nnever66

Membro Attivo
Buongiorno,
sono proprietario di un immobile composto da 19 unità abitative ed 1 unità commerciale a Torino.
In Aprile 2011 ho locato l'unità commerciale al piano terreno. Tale unità non ha sbocco su strada ma vi si accede dall'androne del palazzo. L'inquilino ha eseguito una serie di lavori di modifica all'interno dell'unità (cabine in carton gesso e relativo impianto elettrico) presentando tramite professionista DIA. Il professionista ha commesso irregolarità nel convertire parte dell'unità da abitativa a commerciale (il retro del negozio). Ora per sanare tale irregolarità ho provveduto a chiamare un altro professionista che segue l'iter necessario. Il problema è il seguente: per accedere all'unità commerciale (negozio) vi sono tre gradini all'interno dell'androne (non su strada) e per procedere alla sanatoria il comune mi chiede regolare certificazione di abbattimento delle barriere architettoniche (relative ai tre gradini dell'accesso al negozio) e relativa documentazione fotografica; ma al momento non esiste alcun dispositivo per l'accesso ai disabili. I quesiti che chiedo sono: 1) l'inquilino e di conseguenza il professionista che aveva in carico il progetto del negozio non era tenuto già a provvedere all'eliminazione delle barriere architettoniche tramite dispositivi adeguati per avere il permesso di aprire l'attività al pubblico? 2) Adesso che il comune mi chiede tale documentazione e quindi di conseguenza provvedere all'adeguamento devo farmene carico io o l'inquilino?
Grazie per l'attenzione e scusate se sono stato un po' lungo.

Saluti
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Quanto hai dato in affitto a quello che ho capito io era in parte commerciale ed in parte abitazione?

Il corntratto di affitto o quello che avete stipulato cosa mensiona nell'uso della cosa locata?

Nello stesso era stata data autorizzazione al conduttore ad apportare modifiche interne occorrenti per l'uso di cui è stato locato?

Ciao salves
 

nnever66

Membro Attivo
Ciao salves,
il locale è il classico negozio con area commerciale e retro abitativo con separazione tra le due aree.
Il contratto descrive chiaramente la locazione dell'area commerciale e quella ad uso abitativo con dettaglio catastale. Il contratto è d tipo uso commerciale 6+6 con pertinenza abitativa.
Nel contratto non è stata data autorizzazione per apportare alcuna modifica interna ma è stato definito in fase pre-contrattuale.
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Nel contratto non è stata data autorizzazione per apportare alcuna modifica interna ma è stato definito in fase pre-contrattuale.

Significa che in contratto non è stata data l'autorizzazione ad apportare modifiche ma in sede di pre contratto si, in definitiva ha l'autorizzazione o no.

Non capisco come il tecnico precedente abbia avuto dia in difformita a regolamenti e norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche, o forse ha dichiarato interventi che poi in realtà ne sono stati realizzati altri?

Scusa il prolungare delle domande ma questo è allo scopo di capure meglio la situazione per darti un consiglio più consono.

Ciao salves
 

nnever66

Membro Attivo
Significa che in contratto non è stata data l'autorizzazione ad apportare modifiche ma in sede di pre contratto si, in definitiva ha l'autorizzazione o no.

Non capisco come il tecnico precedente abbia avuto dia in difformita a regolamenti e norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche, o forse ha dichiarato interventi che poi in realtà ne sono stati realizzati altri?

Scusa il prolungare delle domande ma questo è allo scopo di capure meglio la situazione per darti un consiglio più consono.

Ciao salves

L'inquilino è entrato nei locali dove prima (per 60 anni) vi era un negozio di parrucchiere per donna. Il contratto non determina la possibilità di determinati lavori ma tali lavori sono stati accordati in sede di pre-contratto. Il professionista incaricato ha presentato DIA l'anno scorso ad Aprile con disegni e progetti relativi a quanto necessario per l'apertura dell'attività di estetista. In seguito l'inquilino ha ricevuto permesso di apertura. Non riesco a capire come sia stato possibile eludere la componente barriere architettoniche se non tramite omessa dichiarazione. A meno che ci sia la possibilità di svincolarsi dalla legge in quanto l'edificio risale al 1886 e per apportare le modifiche per eliminare le barriere architettoniche (i tre gradini) si debbano operare lavori decisamente invadenti sulla struttura dell'edificio (larghezza porta accesso negozio in muro portante - larghezza androne di fronte alla porta del negozio - porta a doppio battente con apertura interna del negozio - ecc.)
 

salves

Membro Assiduo
Professionista
Verifica cosa ha chiesto al comune il conduttore per capire come non è stato chiesto a lui quello che hanno chiesto a te.

La cosa mi appare molto strana tranne che non ho ben letto qualche passaggio o ne hai tralasciato qualcuno che reputi ininfluente alla situazione creatasi.

Ciao salves
 

nnever66

Membro Attivo
Il problema è stato risolto da parte del conduttore che ha costruito una pedana amovibile da utilizzare in caso di disabili, inoltre è stato apposto all'esterno dell'edificio un pannello con campanello senza fili con cartello segnaletico per disabili.
 

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