Esiste la possibilità di impiegare altri diritti che permettono di continuare ad utilizzare l'abitazione a prescIndere da un eventuale pignoramento. Di più non posso dirti. ;-)
 
Gentile soluzionealdebito, questo è un forum per confrontarci e scambiarci esperienze su tutto quello è il mondo casa, è per questo che ti avevo sollecitato a spiegare meglio cosa intendevi dire quando hai scritto:
Comunque esiste una via di uscita...
Naturalmente tutte le soluzioni o proposte non possono che rispecchiare principi di liceità e legalità.
Con questo naturalmente non sto insinuando che è quello che hai in mente, ma non capisco il motivo per cui scrivi:
Di più non posso dirti.
 
L'usufrutto è un diritto reale di godimento e in quanto tale pignorabile e di conseguenza alienabile.
Qualsiasi modifica di tale diritto effettuata successivamente all'iscrizione del pignoramento viene ritenuta dal Giudice dell'Esecuzione come non opponibile ai terzi, quindi nulla.
Una volta pignorato il tuo usufrutto quello che puoi fare per interrompere la procedura di esproprio è la 'conversione del pignoramento' che, tuttavia, ha un elevato costo iniziale in termini di acconto sul debito complessivo nonchè di spesa legale per la presentazione dell'istanza e la successiva rateazione del debito stesso.
 

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