Concordo con il suggerimento della Sig.ra Uva. Suggerimento che al momento opportuno farò presente a un mio amico italiano, in merito a un trasferimento dei genitori della moglie (ora nel Burkina Faso) in Italia e nella propria abitazione.
Sarà il Comune, se diligente, a provvedere ad effettuare un sopraluogo o richiedere la relazione di un tecnico, che certifichi la idoneità abitativa, nel caso richiedano la residenza.

E non riguarderà solo la superficie utile: chiederanno la certificazione impianti, ed evidenzieranno le lacune ed i provvedimenti per la regolarità abitativa.
Ho avuto un caso simile nel ricongiungimento del marito equadoregno: hanno preteso una ulteriore porta in corridoio, di separazione tra il locale giorno e zona servizi e notte. (notare che tali ambienti avevano la loro porta)
Per fortuna l'inquilino stesso ha provveduto ad installare una porta a soffietto, per accelerare la pratica (io risiedo in altra regione)
 
Grazie per tutte le risposte. L'aggiornamento è che l'anagrafe non oppone niente se a seguito di sopralluogo trova nei locali i richiedenti residenza, in questo caso imparentati col titolare del contratto. A niente valgono, se non a livello poi di confronto privatistico, i termini stipulati nel contratto, così come a niente vale il mancato consenso del proprietario. Si può chiedere la verifica dell'idoneità alloggiativa, ma non credo che al Comune interessi più di tanto, soprattutto se vi sono anche minori.
 
è un cittadino UE
In tal caso lui non deve svolgere le pratiche di cui ho parlato nel post #8.

Se in base alla superficie il tuo bilocale è idoneo per 2 persone e adesso ce ne sono 4, puoi comunicare al conduttore con raccomandata ar/pec che sta vìolando il regolamento edilizio comunale e lo ritieni responsabile delle conseguenze.
 
In tal caso lui non deve svolgere le pratiche di cui ho parlato nel post #8.

Se in base alla superficie il tuo bilocale è idoneo per 2 persone e adesso ce ne sono 4, puoi comunicare al conduttore con raccomandata ar/pec che sta vìolando il regolamento edilizio comunale e lo ritieni responsabile delle conseguenze.
Ciao, ti ringrazio della risposta, ma il Comune non è minimamente interessato alla questione, perché di fatto tutela gli occupanti, temo solo che ricadrebbe su di me. Fra l'altro l'intestatario, senza dare indicazioni, ha cambiato residenza e devo fare, a mie spese, un'ulteriore indagine. Poi si stupiscono che nessuno vuole più affittare per lunghi periodi.
 
Ciao, ti ringrazio della risposta, ma il Comune non è minimamente interessato alla questione, perché di fatto tutela gli occupanti, temo solo che ricadrebbe su di me. Fra l'altro l'intestatario, senza dare indicazioni, ha cambiato residenza e devo fare, a mie spese, un'ulteriore indagine. Poi si stupiscono che nessuno vuole più affittare per lunghi periodi.
Intanto al Comune può interessare conoscere il reale numero di occupanti (vedi TARI)
In secondo luogo se l'intestatario ha cambiato residenza, non si tratta più di ospitalità, ma si configura una sorta di cessione contratto: che dicono al riguardo gli avvocati? Tale facoltà è ammessa sul contratto di locazione?

Purtroppo è capitato qualcosa del genere anche a me: e ho fatto fatica a risolvere la situazione: per fortuna a forza di insistere se ne sono andati.
 

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