Dipende dai problemi da affrontare.
Sbaglio o stai immaginando un fabbricato esistente solo sulla carta? Li bastano gomma e matita e fai tutte le varianti che credi: però anche quelle da te suggerite devono essere logiche.

Puoi star sicuro che anche nell'impianto di @Luigi Criscuolo che tu immagini disordinato, le colonne partono e prelevano dallo stesso contatore: e sono appunto già collegate in quel punto.
Ma il problema non stà alla sorgente della mandata: i contatori divisionali devono essere posti all'ingresso di ogni appartamento, dove avviene il prelievo.

Ovvio che tutto si può fare, ... soprattutto in fase di costruzione. Qualche aspetto economico e logistico deve pur essere considerato quando la casa esiste ed è abitata: o no?
 

Gianco

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Concordo con il fatto che l'impianto non segua una logica costruttiva. Logica vuole che l'impianto sia funzionale, a meno che l'idraulico avesse problemi d'identità, magari credeva di essere un calzolaio, senza offendere questa categoria.
 

basty

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Non sarei così categorico:presumo fosse abituale in certi anni: 1970. Dove abito adesso , le colonne montanti sono ....tre; una per ciascun bagno ed una per la cucina.
Esattamente come le colonne del riscaldamento centralizzato di quei tempi
 

Gianco

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Professionista
Dove abito adesso , le colonne montanti sono ....tre; una per ciascun bagno ed una per la cucina.
Esattamente come le colonne del riscaldamento centralizzato di quei tempi
Se mi parli di condotte fognarie posso capirlo, non altrettanto per l'acqua dell'acquedotto. Secondo il tuo ragionamento, allora se l'abitazione fosse stata al decimo piano avrebbero realizzato tre condotte lunghe circa 30 m al posto di una per poi sviluppare il collegamento fra i vari punti di prelievo con condotte sotto pavimento o sui muri. Sinceramente, non ho mai incontrato situazioni del genere.
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
Secondo il tuo ragionamento, allora se l'abitazione fosse stata al decimo piano avrebbero realizzato tre condotte lunghe circa 30 m al posto di una per poi sviluppare il collegamento fra i vari punti di prelievo con condotte sotto pavimento o sui muri
questo vale anche per il riscaldamento. Ma mentre le colonne montanti dell'acqua possono essere in funzione dei servizi le colonne montanti del riscaldamento sono una per ogni stanza.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Resto meravigliato, l'economia era un optional.
Capisco il tuo ragionamento: ma è da dimostrare che i circuiti ad anello per ogni singolo alloggio costino meno delle colonne montanti.
Certo oggi sarebbe un bel vantaggio, se non altro per la contabilizzazione: un contatore calorie per il riscaldamento, invece di tanti ripartitori, misurazione effettiva, idem per l'acqua potabile.
Comunque abbastanza curiosa questa disparità di abitudini. A simile periodo di costruzione, in Piemonte acqua potabile ad anello, riscaldamento a colonne montanti. Qui in Lombardia colonne montanti per entrambe. In Liguria distribuzione ad anello per entrambe. Sarà un caso o era prassi?
 

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