basty

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Premesso che condivido occorra comparare mele con mele e cavoli con cavoli, che sia bene accertarsi che quanto dichiarato in targa corrisponda al vero, e sia raccomandabile un corretto dimensionamento, non capisco però perchè in caso di sostituzione si anteponga la indispensabilità di un ri-dimensionamento.

Assumendo che la precedente caldaia avesse una potenzialità di 30 kWh, e l'ambiente risultasse confortevole, rimpiazzarla con dispositivo di identica potenzialità ma superiore rendimento sarebbe perfettamente lecito.

Solo se ci si pone come obiettivo un ulteriore risparmio, avrà senso rivalutare superfici, volumi, esposizione, posizione, forma ecc, ma anche possibilità di qualificazione energetica per migliorare la prestazione energetica dell'edificio, e alla fine riprogettare dimensionamento impianto e interventi di coibentazione.
 

Daniele 78

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Premesso che condivido occorra comparare mele con mele e cavoli con cavoli, che sia bene accertarsi che quanto dichiarato in targa corrisponda al vero, e sia raccomandabile un corretto dimensionamento, non capisco però perchè in caso di sostituzione si anteponga la indispensabilità di un ri-dimensionamento.

Assumendo che la precedente caldaia avesse una potenzialità di 30 kWh, e l'ambiente risultasse confortevole, rimpiazzarla con dispositivo di identica potenzialità ma superiore rendimento sarebbe perfettamente lecito.

Solo se ci si pone come obiettivo un ulteriore risparmio, avrà senso rivalutare superfici, volumi, esposizione, posizione, forma ecc, ma anche possibilità di qualificazione energetica per migliorare la prestazione energetica dell'edificio, e alla fine riprogettare dimensionamento impianto e interventi di coibentazione.
Se ti arrivassero 3 preventivi con 3 caldaie no solo di marca diversa ma con 3 potenzialità completamente diverse, capisci bene che diventa molto difficile valutare (per chi non è del settore) quale sia la potenzialità corretta.

Poi uno può scegliere comunque quello che vuole, ma non è assolutamente detto che il preventivo con la potenzialità data e differente sia quello che da un miglior rapporto costo-beneficio.

Poi l'esperienza mi insegna che NON essendoci una cultura sul risparmio energetico in Italia, (che va oltre al prezzo più basso) spesso si va incontro anche al rischio di prendersi la SOLA, non solo magari uno con dei dati più certi tra le mani (costi e tempi di ritorno) inizia a valutare i preventivi che arrivano non solo per l'economicità (il prezzo più basso) ma inizi a valutare sull'offerta economicamente più vantaggiosa (rapporto costo-beneficio più elevato).

Tra l'altro visto che il 31/12/2016 c'è anche l'obbligo della contabilizzazione per tutti i condomini con riscaldamento centralizzato Obbligo della Contabilizzazione del Calore e siccome quasi sempre c'è una diagnosi energetica elle spalle appunto per dimensionare correttamente ripartitori e contabilizzatori, non sarebbe male estenderla all'edificio intero in modo da poter valutare effettivamente e concretamente eventuali migliorie da punto di vista energetico!
Il che non sarebbe poi tanto male, sbaglio forse?
 

Daniele 78

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Assumendo che la precedente caldaia avesse una potenzialità di 30 kWh, e l'ambiente risultasse confortevole, rimpiazzarla con dispositivo di identica potenzialità ma superiore rendimento sarebbe perfettamente lecito.
Assolutamente si, ma chi te lo dice che già il precedente dimensionamento non fosse eccessivo? Un tempo tutti gli impianti termici venivano abbondantemente sovradimensionati.

Una caldaia però sovradimensionata che "gira piano" rende poco e consuma tanto in rapporto al calore che produce! Ecco perchè ho parlato di dimensionamenti, oggi obbligatori dal dlgs .192/2005 e ss. per i nuovi edifici o per le ristrutturazioni di edifici con superfici sopra i 1000 m².
 

basty

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Tra l'altro visto che il 31/12/2016 c'è anche l'obbligo della contabilizzazione per tutti i condomini con riscaldamento centralizzato Obbligo della Contabilizzazione del Calore e siccome quasi sempre c'è una diagnosi energetica elle spalle appunto per dimensionare correttamente ripartitori e contabilizzatori, non sarebbe male estenderla all'edificio intero in modo da poter valutare effettivamente e concretamente eventuali migliorie da punto di vista energetico!
Il che non sarebbe poi tanto male, sbaglio forse?

