Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Tornando a noi per variare un unità di misura (in questo caso dai vani ai mq), il tutto deve partire dal politico che da la scintilla; però prima di decidere deve avere gli elementi corretti in suo possesso per poterlo fare. Qui entrano in gioco i liberi professionisti, i tecnici catastali, i funzionari pubblici. Se vuoi modificare prima devi conoscere la situazione attuale, interpretare i dati correttamente (perchè se prendiamo solo i numeri senza spiegare il perchè ed il come sono nel tempo variati non si capisce nulla...e sopratutto non capisce il politico che deve decidere sulla base di essi).
Compresi i dati e la loro applicazione o meno puoi prendere delle decisioni sicuramente più corrette che portano al porre rimedio (o quanto meno a sistemare) effettivamente questo annoso problema alla radice.
Quindi un tavolo tecnico con tutte le categorie interessate.
Nel momento in cui cambia il politico o i tecnici (nominati dal politico) basta fare la riunione sul punto della situazione.
Sul Catasto non puoi fare come in altri settori dove quello che decide un governo viene ribaltato da quello che viene dopo, poichè l'attuazione piena delle modifiche le si vede non immediatamente ma sul medio- lungo (forse più lungo) periodo, il cambiare continuamente porterebbe solo alla confusione, oltre a rendere impossibili le correzioni ed a rendere il nostro sistema troppo eterogeneo.

Aggiungo un'altro problema molto importante: siccome per ogni accatastamento in nuova costruzione o in variazione dell'esistente, si deve fare riferimento ad un tariffario provinciale (alll'interno del quale troviamo il Comune interessato) MI DEVONO SPIEGARE in caso di abolizione delle Provincie (come si intende fare) quali tariffari-catastali caricare se queste venissero abolite.
Ecco un'altro motivo per cui è una riforma (quella del catasto) molto molto molto molto molto complessa, che tocca anche aspetti puramente di carattere di ordine istituzionale.
 
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jac0

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Tornando a noi per variare un unità di misura (in questo caso dai vani ai mq), il tutto deve partire dal politico che da la scintilla; però prima di decidere deve avere gli elementi corretti in suo possesso per poterlo fare. Qui entrano in gioco i liberi professionisti, i tecnici catastali, i funzionari pubblici. Se vuoi modificare prima devi conoscere la situazione attuale, interpretare i dati correttamente (perchè se prendiamo solo i numeri senza spiegare il perchè ed il come sono nel tempo variati non si capisce nulla...e sopratutto non capisce il politico che deve decidere sulla base di essi).
Compresi i dati e la loro applicazione o meno puoi prendere delle decisioni sicuramente più corrette che portano al porre rimedio (o quanto meno a sistemare) effettivamente questo annoso problema alla radice.
Quindi un tavolo tecnico con tutte le categorie interessate.
Nel momento in cui cambia il politico o i tecnici (nominati dal politico) basta fare la riunione sul punto della situazione.
Sul Catasto non puoi fare come in altri settori dove quello che decide un governo viene ribaltato da quello che viene dopo, poichè l'attuazione piena delle modifiche le si vede non immediatamente ma sul medio- lungo (forse più lungo) periodo, il cambiare continuamente porterebbe solo alla confusione, oltre a rendere impossibili le correzioni ed a rendere il nostro sistema troppo eterogeneo.

