sergio46

Membro Attivo
Proprietario Casa
Che interpretazione date all'art 2950 del Codice Civile che recita: "Si prescrive in un anno il diritto del mediatore al pagamento della provvigione"?
Significa che dopo un anno che l'A.I. ha messo infruttuosamente in contatto l'acquirente e il venditore, non può più pretendere da loro il pagamento della provvigione se gli stessi poi si accordano separatamente?
A tal fine, ci si deve basare - per la decorrenza dei termini - dalla data dell'ultimo verbale di visita (se esiste) o dalla loro espressa volontà di rifiutare la mediazione per l'immobile in questione?
Tale quesito, già posto sul forum di immobilio.it, viene qui riproposto non avendo avuto colà un sufficiente riscontro da parte degli A.I..
Cordiali saluti.
 

ralf

Nuovo Iscritto
A quanto mi risulta il diritto alla mediazione decade dopo un anno da quando il mediatore viene a conoscenza dell'avvenuta mediazione. L'anno decorre comunque dalla data del rogito,che è un atto pubblico, almeno credo:???:
 

sergio46

Membro Attivo
Proprietario Casa
A quanto mi risulta il diritto alla mediazione decade dopo un anno da quando il mediatore viene a conoscenza dell'avvenuta mediazione. L'anno decorre comunque dalla data del rogito,che è un atto pubblico, almeno credo:???:
Che il mediatore non possa più pretendere la provvigione dopo un anno dal rogito è evidente, salvo non siano intervenuti atti interruttivi nel frattempo.
A me, e penso a molti altri, interessa però sapere se il mediatore possa ugualmente e legittimamente pretendere la provvigione dal venditore e dall'acquirente che - "dopo il decorso di un anno" dall'ultima infruttuosa mediazione e dalla contemporanea manifestata volontà di entrambi di rifiutare da quel momento ogni ulteriore forma di mediazione - si sono poi accordati tra loro, sulla base di un valore inferiore a quello originariamente tentato.
Cordiali saluti.
 

ralf

Nuovo Iscritto
Credo che non si possa rifiutare la mediazione e poi concludere, altrimenti i mediatori dovrebbero cambiare lavoro.Inoltre ogni trattativa finisce sempre con un accordo più o meno inferiore allla richiesta iniziale.
 

00luna

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Ciao
Personalmente mi sono trovata in questa situazione e fui convocata da 1 avvocato non essendo chiaramente del campo ho ricercato tra le Leggi e trovai l'articolo citato sopra, premetto che avevo accordato l'acquisto di 1 locale con il proprietario prima che desse mandato, l'accordo era che dopo che vendeva l'appartamento quello che gli restava come locale (ne aveva 2) me lo proponeva.
Dopo la vendita mi propose quello che gli restò ed l'ho acquistato.
L'agenzia si fece avanti ma ho negato qualsiasi provvigione per svariati motivi:
1- ero già in accordo con il proprietario prima dell'agenzia,
2- non avevano apposto nessun cartello che ne indicasse il mandato a loro,
3- decadenza dei termini che si contano da quando l'agenzia è venuta a conoscienza che il proprietario lo aveva venduto,o promesso in vendita , quindi con compromesso,
4- l'avvocato invece reclamava questa parcella dicendo che la data partiva dalla raccomandata ricevuta, invece l'ho smentito con quello che ho detto prima e ripeto LA DATA DECORRE DALLA VENUTA CONOSCENZA, e non occorre comunicazione scritta, in definitiva accertati delle date, e che in nessun modo hai avuto rapporti con il mediatore cioè di come sei venuto a conoscenza dell'immobile, che non risulti nella loro banca dati, altrimenti devi vedere nelle leggi in merito a questo. Spero di esserti stata utile
Buona fortuna.
NON TI ARRENDERE
Ciao :fiore::fiore::fiore:;)
 

sergio46

Membro Attivo
Proprietario Casa
...l'avvocato invece reclamava questa parcella dicendo che la data partiva dalla raccomandata ricevuta, invece l'ho smentito con quello che ho detto prima e ripeto LA DATA DECORRE DALLA VENUTA CONOSCENZA ...
Il tuo caso è però diverso dall'ipotesi che avevo sollevato: un accordo riuscito tra i soli compratore e venditore - a distanza di tempo (almeno 12 mesi) - dall'originaria mediazione effettuata infruttuosamente dall'agente immobiliare.
Personalmente non mi trovo nella situazione prospettata, ma ho posto il quesito nell'eventualità che un giorno ci si trovi in tale contesto e si rischi inconsapevolmente di incorrere in vertenze giudiziarie, non conoscendo appieno le norme civilistiche che regolano i casi della specie.
Mi chiedo se, dopo la scadenza di un incarico non più rinnovato dalle parti, sarei sempre "vincolato a vita" con l'originario mediatore (come sostenuto da certi agenti immobiliari), qualora successivamente riuscissi a concordare - senza più intermediazione - la compravendita dello stesso appartamento che mi era stato presentato in origine.
In tal caso non opera la norma 2950 del codice civile sulla prescrizione breve di 1 anno, anche a decorrere dall'avvenuta cessazione dell'incarico di mediatore?
Saluti.
 

sergio46

Membro Attivo
Proprietario Casa

Sono d'accordo sulla tua tesi, sostenuta con l'esempio riportato in tale thread, ma auspicherei una conferma da parte degli A.I. presenti in questo forum, in ordine alla pacifica ammissione della prescrizione, intervenuta dopo 12 mesi dall'infruttuosa trattativa di mediazione esercitata nei confronti delle parti, che poi - a distanza di un anno - hanno rogitato sulla base di un accordo concluso - senza intermediazione - a condizioni più favorevoli per l'acquirente.
Risultano decisioni giurisprudenziali sull'esatta interpretazione dell'art. 2950 del Codice Civile e, in caso affermativo, in quali termini?
Saluti.
 

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