griz

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Professionista
L'APE vale 10 anni, non credo che il notaio, pur dall'alto sua sapienza, possa sostenere il contrario più di tanto
 

basty

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Proprietario Casa
Credo che l'unico motivo per contestare l'ACE cumulativa sia un fattore tecnico: tipo ad esempio qualche obiezione sul fatto che nonostante impianto centralizzato e parità di involucro opaco, ogni unità abitativa ha diversa esposizione, non necessariamente conserva oggi serramenti e superfici trasparenti omogenne, individualmente potrebbero essere stati effettuati degli isolamenti interni.... ecc.
Sono cavilli, ma che potrebbero essere sollevati in qualche circolare e modifica legislativa successiva, che purtroppo non conosco. Mi pare però di ricordare di aver letto qualcosa del genere.
Se però continuano ad essere rilasciate ....
 

Luigi Criscuolo

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Proprietario Casa
diversa esposizione
la diversa esposizione comporta variazioni tali da far variare impercettibilmente il fabbisogno energetico di una unità immobiliare singola rispetto al valore medio dell'intero edificio che contempla le medesime esposizioni.
stesso ragionamento per le finestre: non è che montando serramenti in alluminio a taglio termico con doppi vetri a bassa emissione si salta da una classe G ad una classe E, rispetto al medesimo appartamento con vecchi serramenti in legno con vetri singoli.
In ogni caso se il proprietario venditore ritiene che la sua proprietà immobiliare, a fronte di miglioramenti di isolamento termico, appartiene ad una classe energetica superiore a quella che risulta dalla ACE condominiale non gli rimane altro di rifarne una personalizzata.
Il notaio che ha sollevato questa questione si merita la presentazione di una APE da 60 euro.
 

griz

Membro Storico
Professionista
Credo che l'unico motivo per contestare l'ACE cumulativa sia un fattore tecnico: tipo ad esempio qualche obiezione sul fatto che nonostante impianto centralizzato e parità di involucro opaco, ogni unità abitativa ha diversa esposizione, non necessariamente conserva oggi serramenti e superfici trasparenti omogenne, individualmente potrebbero essere stati effettuati degli isolamenti interni.... ecc.
Sono cavilli, ma che potrebbero essere sollevati in qualche circolare e modifica legislativa successiva, che purtroppo non conosco. Mi pare però di ricordare di aver letto qualcosa del genere.
Se però continuano ad essere rilasciate ....
non è così, quanto valuti un immobile composto da varie UIU e con impianto centralizzato devi valutare tutto l'imobile in quanto è l'insieme che stabilisce il valore, il singolo APE è relativo all'unità per il quale è richiesta ma non può essere diverso da quello dalle altre UIU che compongono l'immobile, l'indice per mq/anno è lo stesso per forza, l'eventuale esposizione entra nel conteggio totale
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
non è così,
Premesso che non sono un certificatore, e non ho motivo di non credere alle tue affermazioni, non posso non concludere che il regolamento sia alquanto carente dal punto di vista tecnico.

Ho premesso che certi fattori hanno impatto a volte trascurabile, ma ciò non significa che non lo abbiano.
Ora una APE fatta come dio comanda non dovrebbe prescindere dalla condizioni reali di ciascuna UIU: e deve produrre un dato numerico puntuale, IPE, non solo una classe.

Quindi due obiezioni di metodo (almeno quelle me le concederai):
1) nessun dato tecnico numerico dovrebbe essere dato senza tolleranza (o se preferisci senza dichiarare l'errore relativo)
2) impossibile che il dato numerico, in questo caso l'IPE possa coincidere per tutte le UIU: quindi concettualmente errato accettare un valore medio per tutti.

Detto questo, torniamo al punto di partenza: perchè il notaio ha rifiutato quella certificazione?

I casi anche qui sono due:
1) è una emerita scarpa
2) ha le sue buone ragioni, che non possono che essere legislative-normative.

nella mia ipotesi cercavo di elencare i possibili fattori che potrebbero aver portato a disporre l'annullamento delle certificazioni collettive.

L'unica risposta utile quindi qui, è confermare o meno se queste ACE collettive siano ancora producibili e se quelle passate siano ancora utilizzabili.
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
ecco mi ha risposto un mio amico architetto, ho sottolineato l'ultima parte, che riguarda l'ape condominiale:

