spiritofuggente

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Salve, c'è un concetto su cui avrei urgentemente bisogno di fare chiarezza. Ai fini dell'opponibilità al Fisco (per evitare cioè accertamenti e grane fiscali) è sufficiente che una scrittura privata venga registrata presso l'Agenzia delle Entrate OPPURE non basta la registrazione ma occorre la Trascrizione? (e dunque l'autentica della scrittura). Ho letto ovunque che l'opponibilità ai terzi (fisco compreso) è garantita dalla trascrizione ma allora a che serve la registrazione? Non svolge funziona analoga? Grazie
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
La domanda non ha senso se non fai riferimento all'oggetto della registrazione o trascrizione.
Un comodato gratuito lo devi registrare una vendita la devi trascrivere.
La registrazione è un atto certo che con la registrazione avrà data certa e sarà resa pubblica.
Una trascrizione è una specie di piombatura in catasto su una proprietà, può essere un preliminare, come una compravendita immobiliare, come una accensione di mutuo, servitù, usufrutto e via dicendo.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Aggiungo che la registrazione è un atto privato e la firma non necessariamente deve essere autenticata, mentre la trascrizione è pubblica perché può essere visionata da chiunque e la firma è certa perché rilasciata davanti ad un notaio.
 

key

Membro Assiduo
Professionista
Un documento che passa per l'agenzia delle entrate,quindi fonte di accertamento ai fini fiscali,deve avere data certa,quindi registrato all'Agenzia delle Entrate.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Mi pare di poter riassumere in questo modo: se sbaglio mi corrigerete.

Se la scrittura privata tratta un negozio di tipo commerciale, o impegni personali, serve la registrazione per dare data certa.

Se la scrittura privata riguarda diritti reali immobiliari, c'è l'obbligo di trascrizione ai registri immobiliari, per dare pubblicità e opponibilità verso terzi.
 

spiritofuggente

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Salve e grazie per gli interventi. Spiego meglio: c'è un terreno in comproprietà tra quattro fratelli. Si è deciso di assegnare tale terreno ad uno solo dei quattro. Era stata ipotizzata (tramite scrittura privata) una rinuncia alla quota di comproprietà da parte dei tre, in modo da accrescere automaticamente la quota del quarto. La rinuncia (dopo opportuno approfondimento giuridico) ho scoperto che non necessita di atto pubblico. Però per stare sereni col fisco la scrittura privata non si può mica mettere in un cassetto, e da qui la domanda, se va autenticata, e poi registrata, trascritta o cosa
 

spiritofuggente

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Art. 2643, n. 5) c.c.

Grazie Nemesis! Dunque c'è l'obbligo della trascrizione. In tal caso la strada della rinuncia con scrittura privata di sicuro non sarebbe "economica" dovendo considerare l'autentica dal notaio, la trascrizione e la voltura catastale. Perchè l'illusione di questi fratelli era che con la rinuncia si risparmiasse!
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
L'immobile è pervenuto per successione? In tal caso il problema va analizzato dietro un'altra ottica. Comunque se c'è l'accordo fra le parti e l'acquirente subentra in toto agli oneri derivanti al proprietario, è sufficiente che gli altri certifichino, dichiarino, di non essere proprietari dell'immobile e tutti gli oneri resteranno a carico del fratello possessore.
Ovviamente, meglio sarebbe se si stipulasse l'atto pubblico.
 

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