arciera

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LArt.902 - Apertura priva dei requisiti prescritti per le luci - L'apertura che non ha i caratteri di veduta o di prospetto è considerata come luce, anche se non sono state osservate le prescrizioni indicate dall'art.901. Il vicino ha sempre il diritto di esigere che essa sia resa conforme alle prescrizioni dell'articolo predetto.
L'ultimo comma, se la mente non mi svanisce, sentenzia che in ogni caso il vicino ha sempre il diritto di esigere la conformità all' articolo precedente.
Devi leggere il 901
Fonte: Finestra di vicino su giardino privato | Pagina 2 | propit.it - Forum per la Casa
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condobip

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Il vicino ha il diritto di far chiudere le luci che non sono regolari in forza dell'art 902 cc, e non le finestre regolari e ultraventennali, tu parli di luci mentre il nostro amico parla di finestra, mi sembra a me o c'è qualche cosa di diverso?;

Questo articolo pone una presunzione generale secondo cui una apertura con funzione di luce non diventa una veduta solo perché non osserva tutte le prescrizioni relative a altezze o a inferriate e grate. (E. Mori) http://www.mori.bz.it/distanze/902.htm
Cass. Civ. Sez.II, n.11343/2004. Il possesso di luci irregolari, tollerato dal vicino, non porta all' acquisto per usucapione.

Il possesso di luci irregolari, sprovvisto di titolo e fondato sulla mera tolleranza del vicino, non può condurre all'acquisto per usucapione o per destinazione del padre di famiglia della relativa servitù, in quanto la servitù di aria e luce, che è negativa, risolvendosi nell'obbligo del proprietario del fondo contiguo di non operarne la soppressione, non è una servitù apparente, perché l'apparenza non consiste soltanto nell'esistenza di segni visibili ed opere permanenti, ma esige che queste ultime siano indice non equivoco del peso imposto al fondo vicino. Né la circostanza che la luce sia irregolare è idonea a conferire all' indicata servitù il carattere di apparenza, non essendo possibile stabilire dall' irregolarità se il vicino la tolleri soltanto, riservandosi la facoltà di chiuderla nel modo stabilito dalla legge, ovvero la subisca come peso del fondo.

Ripeto l'art. 902 cc tratta di luci e non di finestre (vedute) e quella che stiamo trattando è una finestra (veduta)
 
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GIANLUCA69

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al di là del fatto che la veduta (esercitabile unicamente da apertura o finestra) sia stata acquistata per destinazione del padre di famiglia (art. 1062 c.c.) senza, quindi, alcun decorso di venti anni, e che, pertanto, sia essa frontale, laterale o obliqua, comunque è pur sempre legittima, altro discorso, al fine di inibire e/o limitare al vicino l'esercizio della medesima, è quello se la stessa possa costituire una immissione illecita intollerabile, ai sensi dell'art. 844 c.c.: la tutela della riservatezza o privacy, tanto cara a tutti e di cui la norma in questione ne rappresenta un'applicazione, solo marginalmente è invocabile in una fattispecie simile, ed in ogni caso non per impedire l'intrusione sul proprio fondo di affacci indesiderati altrui, ed in particolare da parte del vicino (la disciplina da applicare, in tal senso, è quella dei limiti delle vedute c.d. legittime, cioè di quelle conformi agli artt. 905, 906 e 907 c.c., disciplina che in sé regola e contempera i due interessi contrapposti -diritto di proprietà, del vicino/ diritto alla riservatezza, del confinante-), quanto piuttosto per far cessare molestie o turbative costituite specialmente da rumori, odori scuotimenti e simili e, comunque, nei limiti del contemperamento dei vari criteri di determinazione indicati dallo stesso articolo; pertanto, si potranno, a seconda dei casi, avere immissioni lecite e tollerabili, immissioni lecite ed intollerabili (da compensare con un giusto indennizzo in favore di chi è tenuto a doverle tollerare) ed immissioni illecite intollerabili soggette a inibizione e fonte di risarcimento danni; secondo il mio parere in difetto di veri e propri "schiamazzi notturni" o di immissioni maleodoranti insopportabili l'unica strada è quella di raggiungere un accordo amichevole col vicino, chiedendogli di accettare la delimitazione a tue spese dell'area prospiciente alla sua finestra; ciao
 