Aggiungo un'altro problema molto importante: siccome per ogni accatastamento in nuova costruzione o in variazione dell'esistente, si deve fare riferimento ad un tariffario provinciale (alll'interno del quale troviamo il Comune interessato) MI DEVONO SPIEGARE in caso di abolizione delle Provincie (come si intende fare) quali tariffari-catastali caricare se queste venissero abolite.
Ecco un'altro motivo per cui è una riforma (quella del catasto) molto molto molto molto molto complessa, che tocca anche aspetti puramente di carattere di ordine istituzionale.
Non vengono abolite le province, ma l'attuale governo delle stesse (ossia le cariche elettive), che verrebbero sostituite dal governo della Regione di appartenenza. Per quanto riguarda il passaggio ai mq, l'impegno verrebbe ricompensato da una notevole semplifcazione delle procedure: la superfice verrebbe presa automaticamente dalle piante catastali, etc.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Non vengono abolite le province, ma l'attuale governo delle stesse (ossia le cariche elettive), che verrebbero sostituite dal governo della Regione di appartenenza
In realtà ci sarebbe da tempo il progetto di abolire le Province che se ti ricordi bene già con Berlusconi e poi Monti si parlava di abolizione delle Province salvo poi non sapere come riordinare le competenze tra vari enti locali, quelli intermedi con le regioni e già questo meriterebbe un capitolo a parte.
http://www.fanpage.it/abolizione-delle-province-ddl-bocciato-da-m5s-forza-italia-sel-e-lega/
Ovviamente se poi istituisci anche le Città metropolitane (che sono poi delle Province camuffate) ovvio che qualcosa non quadra.

Per quanto riguarda il passaggio ai mq, l'impegno verrebbe ricompensato da una notevole semplifcazione delle procedure: la superfice verrebbe presa automaticamente dalle piante catastali, etc.
Come ho spiegato nei precedenti interventi non funziona così nella realtà, poichè il programma prende sia i vani sia la superficie catastale, ma da al vano un certo peso specifico rilevante...
se io nel mio esempio con una superficie catastale di 155 m² invece di 7,5 vani ne avessi messi 7 o meno la rendita cambiava (non di poco), però avrei subito quasi sicuramente un'accertamento sulla consistenza, visto che già per evadere la pratica in tempi normali ci mettono almeno 2 giorni, e si prendono un'anno per verificare le consistenze.

Il problema è proprio di software, non dico che sia impossibile farlo, è certo però che per attribuire SOLO ai mq il peso devi rifare tutto ex novo.
Per variare il software devi tener conto che un conto è prendere la superficie dei vani abitabili (poligono A, reticolo blu) un conto è quella dei terrazzi o portici (poligono D reticolo giallo) ecc. ma devi anche per forza sapere COME vai a variare, variare tanto per fare in tutti i campi (peggio ancora negli immobili) è PERICOLOSISSIMO. Ti riporto quanto segue.


Docfa - istruzioni fornite dall'Agenzia del Territorio per la compilazione dei Poligoni
In conformità a quanto disposto dal D.P.R. 138/98, si illustrano di seguito i criteri per la determinazione delle tipologie di ambiente:

A = superficie dei vani (o locali) aventi funzione principale nella specifica categoria (camere, cucina, stanze...) e dei vani (o locali) accessori a servizio diretto di quelli principali quali bagni, w.c., ripostigli, tavernette, mansarde, ingressi, corridoi e simili (parametro 62 del DXF = 1).
Per le categorie C/1 e C/6 i vani avente funzione principale (per esempio il locale vendita ed esposizione per la categoria C/1) saranno indicati con "A1" (parametro 62 del DXF = l), mentre i vani accessori a diretto servizio, quali retro negozio (per cat. C/1) bagni, w.c., ripostigli, ingressi, corridoi e simili, con "A2" (parametro 62 del DXF = 8);

B = superficie dei vani (o locali) accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, sottotetti, centrali termiche, cantine e simili qualora comunicanti con i vani di cui alla precedente lettera A (parametro 62 del DXF = 2);

C = superficie dei vani ( o locali) accessori a servizio indiretto dei vani principali, quali soffitte, sottotetti, centrali termiche, cantine e simili qualora non comunicanti con i vani di cui alla lettera A (parametro 62 del DXF = 3);

D = superficie dei balconi, terrazze; logge, terrazzi coperti, o portici, tettoie e simili, di pertinenza e dipendenza esclusiva della singola unità immobiliare (sono escluse le porzioni comuni di uso esclusivo) qualora comunicanti con i vani di cui alla lettera A (parametro 62 del DXF = 4);

E = superficie dei balconi, terrazze, logge, terrazzi coperti, portici, tettoie e simili, di pertinenza e dipendenza esclusiva della singola unità immobiliare (sono escluse le porzioni comuni di uso esclusivo) qualora non comunicanti con i vani di cui alla lettera A (parametro 62 del DXF = 5);

F = aree scoperte, corti, giardini o comunque assimilabili, di pertinenza e dipendenza esclusiva della singola unità immobiliare (parametro 62 del DXF = 6);

G = superfici di ambienti non classificabili tra i precedenti casi e non rilevanti ai fini del calcolo della superficie catastale (parametro 62 del DXF = 7).

