Mariangela Morelli

Membro dello Staff
Un conoscente mi ha mostrato un contratto di locazione "patti in deroga" stipulato nel 1997 e una scrittura privata sottoscritta nel 2007 nella quale il conduttore accettava un aumento di canone, mantenendo però il contratto in essere, che si era rinnovato peraltro automaticamente per 4 anni + 4 per effetto della Legge 431/98.
Io ho asserito che non poteva assolutamente richiedere l'aumento del canone e che l'inquilino al termine della locazione potrebbe richiedere indietro la maggiore somma versata maggiorata degli interessi.
Chi è daccordo con me e chi è di parere diverso e, nel caso, in base a quale normativa od orientamento giurisprudenziale?
 

Mariangela Morelli

Membro dello Staff
Ciao Simo,
grazie per la risposta, ma sai se è vero che l'inquilino può richiedere indietro la cifra rivalutata ed entro quando?
La domanda è rivolta naturalmente a tutti!!!!!!!!!!!!!!! :fiore:
 

Elisa Vicariotto

Nuovo Iscritto
Occorrerebbe innanzitutto sapere quale fosse l'originaria durata del contratto. In ogni caso, la regolamentazione del contratto, alla scadenza, è confluita nella L.431/98.
In pendenza del rapporto locatizio, salvo l'ipotesi di rinegozziazione del contratto alla scadenza, non è possibile aumentare il canone. Le somma erogate indebitamente possono essere chieste in restituzione entro 6 mesi dalla risoluzione del contratto.
 

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