salmi01it

Membro Attivo
Vorrei sapere se un appartamento ereditato (con quote differenziate) da parenti in disaccordo può essere utilizzato (senza consenso) dalla sola quota maggioritaria e se quest'ultima può pretendere la vendita a proprio favore della quota minoritaria.
 

Jrogin

Fondatore
Membro dello Staff
Professionista
da parenti in disaccordo può essere utilizzato (senza consenso) dalla sola quota maggioritaria
Direi di no.
L'utilizzo dovrà essere concordato tra tutti i nuovi comproprietari.

e se quest'ultima può pretendere la vendita a proprio favore della quota minoritaria.
Assolutamente no.
Gli eredi hanno il diritto di prelazione in caso di vendita di una delle quote da parte di altro erede, ma non possono obbligare l'erede possessore della quota di minoranza a vendere a loro.
 
J

JERRY48

Ospite
Jrogrin, cos'è un casco? Sei su uno scooter vero? Dietro la siepe per non fare...pubblicità. :p
saluti
jerry48
 

salmi01it

Membro Attivo
Torno sull'argomento. In caso di disaccordo, se non può essere imposta la vendita della quota minoritaria a favore della maggioritaria, cosa succede? Il bene viene "congelato"? E se il disaccordo permane, può essere imposta la vendita all'asta? Grazie anticipatamente per la risposta.
 

salmi01it

Membro Attivo
Direi di no.
L'utilizzo dovrà essere concordato tra tutti i nuovi comproprietari.


Assolutamente no.
Gli eredi hanno il diritto di prelazione in caso di vendita di una delle quote da parte di altro erede, ma non possono obbligare l'erede possessore della quota di minoranza a vendere a loro.

Un altro chiarimento. Se il disaccordo permane, il bene può essere "congelato"? E la vendita può essere imposta tramite asta giudiziaria? Grazie anticipatamente.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Se tutti i coeredi sono d’accordo, si procede alla divisione contrattuale. Dunque con un contratto plurilaterale, che si perfeziona con l’unanimità dei consensi sulle varie operazioni di divisione.
Se non si raggiunga l’unanimità dei consensi, si procede alla divisione giudiziale per iniziativa di un coerede (qualsiasi). Al giudizio devono partecipare tutti i coeredi e la sentenza, che può essere impugnata, attuerà la divisione.
Riferimenti normativi: artt. 713 e segg. c.c.
Pertanto ogni coerede può domandare la divisione ereditaria in ogni momento. Eventuali deroghe possono interessare solo il momento a decorrere dal quale è possibile presentare istanza, poiché attraverso un patto tra loro i partecipanti alla comunione, ovvero il testatore qualora alcuni degli eredi siano minorenni, possono disporre che l’eredità resti indivisa: fino a dieci anni, nel primo caso (art. 1111 c.c.), ovvero fino a un anno dopo il compimento della maggiore età dell’ultimo nato (art. 713, comma 2 c.c.).
 

salmi01it

Membro Attivo
Grazie Nemesis. Però, il quesito "puntuale" è questo. La quota minoritaria è diventata tale solo a causa di pre-condizionamenti del de cujus da parte di quella che è diventata, in conseguenza, la quota maggioritaria.

A fronte di quello che la normativa (legge) consente, l'intenzione è quella di NON favorire ulteriori manovre possessive.

Quindi, é possibile "congelare" il bene, non consentendone in alcun modo l'utilizzo da parte della quota maggioritaria, al fine favorire un riequilibro economico della questione?

Ovvero: se vuoi impossessarti del tutto... "parliamone". In caso contrario, nessuno utilizza niente!

E' possibile?

Grazie in anticipo.
 

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