U

User_29045

Ospite
Io non sono iscritto all'Inarcassa perché sono lavoratore dipendente di azienda privata, e non ho altre fonti di reddito professionale.

Quindi credo che nel mio caso la tua sentenza non si assolutamente applicabile.

Paradossalmente, se avessi iniziato a studiare nel 1999 anziché nel 1990, mi avrebbero riconosciuto l'agevolazione: hanno premiato i tardoni.

Mah.
 
U

User_29045

Ospite
Ciao, anche il mio periodo di studi è precedente al 1995 quindi mi interesserebbe... ma chi è l'interlocutore, l'INPS direttamente?

La data spartiacque è il 1° Gennaio 1999, data in cui è entrato a regime il SISTEMA CONTRIBUTIVO per il calcolo della pensione.

Avendo tu - come me! - iniziato e terminato gli studi prima del 1999 (come immagino senza presunzione di esattezza), puoi solo pagare il riscatto col vecchio sistema e portare in deduzione il totale annuo pagato.

Se hai iniziato prima del 1999 gli studi, e hai terminato dopo il 1999 gli studi stessi, puoi riscattare con agevolazione la parte dal 1° Gennaio 1999 in poi, e senza agevolazione la parte prima del 1° Gennaio 1999.

Per domande o dubbi particolari, ti consiglio di scrivere privatamente una email a Patrizia, all'indirizzo email indicato alla fine di questo articolo:


Appena sarà possibile ti risponderà pubblicamente, se il tuo caso è d'interesse generale.
 
U

User_29045

Ospite
Beh, insomma la signora Patrizia ti ha dato una risposta in parte positiva. Avrai comunque un risparmio fiscale in percentuale elevato in quanto l'onere dedotto inciderà per l'aliquota marginale sul reddito, più è alto il reddito più risparmi con il limite del 43%).
La notizia negativa può essere data dall'ammontare delle rate calcolate con la riserva matematica....e dulcis in fundo avrai un effetto positivo sull'ammontare della pensione.

Ho fatto bene i calcoli, nel mio caso il valore del riscatto è 66.000 Euro e non 50.000, bene diceva la Signora Patrizia che scriveva che non ci metteva la mano sul fuoco, il valore 66.000 e' invece corretto nel mio caso, ed esce dal SIMULATORE ufficiale sull'area riservata di www.inps.it al quale consiglio a tutti di fare riferimento per avere un riscontro concreto.

Anche rateizzando 66.000 in 5 anni (60 rate), porterei in deduzione circa 13.200 Euro l'anno. Ma già senza riscatto laurea ho i recuperi IRPEF per ristrutturazione edilizia e i recuperi spese sanitarie che quest'anno mi danno diritto a 5.000 Euro (non è un errore di battitura, diconsi cinquemila/00 euro), quindi se porto in deduzione di sicuro vado a cadere nell'incapienza IRPEF. Insomma, la coperta e' sempre lunga uguale, che la tiri verso destra o verso sinistra! :)

Mia madre mi sconsiglia vivamente di pagare 66.000 Euro.

Devo fare due conti perché comunque cadere nell'incapienza mi scoccia veramente (*)



(*) Cadere nell'incapienza IRPEF (parlo per i non esperti) significa che si tenta di recuperare un'IRPEF più elevata di quella effettivamente pagata. Ovviamente ciò non è possibile. Se pago 7500 Euro d'IRPEF l'anno, il massimo che posso recuperare è 7500 Euro, tutto il resto va perso, anche se mi spetterebbe di diritto, a causa - appunto - dell'incapienza IRPEF.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Nel mio caso essendo iscritto all'Albo ed alla Cassa professionali dal 1974, intervengo con i due metodi di conteggio. Ma il problema che ho dovuto affrontare è che per 6 anni per un errore di conteggio del mio commercialista sull'importo annuale dovuto ho versato dalle 50.000 alle 150.000 lire in meno e sebbene il sollecito ricevuto e poi girato allo stesso ragioniere è rimasto senza esito. Questo fatto non mi ha permesso di sanare nei tempi dovuti e quando recentemente ho fatto la richiesta di pensione mi è stato richiesto di integrare piccole differenze nel corso della mia storia contributiva. Per questi 6 anni non è stato possibile perché per loro qui contributi erano "riserva matematica", in altre parole non potevo pagare né interessi, né sanzioni e se avessi voluto conteggiare anche quegli anni avrei dovuto pagare 8.000 € per ogni anno ed i soldi precedentemente versati, "riserva matematica" se li intascava la Cassa Nazionale senza neanche ringraziarmi. Con la sentenza che ho postato questa anomalia è stata eliminata con grande soddisfazione di tutti gli iscritti.
 

algoritmogoloso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ho fatto bene i calcoli, nel mio caso il valore del riscatto è 66.000 Euro e non 50.000, bene diceva la Signora Patrizia che scriveva che non ci metteva la mano sul fuoco, il valore 66.000 e' invece corretto nel mio caso, ed esce dal SIMULATORE ufficiale sull'area riservata di www.inps.it al quale consiglio a tutti di fare riferimento per avere un riscontro concreto.

