Per iniziare una causa bisogna pagare, salvo che si sia esentati, una tassa a favore dell’ufficio giudiziario detta contributo unificato, l’importo della quale è stabilito per legge in base al valore e al tipo di procedimento, oltre alle spese e i diritti di notificazione. Il cliente, eccetto diverse pattuizioni scritte, dovrebbe dunque anticipare al causidico le spese occorrenti al compimento dell'incarico e potrebbe trovarsi a corrispondere gli acconti sul compenso.
I causidici sono soliti richiedere degli anticipi di denaro sulla loro parcella e non solo sulle spese; maggiore è il loro ammontare, maggiore sarà la pecunia che resterà in loro mani, anche nel frequente caso in cui essi rinuncino all’incarico affidato.
Diversi clienti, in particolare coloro che si avvicinano a questa categoria per la prima volta, escono dal primo appuntamento rassicurati e soddisfatti del fatto che la questione si risolverà; passato qualche anno, molti abbandonano la causa senza nulla avere risolto e dopo avere sborsato ingenti acconti e tasse di giustizia. È, dunque, divenuta abitudine dei mozzorecchi quella di chiedere maggiori anticipi sulla parcella senza specificare per iscritto quale sarà la spesa totale. Rammentiamo che i preventivi verbali sono inefficaci.
Si consiglia, quindi, di rivolgersi a consulenti legali indipendenti al fine di redigere un accordo scritto che stabilisca, tra le altre cose, il corrispettivo, inclusi gli anticipi, limitando questi ultimi al minimo. Il risultato è solitamente quello di un risparmio considerevole in termini di denaro e di tempo.