Lilla

Nuovo Iscritto
Sto per acquistare un appartamento, nel quale anni fa sono stati fatti dei lavori con regolare denuncia al Comune (ora D.I.A.). Qualora la piantina presentata in Comune non corrisponda esattamente allo stato di fatto (per successive modifiche non denunciate ma non strutturali), ma lo stato di fatto corrisponda invece alla pianta catastale, con regolare aggiornamento catastale, posso fare lo stesso il rogito in cui si dichiara che c'è corrispondenza tra stato di fatto e pianta cata:occhi_al_cielo:stale, visto che poi io a mia volta devo svolgere dei lavori e cambiare nuovamente la disposizione presentando una nuova d.i.a.? Il notaio dice che nell'atto vanno indicati gli estremi dell'atto del Comune, ma anche se non c'è la piantina allegata o questa è "sbagliata" non è rilevante. Cosa mi sapete dire in proposito??
 
L

leontino

Ospite
se ci sono delle irregolarità all'appartamento e se acquisti nello stato di fatto ti accolli anche gli abusi edilizi che dovrai sanare in seguito è importante che la piantina catastale sia conforme a quella assentita dal comune.
 

sermon

Membro Attivo
Professionista
Concordo con la risposta di Leontino, aggiungo che questa considerazione vale a maggior ragione se hai in programma nuovi lavori, se è tutto regolare presenterai una semplice DIA, altrimenti dovrai fare una DIA in sanatoria con aggravio di spese da parte tua. Un consiglio, quando acquistate pretendete sempre che tutto sia in perfetta regola e le eventuali operazioni da fare per regolarizzare il tutto fatele sempre fare al venditore.
Geom. SERMON
 

Lilla

Nuovo Iscritto
Grazie. però mi chiedo se io presento in Comune una dia, partendo dalla piantina allegata alla vecchia dia e facendo le mie modifiche (loro quella del catasto pare non la guardino nemmeno) e poi faccio automaticamente un aggiornamento catastale, incorro in qualche possibile sanzione? Mi hanno detto che catasto e comune viaggiano del tutto indipendenti e che, se io oggi faccio una dia partendo da quella che ha già in mano il Comune e poi faccio l'aggiornamento catastale (che oggi dovrebbe essere automatico) non ci sono problemi....o no?
 
L

leontino

Ospite
le variazioni catastali vanno denunciate entro trenta gironi dalla fine dei lavori, per non incorrere a delle sanzioni di circa qualche decina di euro.
 

sermon

Membro Attivo
Professionista
Quando si presenta una DIA il tecnico deve rappresentare graficamente lo stato di fatto asseverando che ciò corrisponde alla realtà, inoltre deve allegare l'ultima planimetria catastale. Il tecnico comunale dopo aver ricevuto quanto sopra verifica che tutto sia conforme alla documentazione depositata in comune relativa all'immobile. Se queste cose non coincidono, cominciano i problemi, ed il comune prima di tutto blocca la DIA e poi chiede chiarimenti che, in questo caso, corrispondono alla richiesta di una DIA in sanatoria. Dopo l'acquisto la sanatora devi pagarla tu. Spero di essere stato chiaro nella pur sintetica spiegazione.
Geom. SERMON
 

nicola granata

Nuovo Iscritto
ki vende deve dichiarare la rispondenza tra la piantina catastale e lo stato di fatto. Ma deve anke dichiare ke non vi sono abusi edilizi nell'immobile ( legge 47/85 , condono edilizio ) Allora come la mettiamo?. Il problema non è la piantina catastale ( anke xkè il catasto non ha mai kiesto gli estremi delle autorizzazioni comunali , essendo meramente uno strumento fiscale ) , ma è la non rispondenza tra quanto autorizzato dal comune con lo stato di fatto. Bisognerà , a mio parere, munirsi di DIA ( in sanatoria o normale , facendo finta in quest'ultimo caso ke i lavori si facciano adesso ) prima del rogito. Solo così l'autorizzato sarà uguale al catasto ed allo stato dei luoghi ( cioè vi sarà un perfetto allineamento tra i documenti ed il realizzato ). L'onere è a carico di ki vende ke deve garantire il predetto allineamento PRIMA DEL ROGITO.Altrimenti , a rogito avvenuto, è come se gli abusi edilizi li avessi fatti tu , dal giorno seguente l' acquisto. Saluti. Nicola
 