Anche rateizzando 66.000 in 5 anni (60 rate), porterei in deduzione circa 13.200 Euro l'anno. Ma già senza riscatto laurea ho i recuperi IRPEF per ristrutturazione edilizia e i recuperi spese sanitarie che quest'anno mi danno diritto a 5.000 Euro (non è un errore di battitura, diconsi cinquemila/00 euro), quindi se porto in deduzione di sicuro vado a cadere nell'incapienza IRPEF. Insomma, la coperta e' sempre lunga uguale, che la tiri verso destra o verso sinistra!

Mia madre mi sconsiglia vivamente di pagare 66.000 Euro.

Devo fare due conti perché comunque cadere nell'incapienza mi scoccia veramente (*)



(*) Cadere nell'incapienza IRPEF (parlo per i non esperti) significa che si tenta di recuperare un'IRPEF più elevata di quella effettivamente pagata. Ovviamente ciò non è possibile. Se pago 7500 Euro d'IRPEF l'anno, il massimo che posso recuperare è 7500 Euro, tutto il resto va perso, anche se mi spetterebbe di diritto, a causa - appunto - dell'incapienza IRPEF.

visto che hai 47 anni e rientri nel riscatto di laurea classico e non agevolato, non ti conviene aspettare di concludere i 10 anni di recupero IRPEF per ristrutturazione e poi procedere con il riscatto di laurea? ovviamente dipende sempre dagli anni che ti rimangono per recuperare tutto. sarebbe un peccato perdere tutto per incapienza.
 
U

User_29045

Ospite
visto che hai 47 anni e rientri nel riscatto di laurea classico e non agevolato, non ti conviene aspettare di concludere i 10 anni di recupero IRPEF per ristrutturazione e poi procedere con il riscatto di laurea? ovviamente dipende sempre dagli anni che ti rimangono per recuperare tutto. sarebbe un peccato perdere tutto per incapienza.

In realtà avendo parecchi immobili sul gruppone, è tutto un recupero IRPEF, quindi immagino che l'incapienza prima o poi la incontrerò.
Il calcolo esatto classico - visto che per quanto mi riguarda è l'unico possibile - dice che devo pagare 66.000 Euro.
Mi mancano vent'anni (attualmente, salvo modifica alla legge! Lavoro da vent'anni) per la pensione, mi conviene stare con le braccine ferme.
Avessi risparmiato il 50% ci avrei fatto un pensierino, ma visto che morirò il giorno dopo che sarò andato in pensione, mi conviene tenermi i soldi.
Dispiace sottolineare che questa legge è fatta male e che molta gente a mio avviso si troverà nella mia condizione: dover recuperare 5 anni di laurea quando non vigeva il sistema contributivo.
 
U

User_29045

Ospite
La verità assoluta comunque è un'altra ancora: il riscatto della laurea va richiesto nei primissimi anni di lavoro, meglio ancora appena iniziate a lavorare. Più lo stipendio è basso e più l'età è bassa, minore sarà l'onere per il riconoscimento dei massimo 5 anni impiegati per laurearsi.
Dopo vent'anni di lavoro, come vedete, l'onere è davvero pesantuccio da sostenere, senza poter fruire delle ghiotte agevolazioni di recente istituzione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Va considerato il fatto che prima paghi il riscatto, meno probabilità hai di poterne godere per le probabilità di vita.
 
U

User_29045

Ospite
Va considerato il fatto che prima paghi il riscatto, meno probabilità hai di poterne godere per le probabilità di vita.

Hai ragione, le tavole di sopravvivenza parlano chiaro. E' come se facessi una scommessa su me stesso, pagando, oggi, 66.000 Euro. Chi mi garantisce che tra vent'anni sarò ancora vivo?? Ne avrei quasi 68, ma comunque non me lo garantisce nessuno!!!!!
La probabilità di esistenza in vita è condizionata non solo dal sopravvenire di malattie, ma anche da eventi infausti, come gli incidenti. Non me la sento di scommettere per vent'anni.
Meglio allora aspettare che mi mancano 5 anni per la pensione, e casomai fra 15 anni faccio la mattata.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Mi mancano vent'anni (attualmente, salvo modifica alla legge! Lavoro da vent'anni) per la pensione, mi conviene stare con le braccine ferme.
Avessi risparmiato il 50% ci avrei fatto un pensierino, ma visto che morirò il giorno dopo che sarò andato in pensione, mi conviene tenermi i soldi.
Riflettiamo sul fatto che tutto i nostri, di mariti e padri, contributi versati alla cassa pensione, sarà goduto generalmente dai superstiti: vedove, figli minori o invalidi.
 

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