A proposito della colonna 12 “casi particolari IMU” righi quadro RB Unico pf, pongo anche qui il quesito che ho posto altrove, nel caso qualcuno del Forum esperto in materia voglia esprimere la sua opinione.
Tizio è proprietario di due appartamenti uso abitazione nello stesso Comune: l'abitazione principale + uno dato in locazione con cedolare secca. Per il 2013 ha pagato rispettivamente la MiniImu e la IMU.
Nel 2013 il secondo appartamento è stato locato per 212 gg con cedolare secca, e sfitto (non arredato e senza contratti luce/gas/acqua attivi) per i restanti 153 gg perché non si trovavano nuovi inquilini affidabili.
Essendo cambiata la situazione di questo appartamento in corso d'anno, i dati relativi si espongono su due righi.
Sul secondo rigo “continuazione” per il periodo sfitto di 153 gg si presentano tre possibilità di compilazione:
1) Cod utilizzo 2 e cod casi part. IMU 3: ipotesi da escludere perché l'appartamento non è stato tenuto a disposizione né utilizzato dal proprietario, ma destinato a locazione. Se si indicassero questi codici, la rendita catastale rivalutata aumentata di 1/3 rapportata ai 153 gg sfitti verrebbe soggetta a tassazione ordinaria OLTRE alla tassazione con cedolare secca del reddito da locazione per i 212 gg.
2) Cod utilizzo 9 e cod casi part. IMU 3: ipotesi da escludere perché anche così verrebbe soggetta a tassazione ordinaria la rendita catastale rivalutata rapportata ai 153 gg sfitti OLTRE alla tassazione con cedolare secca del reddito da locazione riferito ai 212 gg.
3) Cod utilizzo 9 e colonna casi part. IMU NON compilata: sembra l'ipotesi corretta per tassare con cedolare secca ESCLUSIVAMENTE il reddito da locazione dei 212 gg che è MAGGIORE della rendita catastale rivalutata (eventualmente aumentata di 1/3 nella prima ipotesi) dei successivi 153 gg sfitti.
Infatti le istruzioni a pag. 32 prevedono che “se il totale delle quote di rendita è minore del totale delle quote del canone di locazione (tassazione in base al canone) il reddito del fabbricato è pari al totale delle quote di canone”.
Se si leggono le istruzioni a pag. 29 sembra sia obbligatorio indicare il cod 3 nella colonna casi part. IMU per le abitazioni non locate, assoggettate ad IMU, situate nello stesso Comune in cui si trova l'abitazione principale; che è il caso in questione.
Domanda: Si ritiene corretta la soluzione 3) PER EVITARE LA DOPPIA TASSAZIONE in base al canone (con cedolare secca) + in base alla rendita (con tassazione ordinaria, che per il proprietario raggiungerebbe l'aliquota marginale del 38%)?
Tizio è proprietario di due appartamenti uso abitazione nello stesso Comune: l'abitazione principale + uno dato in locazione con cedolare secca. Per il 2013 ha pagato rispettivamente la MiniImu e la IMU.
Nel 2013 il secondo appartamento è stato locato per 212 gg con cedolare secca, e sfitto (non arredato e senza contratti luce/gas/acqua attivi) per i restanti 153 gg perché non si trovavano nuovi inquilini affidabili.
Essendo cambiata la situazione di questo appartamento in corso d'anno, i dati relativi si espongono su due righi.
Sul secondo rigo “continuazione” per il periodo sfitto di 153 gg si presentano tre possibilità di compilazione:
1) Cod utilizzo 2 e cod casi part. IMU 3: ipotesi da escludere perché l'appartamento non è stato tenuto a disposizione né utilizzato dal proprietario, ma destinato a locazione. Se si indicassero questi codici, la rendita catastale rivalutata aumentata di 1/3 rapportata ai 153 gg sfitti verrebbe soggetta a tassazione ordinaria OLTRE alla tassazione con cedolare secca del reddito da locazione per i 212 gg.
2) Cod utilizzo 9 e cod casi part. IMU 3: ipotesi da escludere perché anche così verrebbe soggetta a tassazione ordinaria la rendita catastale rivalutata rapportata ai 153 gg sfitti OLTRE alla tassazione con cedolare secca del reddito da locazione riferito ai 212 gg.
3) Cod utilizzo 9 e colonna casi part. IMU NON compilata: sembra l'ipotesi corretta per tassare con cedolare secca ESCLUSIVAMENTE il reddito da locazione dei 212 gg che è MAGGIORE della rendita catastale rivalutata (eventualmente aumentata di 1/3 nella prima ipotesi) dei successivi 153 gg sfitti.
Infatti le istruzioni a pag. 32 prevedono che “se il totale delle quote di rendita è minore del totale delle quote del canone di locazione (tassazione in base al canone) il reddito del fabbricato è pari al totale delle quote di canone”.
Se si leggono le istruzioni a pag. 29 sembra sia obbligatorio indicare il cod 3 nella colonna casi part. IMU per le abitazioni non locate, assoggettate ad IMU, situate nello stesso Comune in cui si trova l'abitazione principale; che è il caso in questione.
Domanda: Si ritiene corretta la soluzione 3) PER EVITARE LA DOPPIA TASSAZIONE in base al canone (con cedolare secca) + in base alla rendita (con tassazione ordinaria, che per il proprietario raggiungerebbe l'aliquota marginale del 38%)?