Dimaraz

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Io mi sono riferita alla sentenza citata prima, per me non dimostra "rifiuto eredi=ammissione" .
In queste appena postate (leggendo velocemente) mi pare si parli più di rifiuto dell'interessato, che di quello dei suoi eredi , e anche un eventuale indirizzo non è una legge

La prma sentenza era la più recente e più specificatamente rispondente alla questione di questo topic...ma se rileggi il punto di origine scoprirai che forse non avevi prestato sufficente attenzione:

Il ns rifiuto a sottoporci al prelievo per il giudice equivaleva ad ammissione (capita sempre anche nei casi in cui i presunti padri si rifiutano di sottoporsi) e l avvocato non ce l ha detto, ci ha " menato x l aia" finche' l abbiamo " scoperto"

Già @sale e pepe si riferiva ad una casistica riguardante il "riconoscimento del genitore" casistica ben più ampia (per ovvie ragioni) dove è indirizzo consolidato "l'assioma":
rifiuto esame= ammissione/attribuzione paternità.
E indirizzo non significa che sia Legge (potrebbe diventarlo in futuro).

Che la cosa possa essere facilmente "traslata" nella cause con argomento "riconoscimento postumo ai fini ereditari" è ovvio e pacifico .
Gli "eredi" che contestano tale "ricerca della verità" non hanno scusanti valide per negare si faccia chiarezza .

Quando mi riferivo alla "statistica" (non scambiarmi per chi non la comprende) ...era unicamente per "riassumere" che se trovi solo riscontri (sentenze) che avvalorano la tesi iniziale allora sei difronte ad un "postulato/teorema/dogma"
 
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Dimaraz

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Ps.

Cremare il de cuius in pendenza del procedimento per il riconoscimento della sua paternità forse ha un peso

La "cremazione" avrà sicuramente incentivato la predisposizione dei Giudici a dare torto a quanti hanno agito pensando di far sparire le tracce...ma per rilevare un Dna non serve necessariamente avere una "salma". visto che puoi trovare "campioni" nell'abitazione...o nei parenti (caso Bossetti docet).
 

Luigi Criscuolo

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Allora, visto che ogni caso è diverso dall'altro, riassumendo
Lui nato nel 69 nn l ha mai visto nessuno, I nonni morti negli anni 80, il padre morto nel 88
quando il padre naturale è morto lui era maggiorenne, se già sapeva di essere il figlio naturale, doveva farsi avanti per reclamare la sua parte di eredità. La di lui madre, allora vivente, poteva essere una utile teste per dipanare la questione. Invece il signore si è mosso dopo la morte di sua madre. Non si sa quando questa sia avvenuta perché @sale e pepe non l'ha detto.
la voglia di sapere o avere lo ha spinto a chiedere il riconoscimento con l esumazione ma gli altri eredi hanno preferito concedere il proprio dna a mezzo prelievo sangue spontaneo per avere conferme di quanto sosteneva questa persona.
non si sa quando il figlio naturale si sia mosso per il riconoscimento della paternità perché @sale e pepe non l'ha detto, ha scritto solo:
figlio riconosciuto giudizialmente dopo anni dalla morte del padre
Ora va bene che l'azione di riconoscimento della paternità da parte di un figlio è imprescrittibile, tuttavia questo signore, per sapendo chi fosse il suo padre naturale, ha aspettato, a mio avviso, troppo tempo; penso che si sia mosso ampiamente dopo 10 anni dalla morte del padre: diciamo dopo il 1998.
Visto che si teneva informato sulle ns vicende,
 

sale e pepe

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Il ns caso: figlio nato nel 69
Padre morto nell 88
Il figlio si e' fatto "vivo" con una telwfonata ai congiunti nel 2007
I congiunti attoniti nn avendo riscontri hanno atteso che nel 2010 il" parente ritrovato" li citasse x l esumazione
Nel 2012 la sentenza filiazione a mezzo dna dei congiunti
2017 parla di "volere" eredita' senza averla ancora accettata
La di lui madre e' tutt ora vivente
 

sale e pepe

Membro Junior
Proprietario Casa
...ognuno reagisce a proprio modo, per noi al l incredulita' e schok iniziale e subentrata l indignazione perche' lui sapeva e ci "guardava" e dopo tutto questo tempo ha solo pretese da fare senza considerare che con il suo silenzio non ci ha permesso di sentire la verita' e le "ragioni " di ns padre, se ne era consapevole ecc...e che con il suo silenzio si e' garantito la perdita di molti documenti che testimoniano i passivi dell eredita' emersi nei dieci anni successivi alla chiusura della successione con beneficio (per noi non c era ragione di conservare documenti "all infinito")

La legge ci definisce tutti figli e quindi fratelli ma per esperienza dico che ho 2 fratelli con cui ho condiviso e condivido la vita nel bene e nel male e lui e' l altro " figlio di mio papa'", ....paradossalmente se il dna avesse certificato che uno dei fratelli con cui ho convissuto non fosse tale, nulla nel rapporto e negli "interessi" sarebbe cambiato.
 

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