vale1966

Nuovo Iscritto
Buon Giorno io sono stato contattato da mia madre e sorelle tramite avvocato x vendere la mia quota di eredita pari a un 12esimo ma io non voglio vendere perche' non ho nessuno interesse a farlo possono obbligarmi a cedere la mia quota ?
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Ciao vale1966
Concordo con ccc1956 ed aggiungo che possono procedere ad azione giuduziale qualora il bene non è comodamente divisibile, possono parimenti pure che se il bene è facilmente divisibile e non perde le sue caratteristiche possono anche procedere giudizialmente a ciò e rimanere la tua parte invenduta.
Qualora comunque vogliano procedere alla vendita delle rispettive quote sono tenuti a comunicare al coerede per effetto del diritto di prelazione il prezzo agli altri coeredi cioè debbono anche reciprocamente comunicarselo e comunicarlo anche a te.
Ciao salves
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
io venderei. loro possono comunque vendere giudizialmente per ottenere la loro parte e tutti ottereste molto meno. cosa ci guadagni?
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
come hanno detto, pui fare la guerra e resistere un tot di anni; ma poi per via giudiziale si risolve la cosa, ovviamnete con gran spreco di tempo, soldi e giornate buttare in tribunale.
Allora ci sono due vie: acconsenti di vendere oppure rilevi le altre quote, magari chiedendo un prezzo favorevole, visto che se ti metti di traverso la vendita si fa con gran fatica.
Nella mia logica, il ricorso ai tribunali viene un passo prima del suicidio col veleno...
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ciao,
puoi anche non volere ma se non vuoi privarti di quello che hai non puoi far altro che offrirti di acquistare il resto.
Gli altri comproprietari dovrebbero offrirti in prelazione le altre quote stabilendo una cifra, o chiedere ad un giudice di risolvere il caso che se il bene non è divisibile sarà venduto tramite asta.
In finale la tua volontà di non cedere non può prevalere sulla volontà degli altri di farlo.
Luigi
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
per dare un consiglio operativo, affidatevi a un professionista di fiducia di tutti, che vi faccia un bella perizia sul valore dell'immobile (tenuto conto anche del frazionamento della proprietà e della difficoltà di vendere a terzi), così avete una base seria da cui partire.
Per cui: l'immobile vale 100, tu offri di rilevare le altre quote in cambio di uno sconto, trattate un po' e chiudete. Se il professionista è valido questo lavoro di mediazione lo fa pure lui...
 

oettam

Nuovo Iscritto
Buon giorno,
per non aprire un altra discussione simile "approfitto" di questa cartella.
La mia situazione è la seguente:
Volevamo tornare ad abitare nella casa dei genitori della mia compagna approntando qualche lavoro di ristrutturazione ma il fratello e moglie al seguito hanno storto il naso. I soldi li avremmo naturalmente messi noi...ma non è stato trovato un accord:shock:ggi abbiamo saputo che il fratello vuole un appartamento perchè gli spetta per legge.testuali parole. Ma la casa attualmente non è suddivisa in due unità immobiliari, servirebbero dei lavori anche corposi (casa vecchia di 100 anni). Con la mia compagna abbiamo pensato di liquidarlo della sua parte di eredità ma pensiamo di trovare uno scoglio abnorme. E' possibile costringerlo a vendere? P.s ad ora l'immobile è di proprietà della madre. immagino che uno dei passaggi dovrà essere che la madre rinuncia alla proprietà in favore di entrambi i figli e che poi noi compriamo la quota del fratello.
Vi ringrazio e mi scuso con l'utente a cui ho "rubato" la cartella!
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
La richiesta che vuole un appartamento è un poco generica (che si intende per un appartamento?) e anticipa i tempi in quanto la madre della tua compagna è ancora in vita, così come lo era la tua intenzione di entrare in possesso dell'appartamento effettuando dei lavori.
Non si può obbligare a vendere in quanto non è di sua proprietà e quindi cosa vende? e voi cosa axcquistate?
La proprietà è della signora (è sola o ha un coniuge?) che è attualmente in vita può essere destinata a quello che lei desidera, anche tutta ad un solo figlio escludendo l'altro, solo alla sua "dipartenza" (tra 100 anni) l'erede che non ha benefriciato di nulla può vedere la sua quota di legittima òesa e quindi fare causa per riaverla dal beneficiario.
Nel caso vostro, se la signora possedesse solo l'immobile in questione e ha solo due figli, può disporre (nel testamento) che la quota disponibile pari al 33% venga assegnata ad un solo figlio invece che entrambi, ai figli spetta una quota di legittima del 66,66% da dividersi in parti uguali tra i due.
Il mio consiglio è di trovare un accordo al quale partecipi anche la signora su come dividerla in due unità, decidere l'assegnazione delle stesse e decidere quali lavori fare in comune sostenendone i costi (geometra, ditta, giardino, consolidamento, sistemazione esterna, etc etce). Avreste così entrambi qualcosa che si avvicina ai vostri desideri, avreste diviso le spese, si dovrebbero evitare grandi dissidi futuri (stai certo che comunque ci saranno . .)
 

oettam

Nuovo Iscritto
Grazie per la celere risposta. Se hai ancora del tempo da dedicarmi cercherò di descrivere meglio la situazione e l'oggetto del contendere. L'immobile è di proprietà esclusiva della madre ancora coniugata. E' una casa vecchia su due piani che necessita di ristrutturazioni.Da queelo che ha fatto intendere il fratello l'appartamento che gli "spetta di diritto" lo vorrebbe ricavare dividendo la casa in due unità uno al P.T e L'altra al P.P. cosa che ripeto è possibile fare solo con modifiche sostanziali come ad esempio la creazione di un secondo bagno etc etc...
I rapporti sorella-fratello non sono buoni e quindi volevamo liquidarlo della sua parte o essere liquidati noi ma la vedo lunga e tortuosa....Comunque grazie
 

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