Da qualche tempo ho scoperto questo sito che visito ogni giorno alla ricerca di un aiuto. Non riesco più a uscire da una situazione e ringrazio anticipatamente chi riuscirà a darmi un consiglio.
Proprietaria con mio marito di un terreno agricolo ( circa 5.000mq.) acquistato per la somma di trentacinque milioni di lire nel 1991, con una convenzione fatta col comune abbiamo ceduto oltre 3000mq al comune stesso mentre la restante parte ( circa 1500mq) è stata dichiarata edificabile con un rapporto di 1 a 1.
Nel maggio 2010 abbiamo stipulato con una società, davanti ai rispettivi avvocati ( pensavamo tutelarci) un contratto preliminare di permuta del nostro terreno in cambio di due appartamenti di 70mq, più due box e due posti auto.
Per capire meglio la situazione devo riportare le parti salienti del compromesso:
• Entro 6 mesi (dal maggio 2010 chiaramente) la società avrebbe redatto e fatto approvare il progetto ( progetto presentato dalla società solo nel giugno 2011-ben 13 mesi dopo);
• Entro 8 mesi dal rilascio(rilascio avvenuto ottobre 2011), da parte del comune, delle autorizzazioni, delle concessioni e licenze edilizie i lavori di scavo devono aver inizio;
• Entro 1 anno dall’approvazione del progetto la costruzione di tutto il compendio immobiliare deve essere al tetto ( deduco entro ottobre 2012);
• Entro 2 anni dal rilascio delle concessioni, ecc.(deduco ottobre 2013) tutto il compendio immobiliare dovrà essere ultimato, il cantiere smontato…parti comuni, recinzioni, concluse in ogni loro parte e gli appartamenti in permuta consegnati.
Clausola risolutiva
…se entro 18 mesi dal rilascio delle autorizzazioni..ecc. la società non avrà dato inizio alla costruzione o comunque il corpo di fabbrica non sia giunto al tetto, il presente atto di risolverà…e i signori…avranno diritto a vedersi retrocedere il terreno e…gratuitamente il progetto approvato e tutte le opere che sino a quel momento la società dovesse aver realizzato…
Mi scuso per la lunga premessa ma la situazione attuale è molto diversa da come pattuito.
Primo problema: la plusvalenza
Sul vostro sito ne avete parlato tanto, ci siamo rivolti ad un geometra per fare le cose entro giugno e pagare il 4%, in realtà il geometra ci ha fatto capire che siamo di fronte ad una truffa bella e buona. Il terreno è ancora di nostra proprietà, valore commerciale della parte edificabile intorno ai 109 mila euro come stimato dal geometra il quale sostiene che per un tale valore la società non ci darà mai due appartamenti ( ne devono costruire in tutto 11), anche se offerti nel compromesso.
Non è stata trascritta al catasto la parcellizzazione voluta dal comune e fatta dall’incaricato della società, perché la società stessa dice che non è necessario, quindi non si può fare antro giugno la plusvalenza
Insomma come dobbiamo pagare questa plusvalenza, solo sui mappali edificabili o anche su quelli che cederemo al comune ( per adesso non è stato fatto atto notarile)? E quanto dovremmo pagare alla fine se mai avremmo gli appartamenti? La società non vuole comprare il terreno ma non vuole lasciarci liberi. Cosa ci aspetta? Siamo solo gente semplice che non capiamo niente di tutte queste cose.
La società ( abbiamo scoperto che sono solo prestanomi quelli che la compongono) ha solo diecimila euro di capitale, come risulta dagli atti, quindi creata apposta per questo affare. Gli siamo stati dietro per far rispettare i tempi, ma l’unica risposta sono state queste parole: “ se mi fossi ancora intromessa a mettere loro fretta me l’avrebbero fatta pagare, loro potevano permettersi di stare anche 20 anni così”.
Situazione attuale, dopo due anni dal compromesso non hanno proprio messo piede nel terreno ma vogliono che noi rispettiamo i patti, non vogliono perdere il terreno.
Con quale garanzia andare da un notaio e dargli in mano il terreno senza alcuna garanzia per noi? Non vogliono neanche farci una fidejussione bancaria del valore ipotetico degli appartamenti, come da noi richiesto. Noi vorremmo far addirittura ridiventare agricolo il terreno per toglierci di torno queste persone, ma ci hanno minacciato di chiederci il danno per i mancati guadagni ( con tanto di telegramma scritto). E’ possibile annullare in qualche modo questo contratto preliminare e tornare a vivere in pace, lasciando lì il terreno senza farci proprio niente?