Si precisa che tutti i vani sprovvisti di accesso (intercapedini, camere d'aria, cavedi, sottotetti, vuoti sanitari, ..... ) sono considerati volumi tecnici e pertanto non vanno considerati al fine del calcolo delle superfici.

La superficie dei locali principali e degli accessori, ovvero loro porzioni, aventi altezza utile inferiore a 1,50 m, non entra nel computo della superficie catastale. Pertanto i poligoni relativi a tali superfici non dovranno essere realizzati.

La superficie degli elementi di collegamento verticale, quali scale, rampe, ascensori e simili, interni alle unità immobiliari, sono computati in misura pari alla loro proiezione orizzontale, indipendentemente dal numero dei piani collegati.

Considerato che nella determinazione della superficie catastale delle unità immobiliari a destinazione ordinaria la superficie dei locali principali e degli accessori aventi altezza utile inferiore a 1,50 m, non entra nel computo della superficie catastale (D.P.R. n.138/98), in presenza di locali aventi altezza variabile e comunque altezza minima inferiore a l,50 m, in planimetria deve essere indicata con linea tratteggiata la dividente virtuale che evidenzia la proiezione a terra dell'altezza 1,50 m.
Le modalità di calcolo della superficie catastale sono diverse a seconda delle categorie (D.P.R. 138/98) vedi "Norme tecniche per la determinazione della superficie catasta le delle unità immobiliari a destinazione ordinaria" - sono riportati i criteri adottati nelle varie fattispecie.

CASISTICA
Di seguito viene elencata una casistica di riferimento riguardante le risposte ai quesiti presentati dalle ditte incaricate degli analoghi appalti precedenti.

Terrazza coperta

= tipologia "D" se comunicante con i vani della tipologia "A"

= tipologia "E" se non comunicante con i vani della tipologia "A" .

Portico

= tipologia "D" se comunicante con i vani della tipologia "A"

= tipologia "E" se non comunicante con i vani della tipologia "A" .

Chiostrina

= tipologia "F"

Posto auto coperto

= Tipologia "A"

Posto auto scoperto

= Tipologia "A"

Lastrico solare

= Tipologia "E"

Patio

= tipologia "D" se comunicante con i vani della tipologia "A"

= tipologia "E" se non comunicante con i vani della tipologia "A" .

Lavanderia

= tipologia "B" se comunicante con i vani della tipologia "A"

= tipologia "C" se non comunicante con i vani della tipologia "A" .

Centrale termica

= tipologia "B" se comunicante con i vani della tipologia "A"

= tipologia "C" se non comunicante con i vani della tipologia "A" .

Soffitta

= tipologia "B" se comunicante con i vani della tipologia "A"

= tipologia "C" se non comunicante con i vani della tipologia "A" .

Pollaio

= tipologia "C"

Veranda chiusa

= Tipologia "A"

Stenditoio

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Stireria

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Taverna (tavernetta)

= tipologia: "A";

Piano ammezzato

= tipologia: secondo la destinazione d'uso;

Soppalco

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Mansarda

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Solaio

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Servizio

= tipologia: da' intendersi come W.C. - bagno;

Sgombero

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Loggiato

= tipologia: "B" se comunicante con tipologia "A", "C" non comunicante;

Per eventuali nuovi ambienti non previsti nel precedente elenco (piano ammezzato, piano pilote, passaggio coperto, tettoia, cisterna e forno) e nelle specifiche tecniche, sarà utilizzata la tipologia "G" nel caso in cui, segnalati al Servizio Tecnico III, non. pervengano indicazioni. contrarie entro giorni 5 solari.

