ziggy

Membro Attivo
Proprietario Casa
Buonasera a tutti,

mi potete aiutare a capire se chi "acchiappa prima" vince tutto?

Tizio 30 anni fa riceve denaro proveniente dal patrimonio di famiglia per acquistare immobili e pagare debiti, tutto senza formalizzare dal notaio.

Caio invece riceve denaro per acquistare immobili, ma solo nude proprietà per importo inferiore a Tizio e viene conguagliato con una donazione in denaro proveniente da una vendita solo 8 anni fa.

Ora Tizio ritiene di essere stato leso e rivendica un mezzo dell'ultima donazione.

È giusto conteggiare solo l'ultima donazione oppure, per verificare se Tizio è stato leso della sua quota bisogna ricostruire il patrimonio considerando le donazioni fatte in vita ad entrambi come anticipi sull'eredità?

Tenendo presente che le donazioni non sono formalizzate da un notaio.


Grazie in anticipo a chi avrà la pazienza di rispondere.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Se le donazioni non erano di modico valore (come appare), sono nulle. Quindi tutto il denaro corrispondente deve confluire nell'asse ereditario (ciascun donatario deve restituirlo) e il patrimonio del de cuius, così ricalcolato, andrà a chi ne ha diritto (secondo testamento o secondo legge).
 

ziggy

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie!

come si calcola un importo, non certo modico, ricevuto in lire negli anni 80?

diciamo 200 milioni di lire.
 

ziggy

Membro Attivo
Proprietario Casa
Tizio ha anche un testamento olografo dove, fatto un elenco di gioielli, il testatore sottolinea alcune cose destibandole ai bambini, (figli di Tizio presumibilmente) .
Il valore di queste cose è sconosciuto perché al momento del decesso Tizio dice che gli erano già state date.

Anche queste cose devono essere cpnteggiate nelle donazioni in vita ricevute da Tizio oppure siccome sono srate kasciate ai "bambini" non contano se le tiene ?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Tizio ha anche un testamento olografo
il testamento non può essere tenuto nascosto ma deve essere portato da un notaio per la pubblicazione, altrimenti si incorre in un reato penale.
La successione va fatta secondo le disposizioni contenute nel testamento. Tuttavia i legittimari del de cuius (coniuge superstite, figli ed in mancanza di figli, se ancora in vita, i genitori) ed i legatari (i citati nel testamento che si spartiscono l'eredità) sono tenuti a far confluire nell'asse ereditario i valori delle donazioni avute dal de cuius quando questi era in vita, aggiornati al momento della morte.
Una volta ricostruito l'asse ereditario se qualcuno dei legittimari si sentirà leso nella sua quota di legittima dalle disposizioni testamentarie dovrà ricorrere al giudice per ottenere il rispetto della sua quota, altrimenti il testamento rimane operativo così come è.
Credo che serva un perito che stimi tutto il patrimonio del de cuius al momento della sua morte.
 

ziggy

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie, come al solito siete sempre di grandissimo aiuto.
Anzi vorrei aggiungere che il vostro aiuto è disinteressato e sincero.

Il perito è identificato in quale figura professionale?
Non sarà cosa facile ricostruire il patrimonio di beni immobili e conti bancari.

E se Tizio impugna l'ultima donazione? In pratica cosa succede?

Non mi pare che voglia ragionare anzi vuole forzare la situazione a suo favore
 

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