minasoldano

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Ho un papà anziano e vedovo che vuole fare testamento, e un fratello sposato. Ci siamo solo noi due figli e non ci sono altri eredi/legatari da includere nel testamento.
Ho letto tutto sulle modalità, quote di legittima, ma non riesco a chiarirmi il dubbio.
Dappertutto leggo che nel testamento si può disporre solo della quota disponibile (nel nostro caso 1/3), ma se uno ha case, terreni, azioni, soldi, chi decide la ripartizione e la composizione della quota legittima di ogni erede?
Se c'è una sola casa, ci deve pur essere un modo per "designare" quale figlio ci abiterà.
Mio padre ha l'appartamento dove siamo sempre vissuti, a lui intestato, e il conto corrente bancario con una piccola somma (diciamo 30mila euro). La casa diciamo che vale 150mila euro. Mio padre può scrivere nel testamento solo disposizioni per 1/3 della casa e 1/3 dei soldi? Non credo, perché tanti lasciano la casa a 1 solo figlio. Infatti papà vorrebbe lasciare la casa tutta a me, con l'onere di dare soldi a mio fratello per compensare la quota di legittima che gli spetta (nessuno di noi gliela nega, anzi).
Però mi hanno fatto notare che se scrive così dispone di una quota che eccede la disponibile (150mila + 30mila = l'asse ereditario è di 180mila, le disposizioni testamentarie possono essere solo relative a 60mila quindi solo parte della casa) per cui mio fratello potrebbe impugnare il testamento e farlo annullare, perché la casa la vuole lui e se io non ci sto siamo costretti a vendere, perdendo entrambi un valore affettivo.
L'alternativa sarebbe un atto di compravendita con cui io compro la casa o la nuda proprietà e pago mio padre. A quel punto a lui rimarrebbero solo dei soldi, che si dividono facilmente.
Ma a me sembra un "imbroglio" evitabile, è l'unica via? Cioè come fanno gli altri a lasciare la casa intera a un solo figlio? Mio nonno per esempio ha lasciato l'azienda agricola per intero al figlio maggiore, e solo soldi agli altri figli (alla fine erano tutte parti uguali). Mia madre invece l'avrebbe voluto un pezzettino di terra, avrebbe potuto impugnare il testamento?
 
Il valore corrispondente ad 1/3 del suo patrimonio è quello del quale può disporre a piacimento destinandolo ad un erede o ad un terzo, estraneo. Se nel testamento disponesse senza rispettare tale legge, solo il danneggiato potrebbe impugnarlo per rivendicare il suo diritto. Ovviamente tuo fratello potrebbe accettare che tu gli passi sottomano la differenza fra la quota di legittima e quello ricevuto, senza peraltro dover fare alcuna azione legale. Lo stesso risultato si otterrebbe se tu, tramite tuo padre, indennizzassi tuo fratello per la quota mancante. Evidentemente dovreste essere tutti d'accordo ed i documenti dovrebbero essere inoppugnabili.
Infine potresti comprare la quota che ti serve da tuo padre che, a questo punto, avrebbe una maggior disponibilità di liquido.
 
Mio padre può scrivere nel testamento solo disposizioni per 1/3 della casa e 1/3 dei soldi?
No, non è così.
Il testamento andrebbe redatto includendo tutte le proprietà altrimenti si scrive un testamento parziale: in questo caso si applicano le quote previste dal c.c. per la successione testamentaria solo sui beni elencati nel testamento mentre per gli altri si applicano le quote previste per la successione legittima.
Quindi se tuo padre fa come tu hai scritto complica la successione perché la successione verrebbe fatta due volte.
Se tuo padre fa testamento può disporre liberamente, cioè può destinare a chicchessia, solo di 1/3 del valore dei propri beni. Quello che va tenuto d'occhio è il valore dei beni al momento della morte del testante: se i beni non sono spartibili per intero rispettando il valore delle quote spettanti subentra la comunione ereditaria.
 
Ultima modifica:
Il testamento potrebbe non rispettare le quote di legittima. In tal caso potrebbe essere impugnato solo dall'avente diritto. Altrimenti può seguire il suo iter e divenire esecutivo.
 
Quello che va tenuto d'occhio è il valore dei beni al momento della morte del testante: se i beni non sono spartibili per intero rispettando il valore delle quote spettanti subentra la comunione ereditaria.
Ovviamente tuo fratello potrebbe accettare che tu gli passi sottomano la differenza fra la quota di legittima e quello ricevuto, senza peraltro dover fare alcuna azione legale. Lo stesso risultato si otterrebbe se tu, tramite tuo padre, indennizzassi tuo fratello per la quota mancante. Evidentemente dovreste essere tutti d'accordo ed i documenti dovrebbero essere inoppugnabili.
Grazie ad entrambi per le risposte :)
Purtroppo non siamo tutti d'accordo, mio fratello la casa la vuole lui. Non è un problema di soldi, ambedue abbiamo un'altra casa e un discreto stipendio... è che siamo entrambi affezionati a queste quattro mura.
Per questo il passaggio dei soldi tra me e mio fratello non può essere "sottomano", vorrei trovare una formula che mio padre possa mettere nel testamento e a cui mio fratello non possa opporsi. Per esempio:
"Lascio tutti i miei beni mobili ed immobili a mia figlia, con l'onere di far valutare la casa alla mia morte, al fine di determinare la quota di legittima spettante a mio figlio, e corrispondere a questi la somma equivalente in denaro".
Io penso che così la sua legittima sarebbe inequivocabilmente salvaguardata, no? e quindi lui non possa impugnare il testamento.
Però quello che non ho ancora capito è: chi fa testamento può decidere cosa va a Tizio e cosa va a Caio? e Caio si può opporre non per lesione della legittima, ma perché vuole per forza un bene destinato a Tizio?
 
chi fa testamento può decidere cosa va a Tizio e cosa va a Caio?
certo. Questa è la prerogativa del testamento:dare indicazioni sulla destinazione dei propri beni. Per fare le cose per bene occorre che il valore delle cose destinate a ciascun chiamato rispetti le quote attribuitegli da c.c. altrimenti ci sono due situazioni: che le volontà vadano bene ugualmente ai beneficiari oppure che chi viene leso nel diritto alla legittima si rivolga al giudice per ottenere quanto gli spetta.
Caio si può opporre non per lesione della legittima, ma perché vuole per forza un bene destinato a Tizio
No. Ma questo non è esattamente il tuo caso.
 
Ma questo non è esattamente il tuo caso.
Beh ufficialmente non lo è, ma dal mio punto di vista personalissimo, io lo vedo solo come un puntiglio di mio fratello per non darmela vinta... tipiche cose tra fratelli...
Spero solo che alla fine la legge non lo assecondi nell'intento di sottrarmi la casa giusto per ripicca, ecco. A quanto mi confermi non dovrebbe essere così ;)
Comunque ti ringrazio per aver chiarito tanti miei dubbi! Decidere sul da farsi non è per niente facile, neppure ora.
 
Come ho scritto prima, potresti dare la possibilità a tuo padre di integrare con moneta contante la quota spettante a tuo fratello.
Infatti questa è una delle strade che sto valutando, però mi devo anche tutelare io. Per esempio con una compravendita o la nuda proprietà. Problema che io ho una casa mia al mare dove ho messo residenza proprio per evitare di farla risultare come seconda casa. A questo punto la vendo e compro questa come nuda proprietà, do i soldi a mio padre che poi quando verrà a mancare, speriamo tra cent'anni, darà a mio fratello. Volevamo evitare tutto questo ma mi sa che è l'unica tutela per tutti.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Indietro
Top