Adriatico22
Membro Attivo
Buongiorno,
un paio di anni fa ho acquistato un appartamento presso uno stabile in fase di ristrutturazione, ma per diversi motivi non mi ci sono mai trasferito. Circa un anno fa ho trovato un acquirente per l'alloggio, il quale si impegnava ad accollarsi il mio mutuo e riconoscermi le rate già versate.
Detto questo, ci si incontra davanti ad un notaio e si firma un compromesso che metteva per iscritto quanto convenuto - ovvero che egli accettava di acquistare l'appartamento nello stato di fatto e di diritto in cui questo si trovava e a sottoscrivere l'atto di compravendita entro 6 mesi dalla data della stipula del compromesso. Durante tale periodo si impegnava a rimborsarmi le rate del mutuo e a trasferirsi all'interno dell'appartamento e così infatti è stato. Per ben due volte poi la data per la stipula dell'atto è stata poi rimandata su richiesta dell'acquirente.
A pochi giorni dall'ennessima data fissata per l'atto, mi trovo a inviare un telegramma dicendo che qualora dovessero non presentarsi presso il notaio, avrei provveduto al recupero dell'immmobile.
Oggi mi scrivono minacciando di ritenermi responsabile (in solido con l'amministratore di condominio) di inadempienza contrattuale con ipotesi di truffa poichè ascensore, riscaldamento e antenna TV non sono ancora stati installati all'interno dello stabile (che è ancora in fase in ristrutturazione) e dunque si ritengono svincolati dallo stipulare l'atto sino a quando questi non verranno installati.
Come dovrei comportarmi? L'aver specificato che l'acquisto avveniva nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava il bene non dovrebbe liberarmi da eventuali responsabilità? Tra l'altro l'acquirente abita già all'interno del condominio da circa un anno - non avrebbero dovuto lamentarsene comunque prima di eventuali mie inadempienze?
Ringrazio anticipatamente per le vostre risposte
un paio di anni fa ho acquistato un appartamento presso uno stabile in fase di ristrutturazione, ma per diversi motivi non mi ci sono mai trasferito. Circa un anno fa ho trovato un acquirente per l'alloggio, il quale si impegnava ad accollarsi il mio mutuo e riconoscermi le rate già versate.
Detto questo, ci si incontra davanti ad un notaio e si firma un compromesso che metteva per iscritto quanto convenuto - ovvero che egli accettava di acquistare l'appartamento nello stato di fatto e di diritto in cui questo si trovava e a sottoscrivere l'atto di compravendita entro 6 mesi dalla data della stipula del compromesso. Durante tale periodo si impegnava a rimborsarmi le rate del mutuo e a trasferirsi all'interno dell'appartamento e così infatti è stato. Per ben due volte poi la data per la stipula dell'atto è stata poi rimandata su richiesta dell'acquirente.
A pochi giorni dall'ennessima data fissata per l'atto, mi trovo a inviare un telegramma dicendo che qualora dovessero non presentarsi presso il notaio, avrei provveduto al recupero dell'immmobile.
Oggi mi scrivono minacciando di ritenermi responsabile (in solido con l'amministratore di condominio) di inadempienza contrattuale con ipotesi di truffa poichè ascensore, riscaldamento e antenna TV non sono ancora stati installati all'interno dello stabile (che è ancora in fase in ristrutturazione) e dunque si ritengono svincolati dallo stipulare l'atto sino a quando questi non verranno installati.
Come dovrei comportarmi? L'aver specificato che l'acquisto avveniva nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava il bene non dovrebbe liberarmi da eventuali responsabilità? Tra l'altro l'acquirente abita già all'interno del condominio da circa un anno - non avrebbero dovuto lamentarsene comunque prima di eventuali mie inadempienze?
Ringrazio anticipatamente per le vostre risposte