franco18

Nuovo Iscritto
Ho acquistato un appartamento in Liguria 25 anni or sono.
Questo appartamento ha le finestre della cucina e del bagno rivolte verso un locale coperto che si accede tramite un'apertura usata come rampa. Al termine di questo locale sono stati costruiti due box. La cotruzione, risale all'epoca delle costruzione della casa terminata nel 1967. Queste autorimesse, non sono mai state utilizzate per cui non ci sono mai state emissioni di gas che potevano entrare nel mio appartamento.
Questo locale è stato costruito abusivamente e condonato nel 1985 ed il proprietario è lo stesso che mi ha venduto l'alloggio. Ho segnalato al Comune dei lavori inerenti alla rampa esprimendo i miei problemi in quanto si intendeva salire con le veture. A catasto risulta quattro posti auto e due box. Nel locale con soffitta, non esiste nessuna apertura se non quella delle rampa con larghezza mt.280 ed altezza 2.00 e le finestre del mio appartamento unitamente a quelle del mio vicino. A seguito ciò il Comune ha sospeso i lavori e mi ha annunciato che invierà atti per rendere inagibile il mio appartamento perchè le finestre non sono a cielo aperto, come da regolamento edilizio e sanitario. Ho chiesto copia del condono edilizio del locale abusivo e quello dei terrazzi degli appartamenti superiori che costituiscono la soletta dello stesso. Quando sono stato presso l'ufficio ho visto la planimetria presentata per il condono sulla quale non sono rappresentate le finestre e neppure la copertura di questo locale. Il geometra mi ha riferito che la copertura era comunque condonata in quanto sul disegno era indicata l'altezza.
Il condono mi sarà rilascito solo dopo aver portato a conoscenza il proprietario dell'immobile di quanto richiesto.
Il mio appartamento è stato costruito nel rispetto della licenza edilizia ed adesso a seguito di un'opera abusiva e condonata verrà penalizzato con un atto di inagibilità.
Cosa dovrei fare per difendermi. E' possibile chiedere che il condono venga invalidato per vizio, in quanto sulla documentazione non figurano le finestre od altro.
Ringrazio sentitamente.
Franco
 

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Jrogin

Fondatore
Membro dello Staff
Professionista
Benvenuto in Propit, franco18:D
In attesa che un tecnico ti risponda, ricordo che solitamente le concessioni in sanatoria, quando vengono rilasciate dai comuni, recitano tra le altre la dicitura "salvo diritti di terzi". Quindi credo che che se ritieni che i tuoi diritti siano stati lesi da detta concessione, ci siano i presupposti per poterti opporre.
Ripeto che non sono un tecnico e che ciò che ti dico è frutto di un mio ragionamento in base alle mie conoscenze.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Non sono un tecnico, ma ciò che dice Jrogin "salvo diritti di terzi" sono dei presupposti inalienabili, comunque da permetterti di richiedere danni o lavori in pristino della situazione ante dolo, o altre soluzioni utili a salvaguardare la tua proprietà. Detto ciò mi viene spontaneo darti una visione differente. (Premesso che dalla tua descrizione non ho compreso l'esatta problematica, inoltre non si evince se nel 1985 è stato sanato il tuo locale o quello ora in sospensione di autorizzazione, inoltre le foto sono piccole e non arrivo a capire.) Detto ciò ti ricordo che una cucina e un bagno potrebbero avere areazione forzata e non necessariamente degli affacci. (Altra proposta, potresti far erigere, dal vicino, una parete parallela che divida i tuoi affacci dalla rampa, con presa d'aria autonoma?. Non credo che un Comune possa togliere una abitabilità a seguito di opere di terzi su proprietà limitrofe, per cui di corsa dal miglior avvocato e tecnico a valutare gli atti in corso. Ti prego muoviti prima che ti arrivi l'inagibilità, perchè far revocare un atto di inagibilità è una strada in salita.
Adriano Giacomlli
 

franco18

Nuovo Iscritto
Il locale abusivo e condonato è l'autorimessa e non il mio appartamento che risulta conforme alla licenza edilizia rilasciata dal Comune.
Ho già interpelleto sia un geometra che un avvocato, con scarso risultato. Comunque per loro la sola strada da percorrere è invalidare il condono, ma si pronunceranno solo dopo averlo visionato.
Sarà complicato ma sembra l'unica speranza.
Occorre naturalmente un buon tecnico ed avvocato, cosa non facile in quanto dovrebbero essere scelti nel distretto di Genova dove si trova l'appartamento.
Attualmente, assumo informazioni da un avvocato consigliato da un amico.
Grazie
Franco
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Se quel condono lede i tuoi dritti è impugnabile. Se un bravo tecnico del tuo entourage, va in trasferta a valutare lo stato delle cose e a a parlare con i tecnici del Comune, sarebbe opportuno. Hai provato a fare una telefonata al tuo vecchio venditore? Non avrai bisogno di consigli, ma cerca di acquisire il massimo di informazioni, tieni rapporti civili con tutti perchè solo con la collaborazione di tutti potresti salvare la tua proprietà da fastidi. Naturalmente non escludo, con preavviso verbale, l'invio di raccomandate al vicino
Adriano Giacomelli
 

franco18

Nuovo Iscritto
Il mio vicino è colui che mi ha venduto l'appartamento e non solo pure il costruttore dell'intero immobile.
Malgrado tutto, sono tranquillo per cui certamente si arriverà ad una soluzione.
Al momento ho buoni rapporti con tutti, pensa che a seguito di questo fatto, i geometri del Comune dopo circa 50 anni dalla fine della costruzione dello stabile, si sono accorti che è stato costruito un piano in più, naturalmente in difformità della licenza edilizia, quindi abusivo.

Franco
 

virgilio

Membro Attivo
Professionista
Se ho ben capito, il suo vicino ha venduto a lei un'abitazione legittima 25 anni fà ed ha condonato il locale a confine sempre 25 anni fà, se cosi è, allora secondo il mio parere, lei ha acquistato nello stato di fatto e di diritto cosi come si trovava l'immobile al momento della compravendita e quiindi con tutte le sevitù anche di vedute, peraltro comunicanti con un locale poi condonato.
Sia il condono come pure le concessioni edilizie vengono tutte rilasciate dal Comune salvo i diritti dei terzi; secondo il mio punto di vista, il comune nel venire a conoscenza di uno stato di fatto non conforme alle norme igienico-sanitarie (Vedute) deve purtroppo verbalizzare, ciò però può esserle utile alla rivalsa per dolo propinato ed esperito dal venditore e suo vicino nei suoi confronti, per indurlo ad un accordo, al fine di farsi carico di eliminare tutti gli inconvenienti che egli stesso ha creato in mala fede di proposito 25 anni or sono. Auguri
 

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