In generale per l'attribuzione della tipologia di ambiente farà fede unicamente la destinazione d'uso riportata in planimetria all'interno dei vani, tenendo anche conto di eventuali aggiornamenti operati dai tecnici dell'U.T.E. in sede di accertamento.
I vani non recanti destinazione d'uso saranno considerati come ambienti principali, ad esclusione del piano interrato che sarà qualificato come ambiente "B" o "C" secondo la situazione di comunicante o non con gli ambienti principali "A".

  • Tipologia delle u.i.u. che riguarda soltanto un accessorio indiretto (es.: cantina con bagno, sola cantina, etc.)
    Ambiente tipologia "A" .
  • Tipologia di ambiente da assegnare ai pianerottoli di collegamento (più o meno lunghi) tra scala esterna e ingresso della costruzione (spesso sono anche balconi)
    I pianerottoli di collegamento tra la scala esterna esclusiva e ingresso della costruzione verranno trattati nel modo seguente:
    se esterni verranno considerati e assimilati a balconi (ambiente "D");
    se non esterni verranno assimilati a vani di disimpegno e cioè vani accessori a diretto servizio dei vani principali (quindi ambiente "A").
  • Tipologia di ambiente da assegnare ai bagni, ai ripostigli, ai ripostigli con bagni ecc., esterni al corpo principale della u.i.u.
    nel caso di bagni, ripostigli, ripostigli con bagni esterni (quindi "non comunicanti" con i vani con funzione principale nella categoria) verranno considerati come ambienti di tipo "C" .
  • Tipologia d'ambiente da assegnare alle verande ai fini del calcolo delle superfici
    Alla veranda si attribuirà la tipologia di ambiente "A", quando dalla sua rappresentazione grafica risulti essere chiusa da muri, porte e finestre o riporti la dicitura "veranda chiusa".
    In tutti gli altri casi sarà assimilata a terrazza coperta e pertanto assumerà la tipologia "D" (se comunicante con i vani della tipologia "A") o "E" (se non comunicante con gli stessi).
  • Superficie esterna con dicitura "veranda":
    le superfici esterne con la dicitura "veranda" vanno considerate come area principale;
  • Trattamento degli ambienti (soffitte, intercapedini, ecc.) non praticabili e/o prive di accesso
    Tutti i vani sprovvisti di accesso (intercapedini, camere d'aria, cavedi, sottotetti, vuoti sanitari, etc.) sono considerati volumi tecnici e non vanno considerati al fine del calcolo superfici.
  • Scale esterne ad uso esclusivo
    Le scale esterne esclusive non rientrano nel calcolo della superficie e s'intendono concluse in corrispondenza dell'ultima alzata.
  • Locali ad. uso esclusivo di una u.i.u (WC, ripostigli, .... ) contigui ma "non
    comunicanti" con vani aventi funzione principale, ed aventi l'accesso dall'esterno (da una corte, da un giardino, da un balcone ), devono essere considerati a diretto o ad indiretto servizio della superficie principale?

