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Alla morte del de cuius inizia la successione con testamento pubblico. Visto che il notaio non esercita più viene coinvolto l'archivio notarile che inizialmente chiede il certificato di morte in originale ma poi vista la presenza di "lego" informa che è necessario che il certificato di morte venga o spedito via pec con firma digitale dal comune o via raccomandata cartacea. Il comune invia il documento di cui sopra ma per l'archivio non va bene in quanto non ha la firma digitale. Ecco quindi che al momento è tutto fermo. Chi ha ragione? Cosa si può fare per sbloccare questa situazione e far sì che il testamento venga pubblicato? Il comune da un lato sostiene di aver espletato la pratica in quanto afferma che tutti i certificati vengono inviati da loro alle istituzioni pubbliche senza firma digitale dall'altro lato l'archivio invece attende questo benedetto certificato e quindi si è fermi. Coinvolgere un notaio servirebbe? Consigli? Inutile dire che le persone interessate sono già state al comune per fare presente la cosa ma senza esito alcuno. Grazie a tutti :)
 
Ho contattato diversi notai e mi hanno detto tutti la stessa cosa ossia che in questo caso fa tutto l'archivio notarile....
 
Premesso che è una situazione al limite dell'assurdo, la PEC già dovrebbe essere attendibile.

Ma non è stato chuesto, in alternativa alla pec, anche:
" o via raccomandata cartacea"
Quindi perché non si invia la raccomandata
 
Premesso che è una situazione al limite dell'assurdo, la PEC già dovrebbe essere attendibile.

Ma non è stato chuesto, in alternativa alla pec, anche:
" o via raccomandata cartacea"
Quindi perché non si invia la raccomandata
Il problema non è la pec, se ho letto bene: ma il fatto che il certificato di morte non è firmato digitalmente.
 
viene coinvolto l'archivio notarile che inizialmente chiede il certificato di morte
Occorre l'estratto per riassunto dell'atto di morte (non un certificato di morte).
far sì che il testamento venga pubblicato?
Il testamento pubblico, diversamente da quello olografo e da quello segreto, non richiede la "pubblicazione". Ma il passaggio dal fascicolo speciale degli atti di ultima volontà a quello degli atti tra vivi, e la presentazione del relativo verbale all'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate per la sua registrazione ai fini fiscali, corrispondendo l'imposta di registro pari a 200,00 euro.
 

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