Posso sommessamente dire, ... che trovo un pò di confusione?
1) Se non ricordo male, il tipo che ha piazzato la caldaia Beretta credo proprio parlasse di riscaldamento autonomo, non di centralizzato condominiale.
2) Mi dovresti poi spiegare cosa si debba dimensionare nei ripartitori.
3) la diagnosi energetica certamente dovrebbe riguardare l'intero edificio: e ben vengano proposte migliorative e relazioni sui costi/benefici correttamente valutati
 

basty

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Una caldaia però sovradimensionata che "gira piano" rende poco e consuma tanto in rapporto al calore che produce! Ecco perchè ho parlato di dimensionamenti, oggi obbligatori dal dlgs .192/2005 e ss. per i nuovi edifici o per le ristrutturazioni di edifici con superfici sopra i 1000 m².
Appunto: non obbligatori in caso di manutenzione straordinaria di piccole u.i. a riscaldamento autonomo.
Certo che se si cambia apparecchio, può essere molto opportuno valutare tutte le opportunità: ma sempre rimanendo su un piccolo impianto autonomo, non è che poi si può comprare una caldaia con potenze limitate al bilancino secondo progetto. Si compra comunque una caldaia murale comemrciale, di cui sono disponibili tagli standard.

Fuori discussione invece la convenienza, e magari l'obbligatorietà, se parliamo di unità termiche centralizzate di un condominio.
 

Daniele 78

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Posso sommessamente dire, ... che trovo un pò di confusione?
Non c'è problema ti rispondo:
1) Il ragionamento che ho fatto è corretto e ci sta sul calcolo del dimensionamento dell'impianto termico (qualsiasi).
Sul impianto privato puoi valutare o meno piccolo problema la sostituzione di un generatore di caldaia (anche se hai fatto l'APE ed è in corso di validità) di fattolo annulla in quanto cambi i parametri energetici della generazuion e di calore (influisci sui consumi ed influisci e può influire anche sulla classe energetica dell'immobile).
Siccome sono solito non inventarmi nulla ecco i casi che comportano un rifacimento dell'APE anche quando non scaduta: Attestato di Prestazione Energetica quando aggiornarlo?

2) I ripartitori vengono montati insieme alle valvole termostatiche, essi fanno parte del rendimento di distribuzione dell'impianto (viene considerato ai fini energetici) e comporta comunque un cambiamento nel rendimento complessivo degli impianti.
A tal proposito ricordo le voci sui programmi di calcolo che richiedono sia la tipologia dell'impianto (caloriferi o pannelli radianti) e materiali dei caloriferi (ghisa, acciaio, alluminio)...la presenza anche di valvole termostatische e o ripartitori
tutti questi elementi apportano benefici energetici a tutto l'impianto

3) La diagnosi è nient'altro che una certificazione ben più approfondita e misurata dove vengono (o dovrebbero essere prese come misura) non solo le bollette energetiche ma le misure a termocamere o i blower door test.
 

basty

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Adesso non riesco a seguirti.

1) I ripartitori sono elementi di contabilizzazione (diciamo di misura): non ha senso ritenere che modifichino le performances dell'impianto
2) Vero piuttosto, ma è cosa diversa, che vadano opportunamente scelti in funzione della tipologia degli elementi radianti e relativo materiale: questo ovviamente si acquisirà con un sopralluogo adeguato ai luoghi, ma nulla ha a che vedere con il dimensionamento e performance dell'impianto termico. Semmai qualifica la definizione di quanto serve per attrezzarsi per la contabilizzazione
3) Non ho mai messo in dubbio che con la sostituzione della caldaia,o altri interventi che impattano sulle caratteristiche termiche, venga a decadere la APE esistente, che occorrerebbe rifare.
 

Daniele 78

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Poi se nel caso di @Chery c'è stato un risparmio sono più che contento ma non ciò NON vuol assolutamente dire che sia stato il modo più corretto di procedere, questo per avere non solo dei risultati migliori sulla caldaia ma eventuali informazioni ulteriori che vanno sempre a beneficio dell'utente (può veramente decidere in piena libertà ma anche con cognizione di causa) quali interventi fare e se è il caso di farli.

Difficilmente senza queste informazioni uno potrebbe pensare anche solo lontanamente di addentrarsi in una giungla di dati e sigle che poi tradotte sono il rendimento prestazionale dell'edificio o dell'unità immobiliare!
 

Daniele 78

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1) I ripartitori sono elementi di contabilizzazione (diciamo di misura): non ha senso ritenere che modifichino le performances dell'impianto
No, influiscono sul rendimento di regolazione (non di distribuzione) proprio perché vengono montati e devono lavorare insieme alle valvole termostatiche (altrimenti non funzionano) e permettono assieme ai crotermostati di controllare la temperatura ambiente
 

Allegati

  • ediltek_soluzioni_impianti.pdf
    580,7 KB · Visite: 28

Daniele 78

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Ecco alcuni video che spiegano l'obbligo di contabilizzazione (ripartitori) e termoregolazione (valvole termostastiche):
(questa la spiegazione generale)
questa invece la spiegazione tecnica:
 

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