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User_29045

Ospite
Un altro consiglio da amico: tramite legale, fatti verbalizzare che tuo padre ti sta cacciando di casa.

Non potrà revocare la donazione per ingratitudine da parte tua, anzi al contrario sarai tu a potergli rinfacciare che il giorno X del mese Y dell'anno Z, ti ha sbattuto fuori di casa tramite legale.

Tutti, prima o poi, hanno bisogno della filippina che gli cambia il pannolone, ricordalo! Tuo padre ora forte della sua buona salute fa il leone, ma è destinato a diventare pecorella, anagraficamente molto prima di te!
Non farti incastrare dalla revoca della donazione per ingratitudine da parte tua, e fagli verbalizzare tramite legale che ti sta sbattendo fuori di casa.

Se puoi, cerca di dimostrare con gli estratti conto che le bollette le hai pagate. Non serve a nulla, ma documenta tutto.
 
U

User_29045

Ospite
In questo caso , se il padre sposa la compagna, questa , pur essendo il padre solo usufruttuario, alla sua scomparsa ha il diritto di abitazione in base all'art. 540 del codice civile? e se si fino a quando?

Non so risponderti, cado dal pero su questa cosa.
MA E' IMPORTANTISSIMA LA TUA OSSERVAZIONE, spero che un utente preparato ci risponda!!!!!!!!!!!!!
 
U

User_29045

Ospite
Comunque tornando alla revoca della donazione per presunta ingratitudine della figlia verso il padre, facendo le cose fatte per bene, un giorno la figlia potrà tramite legale dire al padre "Vivevo assieme a te e mi hai cacciata via, adesso mi vieni a dire che sono ingrata perché non ti assisto? Ero a 10 centimetri da te e ci hai messo un legale per cacciarmi!"
 
U

User_29045

Ospite
In questo caso , se il padre sposa la compagna, questa , pur essendo il padre solo usufruttuario, alla sua scomparsa ha il diritto di abitazione in base all'art. 540 del codice civile? e se si fino a quando?

Io, per non capire niente, penso che se il padre e l'attuale compagna convolano a giuste nozze, dico che l'articolo 540 del Codice Civile trova applicazione.

Solo che, da ignorante, non capisco come si possa conciliare - in futuro - una figlia proprietaria al 100%, con una "matrigna" che sta nell'immobile per diritto di abitazione, e non dà un centesimo alla figlia.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Vi chiedo come posso difendermi da questo attacco?
se il certificato storico di residenza comprova che tu hai la residenza in quella casa da 15 anni portalo come prova che i tuoi genitori, e quindi tuo padre se era l'unico proprietario, aveva configurato un comodato gratuito verbale e che in virtù di questo non gli devi nulla come affitto. Questa ipotesi è suffragata dal fatto che poi dopo circa 10 anni il proprietario ti ha donato l'appartamento. Per quanto concerne le utenze il discorso è diverso visto il regime di promisquità: un contatore per per due appartamenti (uno al piano terra ed uno al primo piano). Fino a quando tuo fratello non si è installato un contatore autonomo (se l'ha fatto) i costi vanno divisi per il numero degli occupanti.
Tu poi non hai fatto prelievi in concomitanza dei pagamenti delle bollette per sostenere che i consumi relativi all'appartamento che occupi in pratica li hai pagati tu? Chi ha in mano le bollette pagate?
In questo caso , se il padre sposa la compagna, questa , pur essendo il padre solo usufruttuario, alla sua scomparsa ha il diritto di abitazione in base all'art. 540 del codice civile? e se si fino a quando?
no. Il diritto di abitazione nella casa coniugale spetta al coniuge superstite se la casa era di proprietà del coniuge morto; in questo caso il coniuge era usufruttuario e l'usufrutto è un diritto personale che termina con la morte dell'usufruttuario. Se il padre fosse in affitto la nuova moglie avrebbe il diritto di subentrare nel contratto di affitto e quindi di continuare ad abitare la casa, ma questo non è il caso.
Quindi quando morirà il padre la nuova moglie dovrà lasciare l'appartamento a disposizione del pieno proprietario.
 
U

User_29045

Ospite
Quindi quando morirà il padre la nuova moglie dovrà lasciare l'appartamento a disposizione del pieno proprietario.

A meno che l'usufruttuario non tenti la revoca della donazione per ingratitudine. Per questo dico che va messo a verbale con tanto di avvocato, che il padre sta cacciando la figlia. Il padre non può cacciare la figlia nel 2017, e poi lamentarsi perché non riceve cure e assistenza dalla figlia nel 2027.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
La revoca della donazione è più facile a dirla che a farla: sostenere l'ingratitudine è un concetto personale. La revoca della donazione può essere fatta dal donante se il donatario ha commesso nei suoi confronti uno dei reati elencati nei primi 3 dei 5 punti di cui è composto l' Art. 463 (che parla della Indegnità nella successione). Oppure abbia arrecato grave pregiudizio al patrimonio del donante con la propria condotta dolosa, abbia omesso di prestare allo stesso gli alimenti od, infine, si sia reso colpevole di ingiuria grave nei confronti di quest’ultimo.
Allora se il vedovo si è risposato l'onere dell'assistenza spetta in primis alla nuova moglie, poi ai tutti i figli, quindi anche al fratello. Tutti sono tenuti in solido secondo le proprie possibilità e disponibilità economiche famigliari.
 

jolly03

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
X il signor LUIGI CRISCUOLO , le bollette le ha mio padre, io davo la mia parte ma essendo mio padre non mi dava ricevuta di pagamento e io non le ho mai chieste( scema che sono)
 

jolly03

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Un'altra domanda può servire a qualcosa il fatto che sono sullo stato di famiglia di mio padre? Da quando abito nell'appartamento?
 

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