M

Moon

Ospite
Condivido le riflessoni di Ennio Alessandro.:daccordo:

Aggiungerei come altro spunto di riflessione:
da quanto tempo è in essere l'incarico di vendita? Me lo domando perchè se fosse valido da qualche mese, mi chiederei perchè l'agenzia non è ancora riuscita a vendere l'immobile pur essendo, a detta di Moon, ad un prezzo del 30% da quello che è il suo valore. Ma siamo proprio sicuri che il valore "reale" se così si può dire è il più alto? Chia ha fatto la seconda valutazione?:domanda::domanda:
L'incarico è in vigore da meno di un mese e avrà termine a fine giugno. La seconda valutazione è stata fatta da un ingegnere prima e da un architetto poi.. so che le stime oggettive reali e quelle soggettive che tengono conto del mercato sono sempre sostanzialmente diverse, ma vorrei quantomeno provare prima con una cifra compatibile con il valore reale per poi scendere e/o trattare il prezzo con i possibili compratori nel caso non si riesca a vendere: è forse sbagliato?
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
ma vorrei quantomeno provare prima con una cifra compatibile con il valore e poi scendere e/o trattare il prezzo con i possibili compratori: è forse sbagliato?[/QUOTE]

Parole sante e dovrebbe, comunque, essere un diritto del proprietario, vendere al prezzo che ritiene a lui gradito.
 

Marsal66

Nuovo Iscritto
Da quello che sono riuscito a capire, dopo due o tre settimane, l'agente immobiliare ti ha proposto di ridurre il prezzo pattuito per agevolare la vendita, tu avrai risposto che al limite avresti accettato di trattare il prezzo con i potenziali clienti, alla domanda diretta "fino a quanto sei disposta a trattare" avrai buttato una cifra senza neanche rifletterci bene, confidando sulla tua convinzione che avresti potuto valutare la trattativa di volta in volta, quindi è scattata la trappola di quel buontempone che dopo essersi assicurato la tua firma per la modifica, ha letteralmente distorto la tua effettiva volontà, applicando direttamente il prezzo più basso da te pronunciato. A mio avviso dovresti cercare di ottenere bonariamente, almeno il ripristino delle condizioni da te stipulate alla sottoscrizione del contratto, in caso contrario dovresti scrivere una lettera tramite il tuo avvocato all'agenzia in questione, interessando per conoscenza tutta la sua eventuale catena dirigenziale, informandoli circa il "raggiro" da te subito e della tua intenzione di produrre querela di parte nei confronti del nostro ammirevole soggetto, pur continuando a mostrare disponibilità nel rispettare il contratto con la società in questione.
Riflettendoci bene, sembra soltanto un problema derivato dalla malafede di un unico soggetto e può essere risolto chiamando in causa direttamente il colpevole, che se ha un briciolo di cervello, capirà che piuttosto che impelagarsi in lunghe e costose cause civili, gli conviene maggiormente ripristinare le condizioni iniziali del contratto.
Ho ipotizzato ciò che è avvenuto traendo spunto dalla descrizione fatta da Moon, ma chiedo scusa se ho distorto troppo la realtà dei fatti.
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Ho trovato il tuo commento, Marsal66, perfetto e ben esposto.
Ciò non toglie una mia considerazione: che una persona sana di mente, non possa passare, in agenzia, e dire:" Mi sono sentito con il mio amico, esperto, e mi ha consigliato di non mettere in vendita a 100.000,00 la casa ma di iniziare a richiedere 130.000,00. Quindi da ora il prezzo é 130.000,00!
Ti pare che per una banalità del genere uno deve ridursi a far scrivere da un avvocato per una così elementare questione??
 

Marsal66

Nuovo Iscritto
Mia precedente citazione:
"A mio avviso dovresti cercare di ottenere bonariamente, almeno il ripristino delle condizioni da te stipulate alla sottoscrizione del contratto, in caso contrario dovresti scrivere una lettera tramite il tuo avvocato all'agenzia in questione, interessando per conoscenza tutta la sua eventuale catena dirigenziale, informandoli circa il "raggiro" da te subito e della tua intenzione di produrre querela di parte nei confronti del nostro ammirevole soggetto, pur continuando a mostrare disponibilità nel rispettare il contratto con la società in questione. "

Ho ipotizzato il "raggiro" in quanto, se il cliente esprime volontà di non abbassare il prezzo indicato ma di poterlo trattare all'occasione, anche se a domanda diretta risponde approssimativamente con una cifra definita di orientamento, non è legalmente corretto che l'agente immobiliare si faccia firmare il foglio di modifica apponendo poi la cifra estorta come prezzo reale dell'immobile. In questo caso la volontà del cliente a mantenere il prezzo trattandolo all'occasione, è stata totalmente distorta rendendo ravvisabile la risoluzione per via legale a querela di parte.
 

ralf

Nuovo Iscritto
Una domanda a Marsala, come si dimostra il raggiro? Nel caso in questione c'è un documento firmato, ci dovrebbero essere testimonianze?
 

