In molti comuni (tra cui il mio) pretendono che il richiedente la residenza produca non solo il titolo di occupazione dell'immobile (contratto di locazione registrato ovvero dichiarazione di ospitalità del proprietario ecc..) ma anche una planimetria dell'immobile in cui vuole stabilire la residenza e la copia della denucia o della bolletta TARSU relativa all'immobile, se pagata da altri.
Un conto è l'iscrizione anagrafica. Un altro conto è la denuncia di occupazione locali ai fini della TARSU.
Ai fini anagrafici il titolo con cui si occupa un'abitazione è totalmente ininfluente e la prassi di alcuni comuni di acquisire documentazione a tal fine è illegittima.
Il cittadino straniero comunitario, anche se non dovesse stabilire la residenza, è comunque tenuto ad iscriversi all'anagrafe del comune dove stabilisce la sua dimora se si trattiene per un periodo superiore ai 90 giorni.
L'iscrizione anagrafica
discende (obbligatoriamente) dall'aver stabilito la residenza (dimora abituale) in una determinata abitazione. Ciò vale indipendentemente dalla cittadinanza. I cittadini di Stati appartenenti all’U.E. hanno il diritto di soggiornare nel territorio nazionale per un periodo non superiore ai tre mesi senza alcuna condizione o formalità, salvo il possesso di un documento d’identità valido per l’espatrio secondo la legislazione dello Stato di cui hanno la cittadinanza.
Al cittadino dell'Unione che intende soggiornare in Italia per un periodo superiore a tre mesi (e
solo in questo caso), si applicano la legge e il regolamento anagrafico
Quindi l'iscrizione anagrafica è comunque richiesta trascorsi tre mesi dall'ingresso nel territorio nazionale.