giuseppetrifone

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salve,avrei bisogno urgentemente di sapere il costo di un cambio di destinazione di uso da abitazione a locale artigianale e quale sarebbe l"iter burocratico da seguire.Grazie
 

mata

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Intanto occorre vedere se le norme del PRG (Piano Regolatore Generale) consentono l'esistenza di attività artigianali in quella zona. Poi vedere se esiste la rispondenza del locale (superfici minime, aerolluminanti, altezza locali, ecc.). Infatti il cambio di destinazione, per nuova destinazione d'uso, è assimilato ad una nuova costruzione. In ogni caso dovrai pagare gli oneri di urbanizzazione (la cd. "Bucalossi), a meno che la zona sia già a destinazione artigianale. Poi fare i lavori necessari (se vi sono), chiudere la pratica, fare la variazione al catasto, l'agibilità nuova (se occorre, perchè in certe Regioni occorre verificare le relative norme regionali). Se è tutto ok, occorre presentare una pratica edilizia con DIA presso il Comune. Rivolgiti ad un professionista competente in materia (architetto, ingegnere, geometra, perito edile, ecc.).
 

robertoleto

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Sono d'accordo con mata, però per fare un cambio di destinazione d'uso, si suppone che l'immobile abbia l'abitabilità e quindi la zona sià già urbanizzata. Pertanto credo che sia sufficente pagare il costo di costruzione sulla base di un computo metrico delle opere da realizzare per rendere agevole i locali alla nuova destinazione (se occorrono). Poi vi sarà il N.O. preventivo satinario che comporta un tiket che varia da ASP ad ASP. Oggi con la DIA sembra tutto più facile, però molti tecnici dovendo accollarsi la responsabilità della fattibilità e di ogni altro onere, preferiscono seguire la prassi normale. E' chiaro che questo vale per la mia città che è PAlermo. I costi variano quindi da città a città e da paese a paese. Infatti ho registrato che dalla città al paese si riducono sia i tempi che i costi almeno della metà.
 

Giuseppe Formica

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esiste una lista di attività che potrei prendere in considerazione, visto che devo affittarlo, vorrei se possibile una volta effettuato l'investimento del cambio.........dover valutare sul tipo di attività a cui rivolgermi, per non dover successivamente provvedere a reindirizzare il cambio di destinazione ed affrontare una spesata inutile.

grazie.
 

robertoleto

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LE ATTIVITà COMMERCIALI POSSONO ESSERE ALIMENTARI, PROFESSIONALI, ARTIGIANALI, MANIPOLAZIONE ALIMENTARI. I PIù GENERICI SONO LE RIVENDITE DI NON ALIMENTARI. CIAO:daccordo:
 

sy5225

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Professionista
Premesso che ogni regione ha una sua normativa e che dovrai rivolgerti a un professionista locale per avere informazioni più precise per quanto riguarda la lombardia funziona così:
1 - verifichi che in prg o pgt sia ammessa la destinazione artigianale (puoi anche chiamare il comune per saperlo)
2 - verifichi le normative sanitarie (probabilmente non ci sono opere da fare, verifica il numero minimo di bagni e spogliatoi)
3 - ci sono opere edilizie da fare per adeguarti alla nromativa?
4 - per quanto riguarda gli oneri sono di 2 tipi<. costo di costruzione che per l'artigianale di solito non è dovuto e standard che però per l'artigianale sono inferiori che nella residenza per cui non devi niente
5 - variazione catastale

Riassumendo hai buone possibilità di fare il cambio di destinazione senza ulteriore spese se non l'adeguamento edilizio (es mancano gli spogliatoi e i bagni divisi per sesso, dipende dai mq e dal numero di addetti) e quello catastale, insomma la pratica al comune e in catasto la devi fare ma oneri aggiuntivi ritengo tu non ne debba pagare
 

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