arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
Inoltre... avresti un consiglio su come "muovermi" e far si che l'altro figlio possa evitare di trovarsi nei "guai" nel momento in cui nn ci saro' piu' ?

con tutti questi post forse ho perso il filo, cosa intendi con evitare che uno dei figli si trovi nei guai? se intendi che rimanga nella casa vita natural durante non ci sono mezzi per ottenere questo risultato a meno che tu non acquisisca la quota del figlio B e poi venda, con regolare passaggio di denaro, tutta la tua quota al figlio A. in tutti gli altri casi A e B venderanno l'immobile e si divideranno il ricavato. ad A la quota più la quota disponibile, ammesso che tu gliela attribuisca per testamento, a B il resto.
 

Frank Vincent Serpico

Membro Attivo
Proprietario Casa
rispondo al quesito n. 1
si
te rinunci alla quota di eredità, ed ottieni il diritto di abitazione.
Ricordati il senso unico della circolazione stradale
Se alla morte del de - cuius voglio il diritto di abitazione, e poi rinuncio dopo essere passati degli anni, divento erede.
Una volta erede, non posso più ottenere il diritto di abitazione.
( il quesito è sostanzialmente nella convenienza economica se accettare o non accettare il diritto di abitazione)
Ricordati una cosa:
in caso di causa di divisione giudiziale, se usufruisci del diritto di abitazione subito dopo la
morte de de - cuius, e poi rinunci ( visto che hai la possibilità, e diventi erede), il diritto di abitazione si trasforma
in affitto, e paghi la quota che hai usato.
Il tempo normalmente è di 5 anni massimi ( causa socciniana)

Al 2° quesito
iL diritto di abitazione c'è l hai subito dopo la morte del de - cuius, sempre a patto di quanto già detto.
Sono gli altri eredi, che devono farti causa, per farti dichiarare cosa vuoi fare. ( ovvero se accettare il diritto di abitazione oppure no. E' interesse degli eredi, non il tuo).
SE ad esempio, fai tè causa inizialmente per farti accettare il diritto di abitazione, solo per il fatto di aver fatto causa di divisione, sei diventata erede, e quindi perdi il diritto.
Cosa succede in concreto nel caso di cui sopra?
Devi pagare l' uso esclusivo delal quota degli altri eredi, ovvero il diritto di abitazione si trasforma in affitto.
l affitto è relativo agli ultimi 5 anni ( causa socciniana)

3° quesito

La regola generale è infatti:
coniugi sposati in regime comunione dei beni ( nei matrimoni, devi dichiarare se vuoi la separazione dei beni);
assenza di testamento
figli legittimi
beni comprati nel matrimonio.
Questa è la regola generale.

4° quesito
E' impossibile che accada questo, secondo al regola generale.
ma tuttavia è possibile , seppur remoto, che accada questo:
Dopo due anni di matrimonio, un conikuge muore molto giovane e le prole abbiano un anno ciascuno
In questo caso, il diritto di abitazione avrebbe un valore molto alto, rispetto alla nuda propietà.
E quindi è il caso che hai prospettato.
Bene i figli , che sono minorenni, trasferiscono a titolo gratuito la loro porzione, in quanto lo si considera come un regalo che fai alla coniuge supestite in acconto all istruzione e mantenimento fino a quando non diventano autosufficienti economicamente ( non maggiorenni).


Il diritto è stato fatto molto bene, su questo non si discute.
Il fatto che abbia usufruito "tacitamente" fino ad ora (dal 1996) del diritto di abitazione non fa quindi si che abbia accettato implicitamente il diritto di abitazione in "cambio" della quota di eredita' (proprieta') a me spettante ?

Per far si che questo venga formalizzato, ai fini di evitare cause giudiziarie e/o richieste di messa in vendita/asta dell'abitazione cosa occorre fare ?

Resta cmq. valida l'ipotesi di acquistare la quota di uno dei figli per evitare che questo possa far richiesta di separazione dei beni ed eventualmente far mettere la casa all'asta (a meno che non si proceda come sopra) ?

p.s.: grazie ancora per il concreto aiuto ed le informazioni fornite.
 

danilo13

Nuovo Iscritto
esatto per quanto sopra
te hai il diritto di abitazione, ed implicitamente, non hai accettato l' eredità
della parte della quota del de - cuius.