JuanCarlos

Nuovo Iscritto
Problemi in una CTU

Quando si presenta una DIA il tecnico deve rappresentare graficamente lo stato di fatto asseverando che ciò corrisponde alla realtà, inoltre deve allegare l'ultima planimetria catastale. Il tecnico comunale dopo aver ricevuto quanto sopra verifica che tutto sia conforme alla documentazione depositata in comune relativa all'immobile. Se queste cose non coincidono, cominciano i problemi, ed il comune prima di tutto blocca la DIA e poi chiede chiarimenti che, in questo caso, corrispondono alla richiesta di una DIA in sanatoria. Dopo l'acquisto la sanatora devi pagarla tu. Spero di essere stato chiaro nella pur sintetica spiegazione.
Geom. SERMON
in una esecuzione immobiliare mi sono imbattuto in un fabbricato ante 67.
I proprietari hanno presentato Concessione Edilizia nel 2009, ma non l'hanno mai ritirata, nè hanno presentato DIA, però i lavori (lo deduco dal progetto allegato alla C.E.) sono già iniziati, anche se hanno già abbattuto quel 10% del fabbricato fatiscente....chiaramente la piantina catastale risulta difforme rispetto allo stato di fatto.....
quando il giudice in un quesito chiede la conformità o meno della piantina catastale cosa scrivo?
 

sermon

Membro Attivo
Professionista
Il quesito non è molto chiaro, in modo particolare nella descrizione temporale degli eventi ossia cosa è stato fatto prima e cosa è stato fatto dopo, comunque provo a darti qualche suggerimento.
Se la Concessione edilizia non è stata ritirata ed i lavori sono stati ugualmente realizzati, anche se in parte, stiamo parlando di lavori abusivi, ossia privi di autorizzazioni. La documentazione catastale è un documento che si produce e si ufficializza solo dopo l'ultimazione dei lavori, pertanto nel caso di lavori regolarmente autorizzati nessun problema.
Nella fattispecie, poichè i lavori non sono stati autorizzati, vi è una difformità tra lo stato di fatto (costruzione parzialmente demolita) e la documentazione catastale.
 

JuanCarlos

Nuovo Iscritto
Il quesito non è molto chiaro, in modo particolare nella descrizione temporale degli eventi ossia cosa è stato fatto prima e cosa è stato fatto dopo, comunque provo a darti qualche suggerimento.
Se la Concessione edilizia non è stata ritirata ed i lavori sono stati ugualmente realizzati, anche se in parte, stiamo parlando di lavori abusivi, ossia privi di autorizzazioni. La documentazione catastale è un documento che si produce e si ufficializza solo dopo l'ultimazione dei lavori, pertanto nel caso di lavori regolarmente autorizzati nessun problema.
Nella fattispecie, poichè i lavori non sono stati autorizzati, vi è una difformità tra lo stato di fatto (costruzione parzialmente demolita) e la documentazione catastale.
La concessione edilizia è regolare, i proprietari l'hanno richiesta ma mai ritirata, manca solo la DIA.
Loro hanno demolito solo la parte più fatiscente del fabbricato (una minima parte).
C'è una difformità, ma quindi cosa conviene scrivere al giudice nel quesito
"proceda ove necessario a eseguire le necessarie variazioni per l'aggiornam del catasto provvedendo, in caso di difformità o mancanza di idonea planimetria del bene alla sua correzione o redazione"
 

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