basty

Membro Storico
Proprietario Casa
ti sei perso che ho scritto: I 10.000 € a cui tu accenni non esistono. Secondo te, allora, se la donazione fosse stata esattamente di 70.000 gli eredi avrebbero perso 10.000 €?
Non ho guardato i numeri: ho solo cercato di rispondere a quanto avevo capito della domanda della postante. Di numeri oggi non si può parlare: il meccanismo invece credo si possa inquadrare. Semplicemente rispondere su come si controlla la lesione di legittima, e cosa può succedere con o senza testamento, e con la dispensa della collazione.

E sarò limitato, ma non so cosa intendi quando scrivi "i 10.000 non esistono": io penso che se la quota disponibile, al momento del trapasso, fosse superiore al valore donato, non si configurerebbe una lesione di legittima.
Se invece la quota disponibile risultasse inferiore al valore donato, il problema si porrebbe.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
A cosa ti riferisci. Messa così la capisce chi non aveva fatto domande.
La differenza riscontrata, va decurtata dalla quota di legittima spettantegli.
Evidentemente se la donazione fosse superiore alla quota disponibile, al momento di suddividere l'eredità, il donatario dovrà rendere conto di quanto già ricevuto e se del caso dovrà rifondere gli altri coeredi.
Tenendo presente anche gli altri interventi:

i tuoi sono ancora vivi, e , prima della morte , il patrimonio potrebbe avere un valore diverso da quello attuale .
I conti si fanno nel momento della morte, ora è un esercizio inutile , e anche “pericoloso”.

senza testamento la quota disponibile non erogata rientra nella divisione legittima, quindi ciò che rimane del patrimonio viene diviso secondo le quote di legge,

se la quota disponibile, al momento del trapasso, fosse superiore al valore donato, non si configurerebbe una lesione di legittima.
Se invece la quota disponibile risultasse inferiore al valore donato, il problema si porrebbe.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
E sarò limitato, ma non so cosa intendi quando scrivi "i 10.000 non esistono":
cerco di fare un esempio pratico a supporto della mia affermazione.
Il caso è dell'apertura di una successione legittima (senza testamento) nella quale il defunto lascia un patrimonio di 220.000 €, ma che in vita aveva fatto una donazione, con dispensa alla collazione ad un figlio, di 60.000 €. Gli eredi legittimi sono moglie e tre figli.
1° step) verifica della validità della disposizione di dispensa dalla collazione:
220.000 + 60.000 = 280.000 €; 1/4 di 280.000 = 70.000 € >dell'importo della donazione per cui la donazione non va portata a collazione.
2°step) determinazione delle quote di legittima per i legittimari:
1/4 di 280.000 € = 70.000 € al coniuge superstite
1/2 di 280.000 € = 140.000 € : 3 figli = 46.667 €/cad.
3° step) apertura della successione legittima su 220.000 €
1/3 di 220.000 € al coniuge superstite = 73.333 € > della quota di legittima, quindi non c'è lesione di quota di legittima
2/3 di 220.000 € ai figli da dividere in parti uguali = 48.889 €/cad della quota di legittima, quindi non c'è lesione di quota di legittima.
Capito perché i 10.000 € di cui si discute non esistono?
 

Kittiy

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
cerco di fare un esempio pratico a supporto della mia affermazione.
Il caso è dell'apertura di una successione legittima (senza testamento) nella quale il defunto lascia un patrimonio di 220.000 €, ma che in vita aveva fatto una donazione, con dispensa alla collazione ad un figlio, di 60.000 €. Gli eredi legittimi sono moglie e tre figli.
1° step) verifica della validità della disposizione di dispensa dalla collazione:
220.000 + 60.000 = 280.000 €; 1/4 di 280.000 = 70.000 € >dell'importo della donazione per cui la donazione non va portata a collazione.
2°step) determinazione delle quote di legittima per i legittimari:
1/4 di 280.000 € = 70.000 € al coniuge superstite
1/2 di 280.000 € = 140.000 € : 3 figli = 46.667 €/cad.
3° step) apertura della successione legittima su 220.000 €
1/3 di 220.000 € al coniuge superstite = 73.333 € > della quota di legittima, quindi non c'è lesione di quota di legittima
2/3 di 220.000 € ai figli da dividere in parti uguali = 48.889 €/cad della quota di legittima, quindi non c'è lesione di quota di legittima.
Capito perché i 10.000 € di cui si discute non esistono?
Chiarissimo, grazie mille
 

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