In caso negativo, si può rimuovere o cercare di cederlo ad uno o più condomini.
I condomini (tranne uno) non vedono l'ora che sia rimosso, perché gli restringe leggermente la rampetta.
Si potrebbe pensare di venderlo a terzi ma tra smontaggio, trasporto, installazione, eventuali adattamenti... non so se il gioco vale la candela.
 
Non costituisce pertinenza dell'appartamento, ma rimane un bene mobile di proprietà esclusiva dell'anziano proprietario, installato su parte comune.
Ok.

Specificherei comunque tutto per evitare malintesi futuri.
Secondo l'agenzia bastava l'accordo a voce ma abbiamo preferito specificare per iscritto la sorte delle piante giganti e del montascale.
 
In genere questo montascale si possono chiudere e compattare: poiché chi non muore giovane invecchia, potrebbe essere una idea non malvagia chiedere al proprietario di cederlo (gratuitamente o con piccolo rimborso) al condominio: verrà un giorno in cui molti degli attuali riottosi …. ringrazieranno
 
I cond
In genere questo montascale si possono chiudere e compattare: poiché chi non muore giovane invecchia, potrebbe essere una idea non malvagia chiedere al proprietario di cederlo (gratuitamente o con piccolo rimborso) al condominio: verrà un giorno in cui molti degli attuali riottosi …. ringrazieranno
L'idea è buona, noi lo si lascerebbe anche gratis o con un piccolo contributo per lo smontaggio, ma anche smontato sarebbe comunque voluminoso, credo, e servirebbe buona volontà e interesse anche da parte del condominio, ma...
 
Ultima modifica:
Il contributo condominiale per lo smontaggio non ha senso: se il condominio non lo vuole può pretendere che il proprietario esclusivo lo rimuova ( meglio: non poteva impedire la installazione, ma poteva mettere la condizione di rimozione a fine uso).

Sul compattamento bisognerebbe conoscere cosa esiste: io immaginavo certi montascale nei pressi di uffici pubblici: che sono richiusi contro il mancortente laterale, e viene aperta la pedana solo alla bisogna
 
Il contributo condominiale per lo smontaggio non ha senso:

Comunque non è stata fatta nessuna richiesta economica. La questione non è economica ma che proprio non gli interessa.

se il condominio non lo vuole può pretendere che il proprietario esclusivo lo rimuova ( meglio: non poteva impedire la installazione, ma poteva mettere la condizione di rimozione a fine uso).

All'epoca dell'istallazione non fu posta alcuna condizione, anche perché non si trattava di autorizzazione, non necessaria, ma di presa d'atto. Se esista un vero e proprio obbligo legale di rimozione a fine utilizzo non lo so: forse è un'altra di quelle questioni controverse su cui si accapigliano i legulei :)

Vedendo la cosa dal punto di vista della società in generale, con la rimozione quel palazzo torna a essere praticamente inaccessibile alle persone con difficoltà a salire le scale, che siano il genitore anziano in visita o un amico disabile o un condòmino infortunato ecc.
Anche vero che sull'altro piatto della bilancia c'è il restringimento della rampa che, per quanto limitato, può magari essere scomodo in caso di traslochi.

Ad ogni modo rimuoveremo l'apparecchiatura con decisione unilaterale.


Sul compattamento bisognerebbe conoscere cosa esiste: io immaginavo certi montascale nei pressi di uffici pubblici: che sono richiusi contro il mancortente laterale, e viene aperta la pedana solo alla bisogna
Il montascale è tipo questo
 
Peraltro il ragionamento era che una volta ceduto a titolo gratuito, l'eventuale smontaggio, per conservare il montascale compattato, è di competenza di chi ha acquisito l'apparecchiatura.
Ma è solo un ragionamento ipotetico, perché come detto manca ogni interesse da parte del condominio.
 
Se esista un vero e proprio obbligo legale di rimozione
Io mi riferivo al fatto che per l'installazione il condominio non poteva opporsi (difatti parli di presa d'atto), ma poteva dettare le condizioni sia del tipo di installazione, sia per il fine utilizzo.
Non avendo specificato nulla, certamente il proprietario non dovrebeb aver obblighi di rimozione.

Tra l'altro avrà sicuramente beneficiato di detrazioni o bonus per l'abbattimento barriere architettoniche.

Se lo stato fosse efficiente/previdente, non dovrebbe allora ammettere la successiva rimozione, come del resto i tuoi accenni mi hanno fatto notare.
 

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