    l locali ad uso esclusivo di una u.i.u (WC, o ripostigli ....), contigui ma non "comunicanti" con vani principali (aventi cioè l'accesso da una corte, da un giardino, da un balcone) verranno considerati ad indiretto servizio con conseguente assegnazione di tipologia d'ambiente "C".
  • Calcolo delle aree per superficie senza altezze (balconi, terrazze, etc.)
    Per balconi, terrazzi, aree scoperte, etc. l'altezza si assumerà pari a O
  • Tipologia da assegnare ai collegamenti verticali ad uso esclusivo
    La proiezione del collegamento verticale ad uso esclusivo se inserita (ricadente) nel medesimo vano scala, sarà computata una sola volta pari alla sua massima proiezione; se non inserita nello stesso vano scala sarà calcolata per ogni singola superficie di base.
  • Ripostigli e/o bagni ricavati da sottoscala
    Si distinguono le situazioni:
    1. scale interne esclusive: l'area dei ripostigli e/o bagni non si considera perché già compresa nell'area della proiezione della scala;
    2. scale esterne esclusive: questa volta l'area dei ripostigli e/o bagni deve essere calcolata;
    3. scale condominiali: l'area dei ripostigli e/o bagni deve essere calcolata.
  • Concetti di "comunicante" e "non comunicante"
    Un ambiente è "comunicante" con gli ambienti della stessa u.i,u aventi funzione principale (nella categoria) se esso può essere da questi raggiunto attraverso aperture o scale interne esclusive che premettano una comunicazione diretta.
  • Muri di pertinenza comune confinanti con superfici condominiali
    I muri perimetrali saranno considerati esclusivi, ad eccezione di quelli che confinano con spazi condominiali edificati; pertanto i muri perimetrali confinanti con aree cortilizie condominiali saranno considerati esclusivi.
  • Muri confinanti con scale condominiali
    in questo caso si acquisirà la mezzeria del muro;
  • Muri confinanti cori pozzo luce condominiale:
    il muro confinante con pozzo di luce deve essere considerato di proprietà esclusiva;
  • Muri perimetrali senza alcun segno di continuazione:
    i muri perimetrali che non presentano alcun segno di continuità (che ne dimostri la comproprietà con altri), anche se confinanti con proprietà diverse devono essere considerati esclusivi;
  • Muri che delimitano balconi, terrazzi, giardini:
    i muri che delimitano balconi, terrazzi o giardini (es. parapetti, muri di cinta ecc.) vengono associati alla tipologia di quest'ultimi;
  • Muri confinanti con altra proprietà, di spessore ridotto:
    i muri confinanti con altre unità immobiliari il cui spessore risulta inferiore agli altri muri vanno considerati in comproprietà e quindi al 50% dell'intero spessore presunto;
  • Muri perimetrali che confinano con ballatoi:
    i muri perimetrali che confinano con i ballatoi di utilità comune devono essere considerati di proprietà esclusiva.
Spero di essermi spiegato
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Sulle visure catastali che ho io non ci sono i mq, ma i vani.
se prendi la visura che ho postato a pag.5 in PDF a fianco del Frontespizio del Docfa troverai oltre ad i vani anche i mq catastali...quello che non capisco è perchè non riportino gli stessi dati dalla Ricevuta di avvenuta dichiarazione di fabbricato urbano (che poi non è altro che una visura con mq catastali, n°pratica Docfa a cui è legata ecc) forse ci sarebbero tante incomprensioni in meno, ed un pò di chiarezza in più.
Funziona come ti dico io da più di 10 anni.[DOUBLEPOST=1389799001,1389798885][/DOUBLEPOST]
Infatti quello è previsto per il momento sino a norma diversa, per cui o si cambiano le norme oppure ce le teniamo.
idem come a jac0 a pag.5 trovi il mio intervento dove allegavo il Pdf di Frontespizio di un docfa e la "visura che viene rilasciata al momento dell'accatastamento" prova a darci un'occhiata.
 

condobip

Membro Storico
Proprietario Casa
... idem come a jac0 a pag.5 trovi il mio intervento dove allegavo il Pdf di Frontespizio di un docfa e la "visura che viene rilasciata al momento dell'accatastamento" prova a darci un'occhiata.
Non era una critica al tuo intervento, dicevo solo che per cambiare, devono essere stabilite nuove regole e fintanto non ci sono si adottano quelle esistenti :)
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Non era una critica al tuo intervento, dicevo solo che per cambiare, devono essere stabilite nuove regole e fintanto non ci sono si adottano quelle esistenti :)
Tranquillo, non l'ho presa come critica pensavo non l'avessi vista. Non ho mai capito sinceramente cosa ci voglia ricopiare almeno la superficie catastale dalla ricevuta alle visure, almeno questa potrebbe essere veramente automatica, e potrebbe essere un dato in più per verificare l'immobile.
 

jac0

Membro Senior
Proprietario Casa
Non ho mai capito sinceramente cosa ci voglia ricopiare almeno la superficie catastale dalla ricevuta alle visure, almeno questa potrebbe essere veramente automatica, e potrebbe essere un dato in più per verificare l'immobile.
Sulla nostra bandiera manca tanto il gattopardo di Lampedusa.
 

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