2° requisito
Non hai la possibilità di acquistare la quota dell altro figlio, perchè se acquisti,
diventi erede, e perdi il diritto di abitazione.
l' accettazione dell eredità è imprescrittibile. Non dà la possiobilità di tornare indietro.
Se perdi ilo diritto di abitazione. l altro erede puo chiederti l' usufrutto della sua quota.

In sunto, l ' altro erede stà cercando di farti commettere l' errore di divinire erede, e chiederti
l' usu esclusivo della sua quota.
Siccome è imprescrittibile l' accetazione dell eredità,
il valore dell affitto (o usufrutto) può mangiarti tutta la quota che hai avuto in eredità

il calcolo è semplice------- basta sapere la rendita dell immobile ---il valore del canone di locazione---ed moltiplicarlo negli anni

semplice
 

Frank Vincent Serpico

Membro Attivo
Proprietario Casa
Nel momento in cui dovessi "accettare" l'eredita' anziche' il diritto di abitazione avrei dunque l'obbligo di corrispondere un affitto/canone ad entrambi i figli per poter abitare la casa ?

Vice versa, ipotizzando che voglia rinunciare alla quota di eredita' per "garantirmi" il diritto di abitazione vita natural durante... quali sono sostanzialmente i passi da effettuare ?
 

danilo13

Nuovo Iscritto
allora:
il diritto di abitazione non si accetta.
appunto perchè è un tuo diritto, non hai bisogno di accettarlo.
Nel termine giuridico, trovi spesso la locuzione ....te puoi rinunciare all eredità e accettare il diritto di abitazione.

significa che:

se divieni erede per un atto qualsiasi, ( esempio, proponi la causa di divisione, modifichi l abitazione, non paghi l ICI etc etc), sei costretta a pagare l' uso della quota dell altro erede.
( non ci sono scappatoie, e non ha prescrizione, salvo l' usucapione della quota altrui, ma è molto difficile da dimostrare)

Per invece la rinuncia all eredità, ed ottenere il diritto di abitazione, è ( parlo secondo mè) un atto, che non devi fare tè, ma gli altri eredi.

In pratica, non devi fare nulla ( per mè).
In quanto, l' accettazione dell eredità, ovvero divenire erede, implica un qualsiasi atto, anche il più stupido.
( esempio, te non fai entrare a casa, un erede. il mancato ingresso nell abitazione è indice di assoggettare l' immobile a te. Quindi assoggettare la cosa, significa impossessarsi, quindi dimostrare ad eredi, che l abitazione è mia. Il possesso è = alla propietà, quindi sei divenuto propietario , quindi erede. )

continua a vivere nella casa, pagare tutti i tributi, e goditi la casa, così come l' ha lasciata il tuo coniuge.

SE invece, vuoi divinire erede, fatti qualche conto economico, in pratica, calcola il valore catastale immobiliare, calcola il valore della locazione e moltiplicala negli anni.
il risultato, ti dirà se ti convenie o non ti convenie
Qualora ti convenisse, non serve andarte in causa giudiziale.
Proponi la mediazione obbligatoria- ( l' aver proposto la mediazione , è indice della volontà tacita di divenire erede)
ciao
 

Frank Vincent Serpico

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non avendo altra abitazione in cui poter risiedere non vedo come mi potrebbe "convenire" diventare erede "in cambio" del diritto di abitazione.

Mi interessa, piuttosto, sapere se e come possa "assicurarmi" che l'abitazione non possa venire messa all'asta contro la mia volonta' e, al tempo stesso, che nessuno possa togliermi, appunto, il diritto di abitazione.
 

danilo13

Nuovo Iscritto
Non avendo altra abitazione in cui poter risiedere non vedo come mi potrebbe "convenire" diventare erede "in cambio" del diritto di abitazione.

Mi interessa, piuttosto, sapere se e come possa "assicurarmi" che l'abitazione non possa venire messa all'asta contro la mia volonta' e, al tempo stesso, che nessuno possa togliermi, appunto, il diritto di abitazione.

Allra, se non sei erede di quella parte dell asse ereditario, significa che non sei propietario
SE non sei propietario, come faccio giuridicamente a toglierti ( mettere all asta) una cosa che non hai.