Vi prego aiutatemi!
Proprietaria con mio marito di un terreno agricolo ( circa 5.000mq.) acquistato per la somma di trentacinque milioni di lire nel 1991, con una convenzione fatta col comune abbiamo ceduto oltre 3000mq al comune stesso mentre la restante parte ( circa 1500mq) è stata dichiarata edificabile con un rapporto di 1 a 1.
Nel maggio 2010 abbiamo stipulato con una società, davanti ai rispettivi avvocati ( pensavamo tutelarci) un contratto preliminare di permuta del nostro terreno in cambio di due appartamenti di 70mq, più due box e due posti auto.
Per capire meglio la situazione devo riportare le parti salienti del compromesso:
• Entro 6 mesi (dal maggio 2010 chiaramente) la società avrebbe redatto e fatto approvare il progetto ( progetto presentato dalla società solo nel giugno 2011-ben 13 mesi dopo);
• Entro 8 mesi dal rilascio(rilascio avvenuto ottobre 2011), da parte del comune, delle autorizzazioni, delle concessioni e licenze edilizie i lavori di scavo devono aver inizio;
• Entro 1 anno dall’approvazione del progetto la costruzione di tutto il compendio immobiliare deve essere al tetto ( deduco entro ottobre 2012);
• Entro 2 anni dal rilascio delle concessioni, ecc.(deduco ottobre 2013) tutto il compendio immobiliare dovrà essere ultimato, il cantiere smontato…parti comuni, recinzioni, concluse in ogni loro parte e gli appartamenti in permuta consegnati.
Clausola risolutiva
…se entro 18 mesi dal rilascio delle autorizzazioni..ecc. la società non avrà dato inizio alla costruzione o comunque il corpo di fabbrica non sia giunto al tetto, il presente atto di risolverà…e i signori…avranno diritto a vedersi retrocedere il terreno e…gratuitamente il progetto approvato e tutte le opere che sino a quel momento la società dovesse aver realizzato…
Mi scuso per la lunga premessa ma la situazione attuale è molto diversa da come pattuito.
Primo problema: la plusvalenza
Sul vostro sito ne avete parlato tanto, ci siamo rivolti ad un geometra per fare le cose entro giugno e pagare il 4%, in realtà il geometra ci ha fatto capire che siamo di fronte ad una truffa bella e buona. Il terreno è ancora di nostra proprietà, valore commerciale della parte edificabile intorno ai 109 mila euro come stimato dal geometra il quale sostiene che per un tale valore la società non ci darà mai due appartamenti ( ne devono costruire in tutto 11), anche se offerti nel compromesso.
Non è stata trascritta al catasto la parcellizzazione voluta dal comune e fatta dall’incaricato della società, perché la società stessa dice che non è necessario, quindi non si può fare antro giugno la plusvalenza
Insomma come dobbiamo pagare questa plusvalenza, solo sui mappali edificabili o anche su quelli che cederemo al comune ( per adesso non è stato fatto atto notarile)? E quanto dovremmo pagare alla fine se mai avremmo gli appartamenti? La società non vuole comprare il terreno ma non vuole lasciarci liberi. Cosa ci aspetta? Siamo solo gente semplice che non capiamo niente di tutte queste cose.
La società ( abbiamo scoperto che sono solo prestanomi quelli che la compongono) ha solo diecimila euro di capitale, come risulta dagli atti, quindi creata apposta per questo affare. Gli siamo stati dietro per far rispettare i tempi, ma l’unica risposta sono state queste parole: “ se mi fossi ancora intromessa a mettere loro fretta me l’avrebbero fatta pagare, loro potevano permettersi di stare anche 20 anni così”.
Situazione attuale, dopo due anni dal compromesso non hanno proprio messo piede nel terreno ma vogliono che noi rispettiamo i patti, non vogliono perdere il terreno.
Con quale garanzia andare da un notaio e dargli in mano il terreno senza alcuna garanzia per noi? Non vogliono neanche farci una fidejussione bancaria del valore ipotetico degli appartamenti, come da noi richiesto. Noi vorremmo far addirittura ridiventare agricolo il terreno per toglierci di torno queste persone, ma ci hanno minacciato di chiederci il danno per i mancati guadagni ( con tanto di telegramma scritto). E’ possibile annullare in qualche modo questo contratto preliminare e tornare a vivere in pace, lasciando lì il terreno senza farci proprio niente?
Vi prego aiutatemi!