raoulmax

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Proprietario Casa
se l'umidità di risalita si manifesta sulla maggior parte delle strutture (pilastri, muri e pavimenti) sia condominiali che private o si tratta di una consistente e perdurante perdita di una tubazione oppure dipende dalla insufficiente posa di un vespaio che tenga aerato la fondazione.
Bisogna fare dei controlli per vedere se ci sono perdite nelle tubazioni di adduzione di acqua potabile controllando se il contatore condominiale continua a girare nonostante nessuno prelevi acqua; bisogna fare delle ispezioni televisive sugli scariche per vedere se ci sono delle rotture. I proprietari delle tubazioni che hanno le perdite pagheranno i danni causati.
Una volta appurato che il terreno di fondazione non è stato saturato da delle perdite bisogna capire se c'è, e come è fatto, il vespaio eseguendo dei saggi.
Il vespaio serve per mantenere aerate le fondazioni e per interrompere il contatto tra le fondazioni ed il terreno in posto.
Per eliminare l'umidità di risalita sui muri si usa tagliarli ed inserire una guaina impermeabile per creare una barriera; mentre sui pavimenti si usa installare un vespaio aerato con elementi (casseri) a perdere; sulle strutture portanti a volte si fanno degli interventi in sottomurazione per tratti lunghi al massimo 1,5 metri per non compromettere la stabilità del fabbricato. Ovviamente poi si dovranno mettere degli intonaci con alta capacità deumidificante.
In alternativa a questi sistemi invasivi c'è chi propone dei sistemi elettromagnetici da applicare sui muri (sono delle scatolette) che creando un campo magnetico contrario alla polarità della molecola dell'acqua la scindono in idrogeno ed ossigeno. Questi sistemi ovviamente vanno tenuti per sempre accesi perché vanno a corrente.
Se la causa dell'umidità di risalita è il vespaio la riparazione della causa ed il pagamento dei danni alle proprietà private sono a carico del condominio.
Buonasera grazie per la risposta.
Il palazzo è stato ultimato negli anni 70 quindi credo che le tecniche di costruzione riguardo impermiabilizzazione ed aereazione erano scarne o assenti del tutto.
Detto ciò il condomino ritiene che noi dobbiamo partecipare a tutte le spese che ho già citato noi riteniano di dover partecipare solo per il ripristino dei pilastri se fosse vero che i danni sono dovuti ad umidità di risalita.
 

raoulmax

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Se hai letto quel topic (come altri) dovresti già conoscere le risposte che ti si possono dare in via generale.
Se nello specifico ti interessa sapere come è finito l'eventuale "giudizio" all'autore di quel topic puoi solo contattarlo con un messaggio personale ma devi tenere conto che:
-appena sei intervenuto nella discussione @giuseppe37 dovrebbe aver ricevuto una mail che lo informava (o l'ha ricevuta adesso che l'ho "menzionato")..se non è più intervenuto ci sarà un motivo
-dati i tempi della Giustizia la causa potrebbe essere ancora pendente
-di esiti ne puoi trovare a iosa...ma nessuno può assicurarti la corrispondenza con il tuo caso.

In linea generale se il difetto è costruttivo o comunque non determinato da colpe del tuo "vicino" ....essendo i muri perimetrali ed i pilastri di proprietà comune tutto il Condominio dovrà partecipare alla spesa.
Questione diversa su infissi ed arredi.
Buonasera spero che giuseppe37 abbia ricevuto la notifica per poter sapere ulteriori sviluppi
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
noi riteniano di dover partecipare solo per il ripristino dei pilastri se fosse vero che i danni sono dovuti ad umidità di risalita
Il suolo dove sorge l’edificio, al quale fa riferimento l’art. 1117 c.c., è quella porzione di terreno sulla quale poggia l’intero edificio e, immediatamente, la parte infima di esso; pertanto, rientrano in tale nozione l’area dove sono infisse le fondazioni e la superficie sulla quale poggia il pavimento del pianterreno, non anche quest’ultimo (Cassazione civile, sez. II, 28 aprile 2004, n. 8119).
Quindi, secondo me, le spese per rifare o riparare, le travi, i pilastri, i muri delle aree comuni ed il vespaio sotto alla proprietà privata saranno condominiali. Invece i danni sulle murature della proprietà privata, visto il tempo trascorso dalla edificazione del fabbricato (per cui il proprietario ha perso il diritto di rivalersi sul costruttore), saranno a carico del proprietario dell'appartamento.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Certo che è strano che un fabbricato degli anni '70 (i vespai esistevano da tempo) solo ora manifesti i problemi lamentati. Altrimenti se fosse un intervento di manutenzione periodico sarebbe sufficiente comportarsi come fatto precedentemente, salvo voler intervenire per eliminare il problema alla fonte.
 

raoulmax

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Proprietario Casa
Il suolo dove sorge l’edificio, al quale fa riferimento l’art. 1117 c.c., è quella porzione di terreno sulla quale poggia l’intero edificio e, immediatamente, la parte infima di esso; pertanto, rientrano in tale nozione l’area dove sono infisse le fondazioni e la superficie sulla quale poggia il pavimento del pianterreno, non anche quest’ultimo (Cassazione civile, sez. II, 28 aprile 2004, n. 8119).
Quindi, secondo me, le spese per rifare o riparare, le travi, i pilastri, i muri delle aree comuni ed il vespaio sotto alla proprietà privata saranno condominiali. Invece i danni sulle murature della proprietà privata, visto il tempo trascorso dalla edificazione del fabbricato (per cui il proprietario ha perso il diritto di rivalersi sul costruttore), saranno a carico del proprietario dell'appartamento.
Ancora una volta mi ritrovo in linea con la sua linea.
 

raoulmax

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Proprietario Casa
Certo che è strano che un fabbricato degli anni '70 (i vespai esistevano da tempo) solo ora manifesti i problemi lamentati. Altrimenti se fosse un intervento di manutenzione periodico sarebbe sufficiente comportarsi come fatto precedentemente, salvo voler intervenire per eliminare il problema alla fonte.
Il problema si è ripresentato diverse volte nel tempo però il vecchio proprietario ha sempre risolto da sé mentre chi ha acquistato l'immobile da circa un anno sta creando questo parapiglia addirittura minacciando di denunciare lo stato di fatto e di far dichiarara in pericolo la struttura. Cosa che credo inverosimile .
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Chi ha acquistato l'ha fatto nello stato di fatto e diritto in cui l'immobile si trova. Pertanto se era a conoscenza del problema non può pretendere alcunché al condominio e se si fosse manifestato successivamente, potrebbe essere un danno occulto, per cui eventuali danni li deve chiedere al venditore.
L'umidità può dare dei problemi estetici. La struttura è ben difficile che possa essere deteriorata, tranne nel caso di struttura in legno o muratura in mattoni crudi con fango e paglia, i nostri "ladiri", sardi.
 

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