Marsal66

Nuovo Iscritto
Una domanda a Marsala, come si dimostra il raggiro? Nel caso in questione c'è un documento firmato, ci dovrebbero essere testimonianze?

Senza testimoni rischia di rivelarsi lunga e costosa per entrambe le parti.
Sia il cliente che l'immobiliare dovrebbero trovarsi a spendere qualche migliaia di euro, ma il cliente sarebbe l'unico a trarne soddisfazione personale, l'agenzia rischierebbe di perdere oltre i soldi anche la reputazione.
Resta da fare un'ultima scherzosa considerazione personale: "Le agenzie immobiliari sono come il morbillo.........le prendi una volta sola nella vita".
 

Marsal66

Nuovo Iscritto
Ho trovato il tuo commento, Marsal66, perfetto e ben esposto.
Ciò non toglie una mia considerazione: che una persona sana di mente, non possa passare, in agenzia, e dire:" Mi sono sentito con il mio amico, esperto, e mi ha consigliato di non mettere in vendita a 100.000,00 la casa ma di iniziare a richiedere 130.000,00. Quindi da ora il prezzo é 130.000,00!
Ti pare che per una banalità del genere uno deve ridursi a far scrivere da un avvocato per una così elementare questione??

Adriano, la tua osservazione non fa una piega, ma penso che il caso in questione sia leggermente diverso, il valore è stato stabilito direttamente dall'agenzia, dopo 2 o 3 settimane lo stesso agente immobiliare ha chiesto una revisione al ribasso, il cliente ha espresso la volontà di mantenere il prezzo pattuito rendendolo trattabile, a domanda diretta è stata espressa una cifra senza la diretta volontà di applicarla come prezzo definitivo, è stato fatto firmare a casa del cliente un documento di modifica, presumibilmente prestampato, in ultima analisi è stato modificato il prezzo pattuito con quello espresso dal cliente a titolo informativo, annullando letteralmente la chiara volontà del cliente di volersi limitare a trattare il prezzo pattuito.
 
M

Moon

Ospite
Da quello che sono riuscito a capire, dopo due o tre settimane, l'agente immobiliare ti ha proposto di ridurre il prezzo pattuito per agevolare la vendita, tu avrai risposto che al limite avresti accettato di trattare il prezzo con i potenziali clienti, alla domanda diretta "fino a quanto sei disposta a trattare" avrai buttato una cifra senza neanche rifletterci bene, confidando sulla tua convinzione che avresti potuto valutare la trattativa di volta in volta, quindi è scattata la trappola di quel buontempone che dopo essersi assicurato la tua firma per la modifica, ha letteralmente distorto la tua effettiva volontà, applicando direttamente il prezzo più basso da te pronunciato.

Ho ipotizzato il "raggiro" in quanto, se il cliente esprime volontà di non abbassare il prezzo indicato ma di poterlo trattare all'occasione, anche se a domanda diretta risponde approssimativamente con una cifra definita di orientamento, non è legalmente corretto che l'agente immobiliare si faccia firmare il foglio di modifica apponendo poi la cifra estorta come prezzo reale dell'immobile. In questo caso la volontà del cliente a mantenere il prezzo trattandolo all'occasione, è stata totalmente distorta rendendo ravvisabile la risoluzione per via legale a querela di parte.
E' esattamente così che è andata, tutto questo però prima di sapere che il prezzo iniziale era già ridotto di un terzo rispetto al valore oggettivo.
una persona sana di mente, non possa passare, in agenzia, e dire:" Mi sono sentito con il mio amico, esperto, e mi ha consigliato di non mettere in vendita a 100.000,00 la casa ma di iniziare a richiedere 130.000,00. Quindi da ora il prezzo é 130.000,00!
Ti pare che per una banalità del genere uno deve ridursi a far scrivere da un avvocato per una così elementare questione??
Completamente d'accordo, infatti io sto infruttuosamente chiedendo che l'immobile venga messo in vendita ad un prezzo più alto rispetto alla cifra iniziale, proprio in virtù della stima oggettiva nettamente superiore.

ma penso che il caso in questione sia leggermente diverso, il valore è stato stabilito direttamente dall'agenzia, dopo 2 o 3 settimane lo stesso agente immobiliare ha chiesto una revisione al ribasso, il cliente ha espresso la volontà di mantenere il prezzo pattuito rendendolo trattabile, a domanda diretta è stata espressa una cifra senza la diretta volontà di applicarla come prezzo definitivo, è stato fatto firmare a casa del cliente un documento di modifica, presumibilmente prestampato, in ultima analisi è stato modificato il prezzo pattuito con quello espresso dal cliente a titolo informativo, annullando letteralmente la chiara volontà del cliente di volersi limitare a trattare il prezzo pattuito.
Il caso comprende entrambi: sia la diminuzione abusiva del prezzo già basso, sia il rifiuto di rimettere l'immobile sul mercato al prezzo che vale.
 

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