ESTRATTO LEGGE 90 DEL 03.08.2013 in merito a “Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea”. Art. 6. Modificazioni al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, in materia di attestato di prestazione energetica, rilascio e affissione. 1. L'articolo 6 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, è sostituito dal seguente: «Art. 6. (Attestato di prestazione energetica, rilascio e affissione). - 1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, l'attestato di prestazione energetica degli edifici è rilasciato per edifici o le unità immobiliari costruiti, venduti o locati ad un nuovo locatario e per gli edifici indicati al comma 6. Gli edifici di nuova costruzione e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti, sono dotati di un attestato di prestazione energetica prima del rilascio del certificato di agibilità. Nel caso di nuovo edificio, l'attestato è prodotto a cura del costruttore, sia esso committente della costruzione o società di costruzione che opera direttamente. Nel caso di attestazione della prestazione degli edifici esistenti, ove previsto dal presente decreto, l'attestato è prodotto a cura del proprietario dell'immobile. 2. Nel caso di vendita, di trasferimento di immobili a titolo gratuito o di nuova locazione di edifici o unità immobiliari, ove l'edificio o l'unità non ne sia già dotato, il proprietario è tenuto a produrre l'attestato di prestazione energetica di cui al comma 1. In tutti i casi, il proprietario deve rendere disponibile l'attestato di prestazione energetica al potenziale acquirente o al nuovo locatario all'avvio delle rispettive trattative e consegnarlo alla fine delle medesime; in caso di vendita o locazione di un edificio prima della sua costruzione, il venditore o locatario fornisce evidenza della futura prestazione energetica dell'edificio e produce l'attestato di prestazione energetica entro quindici giorni dalla richiesta di rilascio del certificato di agibilità. 3. Nei contratti di vendita negli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o nei nuovi contratti di locazione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l'acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell'attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici. 3-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto di adeguamento di cui al comma 12. L'attestato di prestazione energetica deve essere allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti. 4. L'attestazione della prestazione energetica può riferirsi a una o più unità immobiliari facenti parte di un medesimo edificio. L'attestazione di prestazione energetica riferita a più unità immobiliari può essere prodotta solo qualora esse abbiano la medesima destinazione d'uso, la medesima situazione al contorno, il medesimo orientamento e la medesima geometria e siano servite, qualora presente, dal medesimo impianto termico destinato alla climatizzazione invernale e, qualora presente, dal medesimo sistema di climatizzazione estiva.
 

gattaccia

Membro Assiduo
Proprietario Casa
secondo me, dato che non mi sembra che la legge di cui sopra si riferisca ai certificati redatti in precedenza e non ancora scaduti, può essere che il notaio l'abbia interpretata in senso restrittivo
 

griz

Membro Storico
Professionista
Premesso che non sono un certificatore, e non ho motivo di non credere alle tue affermazioni
ragionando a logica: un edificio, composto da diverse UIU con umpianto termico centralizzato ha un consumo che viene ripartito tra le varie UIU, se il criterio è a millesimi capisci che il valore al mq è lo stesso per tutto l'edificio, se viene ripartito rilevando i consumi con i contabilizzatori è difficile stabilire in un documento questo dato anche perchè dipende da fattori che prescindono dall'esposizione o altri fattori simili (esempio ore di riscaldamento temperatura scelta, ecc.). Quale altro dato se non quello che esce dal software per il calcolo del IPE potresti fornire?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Quale altro dato se non quello che esce dal software per il calcolo del IPE potresti fornire?
Ripeto che non sono un certificatore, ma credo di non aver dimenticato le nozioni base di metrologia e fisica tecnica.

Presumevo tu fossi potenzialmente anche un certificatore energetico: io ti risponderei nei termini di legge, postati da @gattaccia :
L'attestazione della prestazione energetica può riferirsi a una o più unità immobiliari facenti parte di un medesimo edificio. L'attestazione di prestazione energetica riferita a più unità immobiliari può essere prodotta solo qualora esse abbiano la medesima destinazione d'uso, la medesima situazione al contorno, il medesimo orientamento e la medesima geometria e siano servite, qualora presente, dal medesimo impianto termico destinato alla climatizzazione invernale e, qualora presente, dal medesimo sistema di climatizzazione estiva.

Dedurrei che il legislatore (ed il tecnico che lo aveva affiancato) si aspettino risultati differenziati=diversi al variare delle condizioni succitate.
se il criterio è a millesimi capisci che il valore al mq è lo stesso per tutto l'edificio, se viene ripartito rilevando i consumi con i contabilizzatori è difficile stabilire in un documento questo dato

Nella APE non vengono invece presi in considerazione i criteri di ripartizione: nè a forfait nè con la contabilizzazione.

è difficile stabilire in un documento questo dato anche perchè dipende da fattori che prescindono dall'esposizione o altri fattori simili (esempio ore di riscaldamento temperatura scelta, ecc.).
Il SW dovrebbe proprio simulare il fabbisogno energetico, a fronte di condizioni di esercizio "normalizzate".
Quale altro dato se non quello che esce dal software per il calcolo del IPE potresti fornire?
Anche questa frase non è felice: qualunque sia il SW utilizzato, e qualunque sia il "dato che ne esce", è fondamentale conoscerne il significato (sia del modello di riferimento utilizzato, che del metodo di calcolo, e delle grandezze espresse.)

Ma qui si apre un'altra problematica: non solo sulla attendibilità di certe certificazioni; mi chiedo quanti certificatori abilitati abbiano adeguate cognizioni. Che tutti i diplomi di scuola superiore si equivalgano, per ogni settore tecnico, mi sembra illusorio...

p.s: ho fatto fare a due anni di distanza due APE, di due UIU (entrambe con impiano riscaldamento autonomo) poste nello stesso caseggiato, su piani diversi, ma identica struttura e serramenti: risultati in classi diverse....
Perchè le ho prese per buone? Perchè mi serviva solo il pezzo di carta.
Sono convinto che siano veritiere e fatte con criterio? : NO
 

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