Gianco

Membro Storico
Professionista
Va bene fidarsi del notaio del suo lavoro specifico, ma nella formulazione di un piano di divisione occorre necessariamente un tecnico. Come ho già detto la pianificazione dei vari atti per raggiungere l'equilibrio delle quote è sicuramente suo compito. Ma la stima e le varie compensazioni devono essere viste dal tecnico che può formulare un giudizio sulla base di sopralluoghi e ricerche sul campo.
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
quello che volevo dirti era: se agli eredi una divisione siffatta risulta equa, per mille ragioni - chi vuole il casolare, chi i negozi, chi la casa in città - un tecnico credo che riuscirebbe solo a mettere zizzania. Spesso i periti, specialmente quelli chiamati dai tribunali, sparano prezzi improponibili o perchè presi dalle rendite catastali o perchè non a conoscenza dei valori di attrazione che possono avere (una esemplificazione. un paesino dove le case possono essere comprate (cieloterra 100 mq) a 80,000 euro, la casa uguale ma unica per posizione dominante con terrazzamenti con orto, sempre in paese, potrebbe essere avvertito con un valore assai diverso delle 80,000 euro dagli eredi. Esistono quindi quote non tanto affettive, ma realmente differenti dalle quotazioni che un tecnico potrebbe fare. Fermo restando il fatto che una volta raggiunto un accordo da soli, perchè affidarsi ad un tecnico?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
leggo solo ora dal tuo profilo che sei consulente tecnico di tribunale. Il mio intervento assolutamente non voleva lederti. Anche perchè abitiamo così lontano!! Era solo per passare in comunione le varie esperienze che ho avute.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Io sono C.T.U. come lo era mio padre, anche lui geometra, n.9 della provincia di Cagliari. Anche mio figlio è iscritto e lavora con me. Più volte ho scritto che la maggior parte dei C.T.U. non hanno alcuna professionalità, perché oggi si possono iscrivere all'albo dei C.T.U. appena ottenuta l'iscrizione all'albo professionale. Quando mio padre si è iscritto era richiesta una notevole esperienza e la consulenza era pagata una miseria, a discrezione del giudice, tant'è che insistevo perché dedicasse il suo tempo in modo più redditizio. Ciò nonostante si impegnava per soddisfazione personale, ma anche per prestigio. Ne era orgoglioso. Io mi sono iscritto dopo circa vent'anni dall'iscrizione al collegio dei geometri. La mia decisione era dettata dalla necessità di avere quel requisito per poter partecipare all'assegnazione di un grosso lavoro da parte del Ministero della Difesa. Non è servito a niente. Posso affermare di non avere mai fatto un lavoro per il Tribunale, mentre svolgo la stessa attività, ma in qualità di C.T.P., consulente tecnico di parte ed in ausilio a diversi C.T.U. che non operano nel campo topografico per il quale ho una riconosciuta professionalità, acquisita dall'esperienza di mio padre e mia personale. L'unica volta che ho prestato il mio lavoro per la giustizia è stato quando un collega, che aveva fatto una perizia per il giudice di pace, nel momento in cui gli è stato richiesto di tracciare i confini fra le proprietà in causa, ha affermato che l'unico che poteva fare quel tipo di lavoro ero io. Evidentemente aveva una grandissima stima di me. Ebbi l'incarico che svolsi e che riuscii a farmi pagare regolarmente.
Nel caso nostro, il notaio faccia il notaio e lascia l tecnico la sua competenza. E' vero che se le parti hanno raggiunto l'accordo potrebbero stipulare e chiudere la vicenda. Salvo poi accorgersi che le quote come proposte non erano eque. Purtroppo rettificare a posteriori ha un costo notevole. Inoltre voglio spezzare una spada a favore dei tecnici che come in tutte le professioni esistono quelli validi ed esperti e quelli raffazzonati, sovente Soloni senza esperienza. Infine, per natura io sono accomodante, cerco di smussare le asperità.
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
La complessità della procedura che riferisce merita attenta valutazione con l'ausilio di un professionista e non dovrebbe rassicurarla quanto pensano a distanza coloro che leggono su questo forum.
La valutazione dei beni caduti in successione è necessaria per dare un giudizio sulla proposta formulata dal notaio.... farà bene a farsi assistere da un avvocato della sua città, che tutelerà i suoi interessi e la consiglierà al meglio dopo aver effettuato le verifiche del caso.... quest'attività di assistenza non è compito del notaio.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Penso che preliminarmente debba intervenire un tecnico. Dopo, solo se si manifestano prese di posizione inconciliabili fra le parti ed i loro consulenti di parte, occorre rivolgersi ad un legale. Purtroppo siamo a conoscenza che le cause civili durano un'eternità per svariati motivi, non ultimo l'accordo che, talune volte, si raggiunge fra legali per chiedere rinvii per i più comuni motivi. Ogni rinvio garantisce un vitalizio. Laddove sono parte interessata partecipo a tutte le udienze e vedo che i rinvii sono solo quelli decisi dal magistrato che, ahimè, ne decide unilateralmente la durata. Alcuni giorni fa accompagnavo il mio cliente, imputato ed il suo avvocato a Sassari per intervenire in qualità di testimone e convalidare una mia perizia. Durante il viaggio si è discusso delle curiosità che si riscontrano nei palazzi di giustizia. E' saltato fuori che a Roma le cause civili attualmente vengono rinviate al 2022. Ora mi chiedo, ma chi ha ancora fiducia nella giustizia? Chi risponde positivamente lo fa per non inimicarsi l'organo giudicante.
 

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