Dimaraz

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Quanto all'obbligo di richiesta del codice fiscale in base al D.P.R. citato, in quella palazzina i condòmini non hanno mai ricevuto alcuna osservazione.

Puoi prendere l'auto e sfrecciare a 150 kmh avendo l'accortezza di eludere autovelox od altro...ma non vuol dire che sei rispettosa della Legge.

Fra l'altro che l' Agenzia delle Entrate emetta una circolare è una cosa che nulla muta nella sostanza: non è un organo con funzioni legislative...anzi...se un suo funzionario ti contestasse una tua irregolarità (secondo la Legge) da te compiuta perchè così ammessa in una Circolare Agenzia delle Entrate...sei in torto.

Corte di Cassazione n. 5137/2014


Posso capire i Fornitori delle utenze (acqua, energia elettrica) per i quali è sufficiente che qualcuno paghi le bollette....


Anche qui un perentorio "velo pietoso"...
Intanto su molti contratti di fornitura è vietata la cessione a terzi.
Il fatto che alcuni funzionari allo sportello glissino sul corretto adempimento...o la mancanza di ispezioni/controlli per mancanza di personale (fintanto che le bollette/fatture vengono saldate nessuno verifica) non giustificano l'inosservanza .
 
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basty

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Puoi specificare in base a quale norma vi è l'obbligo di dotarsi di codice fiscale per essere in regola?
Su questo tema mi sono accapigliato in passato con @Dimaraz, e mi pare sia finita in baruffa per giudizi fuori tema (purtroppo): non sono bravo come te a rintracciarla, ma non è importante. La questione era appunto legata alla circolare che hai citato, che a suo tempo Dimaraz bollava come non conforme alla legge e quindi potenzialmente non rispettata da qualche sede regionale.

Se ricordo qualcosa della consultazione del DPR ed annessi, , avevo constatato una lacuna nella esposizione, legata al fatto che il CF vada richiesto alla bisogna o roba del genere. Dimaraz sosteneva invece che per definizione, chiunque dalla nascita è tenuto ad aver assegnato il CF, anche se non esegue operazioni che lo necessitino.

Entrando nel merito del quesito di @mattescu e di @alberto bianchi io consiglierei questo:

- dotare il condominio di codice fiscale, non costa nulla: e con questo si regolarizzano le emissioni delle fatture, delle bollette d'utenza ecc.
- dotarsi di c/c non sarà obbligatorio, ma terrei presente gli indirizzi di cassazione in merito alla fiscalità: una recente sentenza di Cass. (n. 32427 dell' 11 dicembre 2019) ha evidenziato ancora una volta che, per superare tale presunzione, spetta al contribuente (professionista) fornire la prova del fatto che i versamenti siano estranei alla propria attività.

In tali condizioni e per pulizia di rendicontazione eviterei di confondere i movimenti condominiali con quelli personali. Ed eviterei scambio di contanti: carta canta, verba volant.
 

moralista

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Vorrei vedere come ottieni il rifornimento Enel e acqua chi si intesta sulle bollette e vende la corrente ad altri condomini e a quale titolo, certo devono fare un mini condominio, poi se vogliono si possono autoamministrarsi, ma tutte le bollette inerenti al condominio devono a tale essere intestate
 

uva

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eviterei di confondere i movimenti condominiali con quelli personali.
Infatti nel caso che ho descritto nel post n. #7 il condòmino che si occupa dell'amministrazione della palazzina paga tutte le spese (e incassa le quote rimborsate dagli altri proprietari) tramite un c/c intestato a lui come persona fisica, ma che utilizza solamente a quello scopo: non vi sono su quel conto suoi movimenti personali.
 

Dimaraz

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Infatti nel caso che ho descritto nel post n. #7 il condòmino che si occupa dell'amministrazione della palazzina paga tutte le spese (e incassa le quote rimborsate dagli altri proprietari) tramite un c/c intestato a lui come persona fisica, ma che utilizza solamente a quello scopo: non vi sono su quel conto suoi movimenti personali.

E' sicuramente meglio che utilizzare il proprio c/c...ma resta comunque una pratica piena di insidie.
 

Gagarin

Membro Assiduo
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c/c intestato a lui come persona fisica, ma che utilizza solamente a quello scopo: non vi sono su quel conto suoi movimenti personali.
Non c'è bisogno di un c/c dedicato, come non c'è alcun bisogno del codice fiscale e di altre "diavolerie burocratico-fiscali". I lavori vengono pagati da uno dei condomini (che può anche non essere quello con funzioni di amministratore), che poi ripartisce la cifra in base ai millesimi di proprietà, rilasciando una dichiarazione fatta bene e usabile in sede di dichiarazione (ormai l'abbiamo fatto già 3 volte ed i commercialisti dei condomini non hanno mai fatto storie o sollevato eccezioni); le bollette le può pagare lo stesso condomino e se le intesta lui. Cerchiamo di non complicare troppo noi una cosa che, per una volta, i nostri caz...i politici al governo non hanno ancora complicato.
 

uva

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Su questo tema
Ho trovato la discussione (piuttosto dibattuta…) della quale non mi ricordavo:

Adesso non voglio (ri)scatenare la diatriba, ma è interessante l'osservazione di @basty (post n. #51 della discussione che ho linkato) relativa all'interpretazione dell' art. n. 3 D.P.R. 605/1973.

Copio e incollo l'intervento di @basty:

"Certo questo DPR è piuttosto singolare.
Art. 3.
Attribuzione del numero di codice fiscale.
Ogni soggetto obbligato alla indicazione del proprio numero di codice fiscale negli atti di cui al successivo art. 6 e' tenuto a richiederne l'attribuzione a norma dell'art. 4.

Il differente uso dei verbi faceva ritenere appunto che i soggetti fossero tenuti a richiedere il CF solo nel caso ci fosse l'obbligo di indicarlo in determinati atti."


Anch'io avrei pensato che se l'Agenzia delle Entrate non impone che le fatture relative ai lavori di ristrutturazione siano intestate al minicondominio per poter usufruire del bonus IRPEF; allora il minicondominio non è obbligato a indicare il proprio codice fiscale (se non ce l'ha) né a richiederlo.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
l'amministrazione della palazzina paga tutte le spese (e incassa le quote rimborsate dagli altri proprietari) tramite un c/c intestato a lui come persona fisica, ma che utilizza solamente a quello scopo: non vi sono su quel conto suoi movimenti personali.
Non so quale vantaggio pratico abbia rispetto ad aprire un c/c intestato al condominio: basta si faccia assegnare un C.F.: posso capirlo solo se in effetti si ha una semplice comunione e non un condominio.

Intestarlo ad una persona fisica (nel vostro caso la intesterei comunque ad almeno 2 condomini) ha senso purtroppo solo se si hanno problemi di pignoramento del conto condominiale. (come mi è capitato dopo pasticci dell'amministratore cui abbiamo dovuto correre ai ripari)
 

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