Seth

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Se un appuntamento si vende nel mese di luglio, a chi spetta pagare la rata condominiale ordinaria di luglio? Venditore o acquirente?
Dipende dal giorno del rogito?

Domanda simile per la TARI con una rata in scadenza a luglio.
 

basty

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Alla prima dovete accordarvi: comunque a consuntivo saranno addebitati ad ognuno i mesi usufruiti, scalando gli acconti ricevuti. Domanda inutile.

Sulla seconda, la tari è una cartella personale, e solitamente non si interrompe istantaneamente: di solito prosegue per un paio di mesi dopo comunicazione disdetta
 

uva

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Per quanto riguarda la TaRi, la decorrenza è bimestrale ma si tiene conto della data in cui è iniziato il possesso dell'immobile (non quella della comunicazione, che si deve presentare entro i 90 giorni successivi).

Quindi se l'appartamento viene venduto a luglio, il bimestre luglio+agosto è a carico del venditore; quelli successivi a carico dell'acquirente.
Entrambi devono presentare la dichiarazione (di cessazione e iniziale) entro 90 giorni dall'inizio del possesso dell'immobile, ossia dalla data del rogito.

Questo è quanto prevede il Regolamento TaRi del mio Comune.
 

Seth

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Alla prima dovete accordarvi: comunque a consuntivo saranno addebitati ad ognuno i mesi usufruiti, scalando gli acconti ricevuti. Domanda inutile.

Risposta inutile. :p
Ovvio che “a consuntivo saranno addebitati ad ognuno i mesi usufruiti, scalando gli acconti ricevuti.”
Ma per vendere c’è bisogno dell’ attestazione di regolarità dei pagamenti rispetto al preventivo, quindi devo sapere già ora se mi spetta pagare luglio oppure no, oppure solo una quo in rapporto ai giorni, nel caso la vendita avvenga nel mese dì luglio.
Chiederò naturalmente all’amministratore, ma mi interessava sapere se esiste un criterio di legge o di prassi, salvo accordi diversi.
In ipotesi mi sembrano possibili tre strade, ditemi voi qual è più sensata.
A. Attribuire l’onere dell’intero mese a chi ha il possesso per il maggior numero di giorni nel mese (ma se è 15 e 15?)
B. Ripartire la rata esattamente in base al numero dei giorni di possesso.
C. Fare riferimento a un giorno arbitrario, per esempio chi possiede l’immobile nel primo giorno del mese.
 

basty

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Forse sono stato troppo brusco, ma permettimi di ritenere piuttosto campato per aria il tuo criterio.

Le rate di acconto stabilite, che non so se mensili o altro, non sono riferibili a spese relative al periodo stesso: sono solo scaglionate lungo l'anno per distribuire l'onere. Supponiamo che l'anno gestionale parta da settembre ad agosto: nella realtà capita che l'80% delle competenze condominiali, riguardi il primo semestre di gestione per via del riscaldamento, quindi può benissimo significare che la rata di luglio vada ancora a coprire quanto dovuto per il periodo antecedente al rogito: lo saprai solo quando l'amministratore farà la chiusura dei conti.

Il criterio finale che l'amministratore adotterà terrà certamente conto della data del rogito, ma non farà riferimento alla rata, bensì al totale spese a consuntivo.
 

uva

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Ripartire la rata esattamente in base al numero dei giorni di possesso.
Mi risulta che questa sia la soluzione adottata in genere dagli amministratori di condominio.

L'amministratore calcola la quota di spese a carico del venditore fino alla data del rogito che gli è stata comunicata preventivamente, da cui vengono dedotti gli acconti già versati.
Se il venditore è a debito paga la differenza al condominio.
Se invece è a credito (a me è capitato perché avevo pagato la seconda delle tre rate del preventivo, che scadeva pochi giorni prima della vendita) il giorno del rogito regolerà il saldo con l'acquirente.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
non farà riferimento alla rata, bensì al totale spese a consuntivo.
Ciò non è possibile se il consuntivo viene approvato dall'assemblea condominiale successivamente al rogito.

Purtroppo è un problema che si presenta sovente: oggi Tizio vende un appartamento a Caio. L'amministratore fa i conteggi in base al periodo di possesso di Tizio, al preventivo già approvato dall'assemblea, alle rate già pagate da lui.
Quando (dopo molte settimane/mesi) redige il consuntivo, il saldo che ne risulta viene attribuito a Caio che è proprietario e partecipa all'assemblea in cui quel consuntivo viene discusso e approvato.
 

uva

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Chiederò naturalmente all’amministratore,
Un problema di cui io come venditore ho dovuto discutere con l'amministratore del condominio è il Fondo cassa.

L'argomento era stato approfondito in questo thread:

Se ne parli col tuo amministratore sarei curiosa di sapere come ritiene di regolarlo!
 

basty

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non farà riferimento alla rata, bensì al totale spese a consuntivo.

Ciò non è possibile se il consuntivo viene approvato dall'assemblea condominiale successivamente al rogito.


B. Ripartire la rata esattamente in base al numero dei giorni di possesso.
Mi risulta che questa sia la soluzione adottata in genere dagli amministratori di condominio.
Ti risulta male, almeno spero. Seth ha scritto “ripartire la rata”…
La rata non ha alcuna relazione con le reciproche competenze.

ammesso che l’amministratore non possa stimare la quota finale a consuntivo che verrà disponibile dopo il rogito ( ma potrebbe benissimo essere concordato un deposito in attesa di un consuntivo reale), ripartirà il preventivo tenendo conto degli acconti, come più o meno hai scritto subito dopo.

Giusto per togliere il pelo dall’uovo
 

uva

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Seth ha scritto “ripartire la rata”
Ho inteso che @Seth sta chiedendo come ripartire la quota spese condominiali tra lui venditore e il suo acquirente.
In quanto ha precisato:
saranno addebitati ad ognuno i mesi usufruiti, scalando gli acconti ricevuti.”


Confermo la mia risposta:
L'amministratore calcola la quota di spese a carico del venditore fino alla data del rogito che gli è stata comunicata preventivamente, da cui vengono dedotti gli acconti già versati.
Se il venditore è a debito paga la differenza al condominio.
Se invece è a credito (a me è capitato perché avevo pagato la seconda delle tre rate del preventivo, che scadeva pochi giorni prima della vendita) il giorno del rogito regolerà il saldo con l'acquirente.

e in particolare sottolineo che è possibile fare i conteggi in base al consuntivo (come anch'io preferirei) soltanto se esso è già stato predisposto e approvato prima del rogito.
In mancanza di un consuntivo approvato, l'amministratore si basa sul preventivo.

Dopo il rogito il venditore (non essendo più condòmino) non ha più alcun rapporto col Condominio. Quindi se volesse regolare il saldo, derivante dal consuntivo approvato, dovrebbe rivolgersi all'acquirente.
Spesso il venditore non viene neppure a conoscenza del consuntivo perché giustamente l'amministratore non gli invia più alcuna documentazione, salvo accordi particolari.
 

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