uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Si può sperare su un preventivo da parte delle ditte più basso
Le imprese che concedono lo sconto in fattura devono considerare gli oneri finanziari (minore liquidità disponibile, necessità di cedere a loro volta il credito) e li trasferiscono sul cliente.
Si potrebbe provare a chiedere il preventivo ad una ditta X, poi in un secondo momento informarsi per lo sconto in fattura e valutare la risposta.

La cessione del credito comporta sempre un costo per il cedente. Anche in questo caso è opportuno informarsi presso più banche e alla posta.

In entrambi i casi il contribuente deve essere consapevole dei costi che deve sostenere subito se non vuole o non può (ad esempio perché in futuro potrebbe essere incapiente) fruire dei bonus nell'arco di 10 anni.
 

arcy

Membro Attivo
Le imprese che concedono lo sconto in fattura devono considerare gli oneri finanziari (minore liquidità disponibile, necessità di cedere a loro volta il credito) e li trasferiscono sul cliente.
Si potrebbe provare a chiedere il preventivo ad una ditta X, poi in un secondo momento informarsi per lo sconto in fattura e valutare la risposta.

La cessione del credito comporta sempre un costo per il cedente. Anche in questo caso è opportuno informarsi presso più banche e alla posta.

In entrambi i casi il contribuente deve essere consapevole dei costi che deve sostenere subito se non vuole o non può (ad esempio perché in futuro potrebbe essere incapiente) fruire dei bonus nell'arco di 10 anni.
certo,
questa è un avalutazione che va fatta a premessa, ovvero essere sicuri di avere una capienza fiscale per l'anno 2022 sufficiente da consentire di portare in detrazione la spesa sostenuta.
invece volevo chiedere, qualora in assemblea non tutti fossero d'accordo per l'optione sconto in fattura e/o cessione del credito ?
Chi prevale , la modalità detrazione ordinaria (in dieci rate ) ?
Grazie
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
qualora in assemblea non tutti fossero d'accordo per l'optione
L'opzione non è vincolante per tutti i condòmini.

Ne abbiamo già parlato in altri thread, ad esempio qui:

 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Per quanto concerne la cessione del credito
Avete già dei riferimenti in merito alle "trattenute e/o costi" applicati dai vari istituti bancari, poste o soggetti finanziari ?
Come si potrebbe fare per averne un riferimento eterogeneo ?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
quali sono i vantaggi
Tornando alla tua domanda, aggiungo considerazioni magari ovvie, ma non inutili.
Come ha scritto uva, se si chiede lo sconto in fattura, nel preventivo del fornitore verranno inglobati (non sempre esplicitamente) gli oneri finanziari che il fornitore deve sostenere per anticipare la quota di liquidità non coperta dal bonus, che assorbire il credito con detrazioni in 5 o 10 anni. Quindi interessi per la diluizione in N anni, ed interessi per il finanziamento erogato.
Vantaggi per te: il tuo esborso è solo sempre al netto dello sconto; in sostanza non devi anticipare tutta la spesa, e non hai bisogno di esporre quote corrispondenti alle detrazioni annuali, e soprattutto non devi preoccuparti di avere capienza fiscale per gli anni a venire (non solo il 2022), che possono essere 5 anni (bonus 110%) o 10 anni (altri bonus): questo sarà un problema del fornitore.
Svantaggi per te: Il fornitore ricaricherà sul preventivo fatto verosimilmente almeno il 30% in più: qualcuno segnala anche il 50%. La cosa per i proprietari è marginale, poiche anche col bonus minimo attuale (50%) il ricarico si dimezza: ma come ricordavo sopra può essere vantaggioso per chi non dispone di capitali propri.

C'è però un ma: virtualmente ciascun condomino per la Agenzia delle Entrate è libero di optare per la formula a lui più utile: ma operativamente vedo molto improbabile che il fornitore accetti una soluzione mista, proprio per gli aspetti finanziari in gioco: lui o vende al netto, o sconta tutta la fornitura.
Si potrebbe provare a chiedere il preventivo ad una ditta X, poi in un secondo momento informarsi per lo sconto in fattura e valutare la risposta.
A me è capitato: ma dopo avermi fatto il miglior prezzo senza sconto, il fornitore non ha più voluto offrirmi lo sconto in fattura .... (come scrivevo non tutti sono mettono in evidenza il ricarico....!)

Cessione del credito: qui entra in gioco il rapporto con la banca, che "acquista" il credito ma non alla pari. Anche lei, dopo una accurata istruttoria, si dichiara disponibile, ma a fronte di un credito che vale 100, ne eroga 85÷90. (Unicredit ed Intesa mi pare trattino attorno al 90%: e propendono per considerare solo i lavori in blocco: (per qualche migliaio di euro non sembrano molto interessati)
I vantaggi: sono simili al caso precedente, e il costo del fornitore è al netto: ma con una seria eccezione, che metto tra gli svantaggi
Svantaggi: in questo caso il proprietario si espone per la totalità della spesa, che in buona sostanza deve anticipare: solo dopo, alla presentazione della documentazione e delle fatture , la banca acquisirà il credito d'imposta sorgente, ed erogherà il corrispettivo negoziato. L' esposizione per il proprietario non è nè al minimo, ma in qualche caso nemmeno totale; cioè la banca comincia ad erogare anche secondo lo stato di avanzamento lavori. Diciamo quindi che si devono anticipare i primi acconti, ele prime fatture: poi il rimborso bancario copre i successivi acconti e così via.