Con il diritto di Abitazione, succede questo:
usufruisci dell immobile.
Gli altri eredi hanno ( come cosa di loro propietà) la " nuda propietà"
La nuda propietà si puo vendere ad estranei.
IL significato di nuda propietà è il seguente: è una cosa qualsiasi che diventerà tua ( di propietà) ad una sola condizione.

Allora gli eredi hanno già la nuda propietà. Diverranno propietari solo alla condizione della tua morte.
Nel fraintempo, possono venderla a terzi ( è una cosa che diverrà mia solo alla tua morte)

Per cui, l' immobile se verrà messo all asta, sarà gravato dal diritto di abitazione.
Quindi colui che acquisterà l' immobile all asta, diverrà effettivamente propietraio solo alla tua morte.

Quindi, ti caccieranno da casa, solo quando non ci sarai più sulla terra ( sei defunta)
 

Frank Vincent Serpico

Membro Attivo
Proprietario Casa
Allra, se non sei erede di quella parte dell asse ereditario, significa che non sei propietario
SE non sei propietario, come faccio giuridicamente a toglierti ( mettere all asta) una cosa che non hai.

Con il diritto di Abitazione, succede questo:
usufruisci dell immobile.
Gli altri eredi hanno ( come cosa di loro propietà) la " nuda propietà"
La nuda propietà si puo vendere ad estranei.
IL significato di nuda propietà è il seguente: è una cosa qualsiasi che diventerà tua ( di propietà) ad una sola condizione.

Allora gli eredi hanno già la nuda propietà. Diverranno propietari solo alla condizione della tua morte.
Nel fraintempo, possono venderla a terzi ( è una cosa che diverrà mia solo alla tua morte)

Per cui, l' immobile se verrà messo all asta, sarà gravato dal diritto di abitazione.
Quindi colui che acquisterà l' immobile all asta, diverrà effettivamente propietraio solo alla tua morte.

Quindi, ti caccieranno da casa, solo quando non ci sarai più sulla terra ( sei defunta)
Il fatto che la casa sia comunque di mia proprieta' al 50% come "impatta" su queste considerazioni ?
E' possibile mettere all'asta il 50% dell'abitazione nel caso essa sia stata valutata non divisibile ?

O in tal caso viene forzatamente messa all'asta l'intera abitazione (e di conseguenza anche la mia quota di proprieta') ?
 

fausto manca

Membro Attivo
Proprietario Casa
Perfetta la precisazione di Nemesi a cui mi associo anche nel giudizio sul post di danilo13 (deve averlo scritto velocemente e non l'ha riletto). Per quanto riguarda la devoluzione dell'eredità, il dato di partenza non é il regime di comunione o di separazione tra i coniugi ma i chiamati all'eredità e il tipo di devoluzione: legittima o testamentaria. Perché dico questo? Perché all'atto del decesso di uno dei due coniugi in regime di comunione dei beni, possono cadere in successione beni che erano stati acquistati dal defunto prima del 3/9/1975 (vigente il vecchio diritto di famiglia) o beni acquistati con denari del defunto, previo assenso del coniuge e quindi intestatri al solo defunto. Se quindi parliamo di successione legittima con chiamati coniuge e figli, sappiamo che i beni del defunto si devolvono, nel caso di un unico figlio in parti uguali, nel caso di due o più figli: 1/3 va al coniuge e i restanti 2/3 si dividono tra i figli (1/3 ciascuno se sono 2, 2/9 se sono 3, 1/6 se sono 4 e così via. Relativamente al diritto di abitazione nella casa "familiare", vedasi il post di Nemesis, aggiungendo che possiamo considerare il diritto di abitazione come un diritto "affievolito" rispetto all'usufrutto; entrambi sono diritti reali, entrambi possono essere costituiti per atto pubblico ma quello che nasce in occasione della successione é disposto per legge e non per volontà delle parti. Tra l'altro non viene neppure trascritto autonomamente.
 

Frank Vincent Serpico

Membro Attivo
Proprietario Casa
Come e' stato chiarito sin dall'inizio si tratta di successione legittima (in regime di comunione dei beni).

Per questo la questione sul diritto di abitazione (rispetto al caso di successione testamentaria) mi pare essere un poco piu' "rognosa".
 

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