Gianco

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Poiché stiamo parlando di un ristorante, io metterei altra carne sul fuoco.
Ma i due fabbricati adiacenti che hanno generato delle servitù per destinazione del padre di famiglia, erano entrambi destinati ad uso abitativo o il locale confinante al tuo era già destinato alla destinazione attuale? Per caso la destinazione attuale è conseguente un abuso con cambio di destinazione d'uso? Se le ipotesi ventilate avessero fondamento, probabilmente il discorso prenderebbe un'altra piega. E' evidente che una finestra di un'abitazione ha un diverso impatto rispetto a quella di un ristorante, in rapporto a rumore, immissioni ed eventuali comportamenti scorretti degli avventori.
 

fausto c

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Buonasera. Mi aggancio ad una discussione già aperta per chiedere il Vs. prezioso parere su una questione che devo affrontare. Sono interessato all'acquisto di una monocamera in una località di villeggiatura. Questo immobile è all'interno di una corte di un centro storico, per cui si tratta di costruzioni che hanno almeno un secolo. L'unica finestra si affaccia su un giardino (isolato, perchè non confinante con altre case) appartenente ad un altro proprietario. Questi ha precluso completamente la vista del panorama, con delle piante di limone. Naturalmente il fogliame, essendo un giardino stretto, limita anche l'illuminazione solare della finestra. La finestra ha una grata apribile ed essendo al piano terra è praticamente a livello di persona. Ci sono problemi, quindi, di privacy reciproca, problemi di luce e privazione della veduta, vero punto di forza della minicasetta. Cosa posso fare? C'è qualche legge che mi tuteli? Io vorrei anche chiedergli di vendermi quel pezzetto di giardino antistante, ma pare che il proprietario non abbia intenzione di vendere nulla.
 

Gianco

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Lo stato di fatto, certamente anomalo, deriva probabilmente da una servitù di veduta "per destinazione del padre di famiglia". Certamente è da capire se le piante esistono da prima che si verificasse questa commistione ovvero fosse un'imposizione da verificare legalmente.
I dati che fornisci sono molto scarni per esprimere dei pareri fondati.
 

Gianco

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@fausto c, dicci almeno se il cortile è bcnc o è annesso ad un'unità immobiliare urbana: abitazione, ufficio o locale a destinazione C. Generalmente, nel primo caso se non destinato ad uso collettivo, l'unico problema è quello della luce e veduta. Altrimenti non dovrebbe essere frequentato se non nel periodo dei mitili che notoriamente vanno gustati con l'aggiunta del limone spremuto.
 

fausto c

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Proprietario Casa
Scusate, rispondo a tutti. Stiamo parlando di un contesto urbanistico particolare: si tratta di un centro storico arroccato su una rupe a strapiombo sul mare, non di villette a schiera di moderna costruzione. Nel cortile comune si affacciano più porte che conducono ad abitazioni di diversi proprietari. Quella a cui sono interessato è una monocamera (con bagno ed angolo cottura), ristrutturata, ma con un'unica finestra che, se non ci fosse l'albero di limoni, sarebbe piena di sole e panoramica. L'albero, come forse non ho ben spiegato, è in questo giardino stretto e lungo (segue lo strapiombo), su cui si apre suddetta finestra. Inoltre, la finestra, trattandosi di un piano terra, è ad altezza d'uomo, per cui io guardo nel giardino e chi è in giardino può guardare in casa mia. Come ho detto, vorrei sapere se, a vostro parere, ci sono gli estremi almeno per chiedere al proprietario di spostare quest'albero (il limone non è una sequoia). Sarei ben lieto di acquistare quel pezzetto di giardino davanti alla finestra, per recintarlo e ottenere la totale privacy, ma il proprietario, da voci raccolte, pare che non sia disposto a vendere niente.
 

Franci63

Membro Storico
Proprietario Casa
Non hai spiegato se quello che tu chiami “monocamera” è un immobile regolare, e correttamente accatastato come abitazione .
Il problema vista forse senza albero lo risolveresti, ma non vedo perché il proprietario dovrebbe toglierlo, se è lì da tempo, e comunque non risolveresti il problema privacy.
 

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