Serve mica tanto lavoro... è già nel tuo primo messaggio:,chiedo solo se gentilmente mi dici dove dal commento, hai dedotto la mia idea di donazione indiretta. Mi spiego, dove esattamente leggi quando affermo di sostenere la “causale del bonifico” requisito sufficiente per rientrare in una donazione indiretta ?
La trasparenza è fondamentale, perciò, la causale del bonifico deve essere "parlante". Non scriva "Regalo" o "Donazione" ma Donazione per acquisto (o contributo) abitazione in UK a favore di (Nome Figlia). È consentito scrivere la causale anche in inglese se richiesta dalla banca destinataria. Infine, è utile che sua figlia conservi traccia che i soldi sono stati usati per il rogito in Inghilterra (es. estratto conto che mostra l'entrata dei 50k e l'uscita verso il venditore)
e rimarcata in post successivi (dove replicavi a @Franci63 )
Donare una casa al figlio, comprandola dal costruttore e intestandola a lui, oppure fare un bonifico al figlio con causale "per acquisto casa" e il figlio poco dopo li usa per il rogito, c’è collegamento con altro atto (compravendita), e quindi seguirà le regole della compravendita. Questa è una donazione indiretta,
Il significato del tuo scritto è inequivocabile (e non credo di essere l'unico ad aver compreso in tal senso) tanto che pure @estate ti ha citato riportando la sua esperienza.
Il mio ultimo prof. di Diritto soleva dire che i "puntini" (la corretta forma) sono essenziali per evitare equivoci.
Non puoi pretendere che gli altri capiscano A se scrivi B.
Un bonifico od un qualsiasi pagamento fatto dal genitore direttamente al venditore è una donazione indiretta inequivocabile.
Fare un bonifico al figlio che solo successivamente gira la somma al venditore non lo è.
Pensa se la capienza del conto del figlio fosse di per sé sufficiente all'acquisto...
A mia volta non ho sostenuto che non si possa dimostrare la vera finalità ma che parti da presunto colpevole e bisogna "sbattersi" per dimostrare di non aver "eluso" le norme.
segue...
Ultima modifica: