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Già. Anzi, capisco che persino se non si intestasse al 50%, durante il il matrimonio in comunione dei beni, vale la presunzione di comunione a meno che non si rientri in un uno dei casi CC 179.Direi solo nel caso del comma f). ma non pare sia stato seguito questo approccio.
Si: vigente la comunione dei beni, gli acquisti fatti in vigenza di tale stato, sono considerati in comunione al 50%: tipico momento in cui ciò emerge è in fase di successione.Anzi, capisco che persino se non si intestasse al 50%, durante il il matrimonio in comunione dei beni, vale la presunzione di comunione
Ah sì? Io neanche ricordo come è scritto nell’atto d’acquisto di casa mia. Comunque abbiamo pagato fifty-fifty.differenza giuridica tra essere cointestatari al 50%, o essere proprietari in comunione.
Ricordo che la questione è stata trattata in una discussione qui sul forum: ma non ricordo il meccanismo risultante. E non sono in grado di rintracciarla.Ah sì? Io neanche ricordo come è scritto nell’atto d’acquisto di casa mia. Comunque abbiamo pagato fifty-fifty.
Ci sono dei particolari che andrebbero chiariti e da non trascurare la "parzialità" del Giudice eventualmente adito in caso di controversia.Domanda, quanto spetta a uno e quanto all'altro in caso di vendita e eventualmente come si calcola la quota di riscatto?
Mi pare il modo più logico e corretto.Se il rapporto non è conflittuale, venduto l'immobile e saldato il capitale residuo, la coniuge dovrebbe restituire tale quota attualizzata di interessi legali.
Interessante anche questo criterio: tra l'altro produce un incremento inferiore alla rivalutazione monetaria.la coniuge dovrebbe restituire tale quota attualizzata di interessi legali.
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