Entrambe le soluzioni, per ora sembrano bloccate in attesa di chiarimenti definitivi e pratici sulle varie certificazioni e asseverazioni necessarie.

IN entrambe i casi comunque, i cessionari (Fornitori o banche) non assumono la responsabilità: se Agenzia delle Entrate contestasse il diritto alle detrazioni , entrambi si rivarrebbero sul cliente finale.
 

arcy

Membro Attivo
Tornando alla tua domanda, aggiungo considerazioni magari ovvie, ma non inutili.
Come ha scritto uva, se si chiede lo sconto in fattura, nel preventivo del fornitore verranno inglobati (non sempre esplicitamente) gli oneri finanziari che il fornitore deve sostenere per anticipare la quota di liquidità non coperta dal bonus, che assorbire il credito con detrazioni in 5 o 10 anni. Quindi interessi per la diluizione in N anni, ed interessi per il finanziamento erogato.
Vantaggi per te: il tuo esborso è solo sempre al netto dello sconto; in sostanza non devi anticipare tutta la spesa, e non hai bisogno di esporre quote corrispondenti alle detrazioni annuali, e soprattutto non devi preoccuparti di avere capienza fiscale per gli anni a venire (non solo il 2022), che possono essere 5 anni (bonus 110%) o 10 anni (altri bonus): questo sarà un problema del fornitore.
Svantaggi per te: Il fornitore ricaricherà sul preventivo fatto verosimilmente almeno il 30% in più: qualcuno segnala anche il 50%. La cosa per i proprietari è marginale, poiche anche col bonus minimo attuale (50%) il ricarico si dimezza: ma come ricordavo sopra può essere vantaggioso per chi non dispone di capitali propri.

C'è però un ma: virtualmente ciascun condomino per la Agenzia delle Entrate è libero di optare per la formula a lui più utile: ma operativamente vedo molto improbabile che il fornitore accetti una soluzione mista, proprio per gli aspetti finanziari in gioco: lui o vende al netto, o sconta tutta la fornitura.

A me è capitato: ma dopo avermi fatto il miglior prezzo senza sconto, il fornitore non ha più voluto offrirmi lo sconto in fattura .... (come scrivevo non tutti sono mettono in evidenza il ricarico....!)

Cessione del credito: qui entra in gioco il rapporto con la banca, che "acquista" il credito ma non alla pari. Anche lei, dopo una accurata istruttoria, si dichiara disponibile, ma a fronte di un credito che vale 100, ne eroga 85÷90. (Unicredit ed Intesa mi pare trattino attorno al 90%: e propendono per considerare solo i lavori in blocco: (per qualche migliaio di euro non sembrano molto interessati)
I vantaggi: sono simili al caso precedente, e il costo del fornitore è al netto: ma con una seria eccezione, che metto tra gli svantaggi
Svantaggi: in questo caso il proprietario si espone per la totalità della spesa, che in buona sostanza deve anticipare: solo dopo, alla presentazione della documentazione e delle fatture , la banca acquisirà il credito d'imposta sorgente, ed erogherà il corrispettivo negoziato. L' esposizione per il proprietario non è nè al minimo, ma in qualche caso nemmeno totale; cioè la banca comincia ad erogare anche secondo lo stato di avanzamento lavori. Diciamo quindi che si devono anticipare i primi acconti, ele prime fatture: poi il rimborso bancario copre i successivi acconti e così via.

Entrambe le soluzioni, per ora sembrano bloccate in attesa di chiarimenti definitivi e pratici sulle varie certificazioni e asseverazioni necessarie.

IN entrambe i casi comunque, i cessionari (Fornitori o banche) non assumono la responsabilità: se Agenzia delle Entrate contestasse il diritto alle detrazioni , entrambi si rivarrebbero sul cliente finale.
ok
tutto chiaro.
per il bonus facciata, qualora fosse prorogato 60 o 90% per il 2022, è sempre subordinato a difformità esistenti anche su facciate non interessate (interne) che possano invalidare il diritto alla detrazione fiscale?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
è sempre subordinato a difformità esistenti anche su facciate non interessate (interne) che possano invalidare il diritto alla detrazione fiscale?
In teoria credo di si. Nella pratica potrebbero passare inosservate: ma ci si prende un bel rischio. Di che difformità si tratta: le solite verande? Io le farei togliere, farei fare foto prima e dopo il rifacimento facciate. Se poi qualcuno le rimette, non dovrebbe più riguardare i lavori di facciata.
 

calos

Membro Junior
Proprietario Casa
Chi te lo dice.....Di recente è stato emanato, mi sembra DM, che considera la lievitazione dei prezzi.
Forse guardi nei posti sbagliati.
Che vuol dire che bisogna rassegnarci agli aumenti spropositati, o che il nuovo decreto di Febbraio prenderà otto degli aumenti e stabilirà quelle soglie di prezzi?
Occorre aspettare l'ufficialità dei preziari Regionali che prenderanno in riferimento il recente DM sulla lievitazione dei prezzi?
 

falco701

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
In teoria credo di si. Nella pratica potrebbero passare inosservate: ma ci si prende un bel rischio. Di che difformità si tratta: le solite verande? Io le farei togliere, farei fare foto prima e dopo il rifacimento facciate. Se poi qualcuno le rimette, non dovrebbe più riguardare i lavori di facciata.
Si trattasi di verande ma nella facciata interna, che non rientra nel bonus facciata.
 

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