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User_29045

Ospite
No, JERRY48. L'intermediario immobiliare propone una percentuale, alla quale - in fase di emissione fattura - viene naturalmente aggiunta l'IVA pro tempore vigente. Dico "pro tempore vigente" perché ora è 21%, domani chissà.

Quindi un 2% è in realtà un 2*1,21 = 2,42 % (è scusate se è poco!)

Quando nel 1999 comprai prima casa e primo box a Roma, spesi Lire 280.000.000. L'Immobildream (*) chiese il 2%, infatti pagai Lire 6.720.000 a titolo di compenso per intermediazione immobiliare. Se fai il calcolo: Lire 280.000.000 * 2 / 100 = Lire 5.600.000. Aggiungendo il 20% di IVA (nel 1999 era il 20%), abbiamo Lire 6.720.000. Se non mi credi ho ancora la fattura che mi rilasciò l'IMMOBILDREAM.

(*) "Immobildream non vende sogni, ma solide realtà!" :)
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
Giusta riflessione di Silvana e al venditore... attendi la richiesta formale dell'agenzia per contestare...non è detto che agiscano in giudizio a cuor leggero.;) visto anche il contributo unificato da anticipare !
 

chiacchia

Membro Storico
Proprietario Casa
Le prove sono a favore del venditore, ma se un giudice deve giudicare si porrebbe questa domanda: il compratore come è venuto a conoscenza dell'immobile? tramite l'agenzia visitata dalla fidanzata.
a questo punto dovrebbe mentire il compratore asserendo che la sua ex ha visionato l'immobile per conto suo non di entrambi e pur cosi facendo? si ritorna alla domanda di sopra, fermo restante che il vecchio proprietario è in buona fede, ma perchè è riuscito a vendere l'immobile?:fiore:
 
U

User_29045

Ospite
si ritorna alla domanda di sopra, fermo restante che il vecchio proprietario è in buona fede, ma perchè è riuscito a vendere l'immobile?:fiore:

Non mi sembra corretto come ragionamento.

L'ex venditore ha venduto a una persona che CREDEVA non gli avrebbe fatto spendere i soldi della provvigione (+ IVA 21%). Altrimenti non avrebbe venduto a quella persona, ma a un'altra!

Gabetti ha proposto una lista di persone, rogando con le quali, l'ex venditore era condannato a pagare la provvigione.

Tutti coloro che sono fuori lista, non possono condannare l'ex venditore a pagare la provvigione.

Quello che conta è la buona fede del venditore, e soprattutto conta il fatto che il venditore, SE AVESSE SAPUTO CHE C'ERA UN'AGENZIA DI MEZZO, avrebbe cambiato aria velocemente.

Badate bene che qui stiamo parlando di una casa, la provvigione non sono bruscoletti.

Ammettiamo 300.000 Euro di appartamento, e magari mi tengo stretto e non me ne rendo conto.

300.000 * 2% = 6000 Euro

6000 Euro + IVA 21% = 7260 Euro, mica balle!

Il nesso causale ha un peso SOLO SE SIA IL VENDITORE CHE IL COMPRATORE SONO A CONOSCENZA DELL'OBBLIGO DI VERSARE IL COMPENSO PER INTERMEDIAZIONE IMMOBILIARE ALL'AGENZIA.

Poiché il venditore è stato messo all'oscuro, di sicuro si evince la sua buona fede.

Io in queste condizioni non avrei mai venduto, se avessi saputo che c'era di mezzo un'agenzia che mi portava via settemila euro.
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
Avrei una domanda per bolognaprogramma ejrogin perchè vorrei capire meglio e, se possibile, imparare qualcosa. facciamo un esempio A e B fidanzati cercano casa. A che è un chirurgo, impegnato continuamente tra sala operatoria, visite etc che non può, per evidenti motivi interrompere, va DA SOLO a vedere gli appartamenti 1, 2, 3 etc ma, sapendo di non esser reperibile lascia anche il numero di B tramite biglietto da visita. Poi A e B si lasciano. B continua ad aver bisogno di una casa e acquista,tramite altra agenzia o per contatti personali una delle case viste da A. C il venditore nulla sa dei precedenti di B che non compare in alcuna lista, perchè dovrebbe pagare? per i precedenti amorosi di B? e lo stesso B perchè dovrebbe pagare? per il fatto di essersi reso disponibile a fissare gli appuntamenti di A? a questo punto deve pagare anche un'eventuale segretaria di A. é un ragionamento sbagliato? se si mi chiarite l'errore? che poi si trovi un giudice che da ragione a qualcuno in Italia ahimè dimostra solo quanto avere o meno ragione è questione di fortuna non di norme. Io so di un giudice che giudicando due cause di lavoro assolutamente identiche tranne che per il nome dei ricorrenti ha emesso due sentenze diametralmente opposte. a parità ovviamente di normativa vigente...
 

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