Bunny

Membro Attivo
Proprietario Casa
Avevo posto questa domanda nella categoria PROPRIETARI DI IMMOBILI
ma nessuno mi ha risposto, forse era da postare in questo forum o forse non è chiara la mia domanda; abbiate pazienza se ci riprovo e grazie di qualsiasi risposta:
Ai sensi dell’art. 4, comma 2 del DPR 650 del 1972 l’immobile deve essere descritto con gli estremi con i quali lo stesso è individuato in catasto. Cosa si intende per estremi?
Per es. un atto del 2008 descrive dapprima una villetta con autorimessa nel seminterrato, e subito dopo riporta gli estremi così come da catasto, ma dagli estremi catastali non si evince la categoria C/6 per l’autorimessa perchè al catasto l'autorimessa era stata denunciata come cantina e compresa nell'abitazione... l'ho scoperto dopo il rogito.
Prima del luglio 2010, era sufficiente fare menzione anche di quello che risultava al catasto, o ci si doveva accertare che ci fosse corrispondenza tra la prima descrizione generica fatta e la menzione catastale? In sostanza, PRIMA DEL LUGLIO 2010, bisognava descrivere l'immobile proprio come risultava al catasto? Quali possono essere le conseguenze?
Come rimediare? Vorrei rivendere e immagino che dovrò sistemare le cose in catasto, potrei rivalermi su chi me l'ha venduta?
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Avevo posto questa domanda nella categoria PROPRIETARI DI IMMOBILI
ma nessuno mi ha risposto, forse era da postare in questo forum o forse non è chiara la mia domanda; abbiate pazienza se ci riprovo e grazie di qualsiasi risposta:
Ai sensi dell’art. 4, comma 2 del DPR 650 del 1972 l’immobile deve essere descritto con gli estremi con i quali lo stesso è individuato in catasto. Cosa si intende per estremi?
Per es. un atto del 2008 descrive dapprima una villetta con autorimessa nel seminterrato, e subito dopo riporta gli estremi così come da catasto, ma dagli estremi catastali non si evince la categoria C/6 per l’autorimessa perchè al catasto l'autorimessa era stata denunciata come cantina e compresa nell'abitazione... l'ho scoperto dopo il rogito.
Prima del luglio 2010, era sufficiente fare menzione anche di quello che risultava al catasto, o ci si doveva accertare che ci fosse corrispondenza tra la prima descrizione generica fatta e la menzione catastale? In sostanza, PRIMA DEL LUGLIO 2010, bisognava descrivere l'immobile proprio come risultava al catasto? Quali possono essere le conseguenze?
Come rimediare? Vorrei rivendere e immagino che dovrò sistemare le cose in catasto, potrei rivalermi su chi me l'ha venduta?

Estremi catastali (sono quelli forniti dall'Agenzia delle Entrate e che trovi su qualsiasi visura e sugli atti notarili): sezione, foglio di mappa, numero di mappale o particella, subalterno, categoria (per i fabbricati) o qualità (per i terreni) e la classe.
In breve sono i dati con cui, convenzionalemente, vengono identificati gli immobili.
Se hai acquistato da un privato, questi ti avrà dovuto fornire l'atto di provenienza dell'immobile che il notaio, se serio, avrà provveduto a verificare. Su quell'atto sono riportati i dati catastali che, a meno di variazioni intervenute nel tempo, dovranno corrispondere a quanto da te acquistato.
Nel rogito si parla di cantina o di autorimessa?
Ma il notaio non ha letto il testo del rogito prima della firma?
Se quanto hai acquistato è difforme da quanto intendevi acquistare puoi fare un'azione per la riduzione del prezzo (visto che si tratta di una pertinenza della villa non credo che tu possa chiedere l'annullamento del contratto, ma solo una riduzione del prezzo se il fatto ti comporta un limite all'utilizzo di quanto acquistato).
 

Bunny

Membro Attivo
Proprietario Casa
i dati catastali che, a meno di variazioni intervenute nel tempo, dovranno corrispondere a quanto da te acquistato.
i dati catastali, intesi come categoria e classe, fanno riferimento solo a vani di A/7. Non c'è nessun riferimento all'autorimessa (C/6), sebbene nel rogito si parla di autorimessa, come da progetto autorizzato.
Dev'essere stata accatastata così all'origine come cantina, credo, per avere una rendita inferiore e mi hanno riferito che è prassi comune.
Quindi, PRIMA DEL LUGLIO 2010, negli atti, il notaio non doveva verificare che la descrizione dell'immobile corrispondesse alla categoria catastale attribuita?
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
Il notaio avrebbe dovuto fare una visura presso il catasto per verificare la correttezza dei dati catastali da riportare nel rogito. Certo, indicare qualcosa di diverso da quanto descritto al catasto lascia qualche dubbio circa la serietà del notaio...
 

Bunny

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il notaio ha fatto la visura e ha riportato quei dati, non si è accorto che quei dati non contemplavano l'autorimessa compresa nel rogito. Peccato che il notaio è scelto dall'acquirente e con la nuova normativa sicuramente il prossimo acquirente mi chiedera di fare la viariazione in catasto... a mie spese. E' assurdo che non possa fargliele pagare a chi ha venduto a me
 

alvaro1948

Nuovo Iscritto
io personaalmente hu avuto un problema quasi simile al tuo in quanto essendo inquilino di un ente previdenziale pubblico ora fondazione in base alla legge n.509/94 dovevano dismettere l'immobile.Onde evitare sorprese dall'ente ho fatto periziare il palazzo,ed l'architetto che mi segue la pratica ha chiesto al comune un certificato catastale storico per verificare la classe di apparteneza,attualmente A2 residenziale,il perito ha forti dubbi su questo,perche' secondo lui la classe ricade in A3 .purtroppo sul certificato catastale storico risulta cancellato,probabilmente manomesso..spero che qualcuno mi dia una mano per risolvere il problema grazie..
 

Bunny

Membro Attivo
Proprietario Casa
Il mio caso è un po’ diverso: il fabbricato credo sia più recente e la classe è stata attribuita in automatico dal programma Docfa, peccato che i dati inseriti non erano corretti, così di conseguenza c’è un errore nella rendita che ne è risultata.

Per quello che ne so io la classe viene attribuita a seconda della superficie, di caratteristiche proprie, e della destinazione d’uso, anche in rapporto con altri fabbricati simili nella stessa zona, quindi stessi tipi di immobili avranno la stessa categoria e classe.
Per ciascuna categoria e classe e' associata la relativa tariffa, che cambia da zona a zona, e che moltiplicata per il numero dei vani esprime la rendita catastale.
In base a cosa, secondo il Perito, dovrebbe essere in classe A/3?
Ha fatto una visura di altri fabbricati simili in zona e sono in A/3?
L’immobile è stato ristrutturato, con aggiunta di vani e non è stata aggiornata la planimetria depositata in catasto? Altrimenti è ancora valida la classe attribuita a suo tempo.
Spero di esserti stato utile e averti chiarito un po’ le idee.
 

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